L’importanza di programmare bene in una classe prima
COMPETENZE - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Forniamo alcuni suggerimenti per poter stendere la programmazione di italiano per la classe prima della scuola secondaria di primo grado, la classe più impegnativa per chi deve programmare; docenti e alunni non si conoscono ancora, i ragazzi provengono dalla scuola primaria dove il rapporto con l’insegnante è sicuramente più stretto e familiare e dovranno abituarsi a un ambiente nuovo e a un differente modo di studiare.
La programmazione e il curricolo
La programmazione, oltre a essere un indispensabile strumento di lavoro, rappresenta un luogo privilegiato di scelte, educative e didattiche, e di condivisione. Non si tratta di un atto burocratico dovuto, ma di un importante momento operativo in cui il docente pianifica il lavoro didattico sulla base dei tempi, degli spazi e delle risorse che ha a disposizione; stabilisce gli obiettivi formativi e le relative modalità operative e ha l’opportunità di individuare degli spazi di condivisione in cui interagire e cooperare con gli altri colleghi del Consiglio di classe, nella proposta educativa e didattica alla classe, con unitarietà di intenti. Essa ha finalità ben precise: facilitare l’apprendimento degli alunni e rendere il lavoro del docente più efficace, conferendogli organicità; individuare i collegamenti disciplinari, le metodologie e gli strumenti con cui conseguire gli obiettivi prefissati. Le fasi della programmazione possono essere così definite:
1. Analisi della situazione di partenza e definizione dei livelli
2. Accertamento dei prerequisiti tramite prove di ingresso
3. Definizione degli obiettivi e delle competenze
4. Scansione in unità didattiche dei contenuti
5. Definizione dei metodi
6. Strumenti
7. Verifica e valutazione
8. Recupero
Da alcuni anni accanto al termine «programmazione» è comparso il termine «curricolo». Spesso confusi e erroneamente ritenuti quasi sinonimi, i due termini indicano, invece, attività e piani di lavoro diversi, ma strettamente collegati. Fondamentalmente, il curricolo è una sintesi della progettazione della scuola all’interno della quale si sviluppano le singole programmazioni disciplinari. Il curricolo nasce quindi per superare la logica della programmazione individuale e di classe e far sì che tutta la scuola operi in modo unitario, nel rispetto delle Indicazioni Nazionali, e in un’ottica di apprendimento permanente. Il focus del curricolo non è la disciplina da insegnare con i suoi obiettivi specifici, ma l’alunno e il suo processo di apprendimento. Per fare questo, la scuola deve identificare le competenze da sviluppare attraverso le discipline. Al termine dei tre anni della scuola secondaria di primo grado, è richiesta, infatti, proprio la certificazione delle competenze acquisite.
1. Analisi della situazione di partenza e definizione dei livelli
È il momento più importante perché da questa analisi scaturiscono gli obiettivi, i contenuti e i metodi. Trattandosi di una classe prima, il docente non conosce le effettive capacità e potenzialità degli alunni e quindi non è in grado, da subito, di poter definire la situazione culturale e relazionale della classe. In questa fase è bene non fidarsi solo delle proprie impressioni, ma individuare, per quanto possibile, le condizioni oggettive della classe, attraverso le prove di ingresso. Sulla base dei dati rilevati sarà possibile suddividere gli alunni in tre fasce di livello: livello basso (voti inferiori alla sufficienza), livello medio (voti dal 6 al 7), livello alto (voti dall’8 al 10).
2. Accertamento dei prerequisiti tramite prove di ingresso
Oggi, quasi tutti i manuali e le guide allegate ai libri di testo offrono per l’accertamento dei prerequisiti prove già strutturate oppure spunti per costruirle. Per una classe prima sarebbe utile somministrare almeno quattro prove:
I. grammatica: la prova dovrà essere finalizzata ad accertare la correttezza ortografica e grammaticale. Consigliamo quindi di utilizzare soprattutto esercizi di correzione, per verificare quanto i nostri alunni siano in grado di individuare gli errori;
II. comprensione del testo scritto: un brano narrativo con domande di comprensione, meglio se strutturata come prova Invalsi;
III. produzione del testo: una prova di scrittura in cui si chiede, per esempio, di descrivere un determinato oggetto/persona/luogo in un determinato numero di righe. Dal nostro punto di vista sarebbe meglio evitare prove in cui i ragazzi devono raccontare, in quanto entrerebbero in gioco altre abilità che potrebbero compromettere la prova. Lo scopo è verificare la correttezza e l’organicità della scrittura non le abilità di invenzione e narrazione;
IV. prova di ascolto, per verificare il grado di attenzione. Le prove di ingresso non sono sufficienti a determinare in modo completo la situazione di partenza, in quanto non riescono ad accertare interessi, abilità, competenze conoscenze, stili di apprendimento… Le prove possono solo individuare i prerequisiti necessari per potere affrontare i contenuti programmati per l’anno scolastico. È importante quindi utilizzare anche altri strumenti di indagine come colloqui informativi con gli insegnanti della scuola primaria di provenienza degli alunni, le famiglie e gli alunni stessi; parlare con loro, non solo nei primi giorni di scuola quando il dialogo serve soprattutto a rassicurare, ma anche in altri momenti, è utile per stabilire in classe un clima sereno e collaborativo e per comprendere meglio le loro personalità. A tal fine, si possono somministrare questionari conoscitivi, in cui si chiede all’alunno di fornire piccole informazioni personali (hobby, sport praticato, amicizie, animale domestico preferito, ecc.) utili per farsi conoscere meglio dall’insegnante, ma anche per socializzare con i compagni. Qualora il docente voglia definire in modo più approfondito le relazioni sociali all’interno della classe per promuovere il ben-essere dell’alunno, può far ricorso alla somministrazione di test sociometrici, come ad esempio il sociogramma di Moreno. (Per una conoscenza dei test sociometrici si può vedere Educazione&Scuola)