Includere gli allievi con DSA e BES nelle lezioni di italiano

Includere Allievi con DSA e BES

DIDATTICA INCLUSIVA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

In italiano gli studenti con DSA e BES possono avere problemi non solo nella lettura e nella scrittura, ma anche in grammatica e più in generale nello studio. In questo articolo diamo consigli concreti per favorire l'apprendimento degli studenti in difficoltà nelle lezioni di italiano (e non solo).

Antonella Olivieri

Gli allievi con DSA e BES possono avere difficoltà in italiano non solo nella lettura e nella scrittura, ma anche nello studio e nel seguire spiegazioni orali complesse e discussioni, soprattutto se molto concitate.
Gli strumenti compensativi e le misure dispensative suggeriti dalla normativa (legge 170/2010 e Linee guida del 12 luglio 2011 per studenti con DSA e, per estensione successiva, per gli studenti con BES, secondo il DM 27/12/2012) funzionano davvero se sono utilizzati nel contesto di strategie inclusive.

Le difficoltà degli studenti con DSA nella lettura

Errori e lentezza nella lettura di uno studente con DSA derivano dalla mancata automatizzazione del processo di decodifica, che rimane un'operazione cognitiva e richiede fatica e tempo superiori a quelli normali: la correttezza e la velocità della lettura, nonostante interventi di logopedia, non raggiungono livelli tali da renderla un efficace strumento di accesso a testi sia narrativi sia di studio.
Le difficoltà della decodifica interferiscono con la comprensione, che può diventare ardua anche per le caratteristiche del linguaggio del testo letto: struttura e sintassi complesse, presenza di termini desueti nei testi letterari più antichi, termini specialistici nei manuali. Queste difficoltà si sommano alle carenze del repertorio lessicale personale, poco alimentato proprio dalla lettura personale.
Problemi analoghi incontrano gli allievi con alcuni tipi di BES: Funzionamento Cognitivo Limite, origine straniera, deprivazione culturale.

Strategie di compensazione e inclusione

Per favorire la lettura di testi narrativi da parte di studenti con DSA è consigliabile l'utilizzo di audiolibri che trasformano la lettura in un compito di ascolto; tuttavia, occorre valutare attentamente i testi che si scelgono, integrali o antologici che siano. Nella scuola secondaria di primo grado il docente ha molta libertà nella scelta delle letture da proporre: le competenze da promuovere in questo ordine di studi sono essenzialmente quelle generali e di cittadinanza, solo in parte propedeutiche allo studio della letteratura, che rientra in modo sistematico negli obiettivi della scuola secondaria di secondo grado. Sarà quindi opportuno proporre all'inizio testi più facilmente accessibili agli studenti e rispondenti ai loro interessi, introducendo brani della tradizione letteraria con gradualità e solo dopo che gli studenti si sentiranno rassicurati sulla propria competenza di lettori.
Oltre all'attenzione nella scelta dei testi e nella gradualità delle proposte di lettura occorre allenare gli studenti alle operazioni fondamentali per la comprensione del testo: individuazione delle sequenze, sviluppo della trama ed evoluzione dei personaggi, caratteristiche e funzioni delle diverse tipologie testuali (descrizione, narrazione, argomentazione, dialogo, narrazione in prima o terza persona...), pur senza cadere in un formalismo accademico, poco adatto all'età.

Alcune difficoltà di comprensione del testo si verificano in presenza di figure retoriche. In questo caso i problemi maggiori sono da porre in relazione con la povertà linguistica e culturale e riguardano in primo luogo gli studenti con deprivazione culturale e gli studenti stranieri, nella cui lingua le figure retoriche possono non avere significato o averne uno differente. Occorrerà allora concentrare il lavoro sulle figure più frequenti (similitudine, metafora, assonanza ecc.) di cui è importante che gli studenti colgano il significato e il valore espressivo, prima che la definizione metalinguistica.

I modelli testuali come supporto

La comprensione del testo è sostenuta anche dall'uso di modelli testuali e narrativi. Nella scuola primaria e nel primo anno della scuola secondaria sono spesso proposti i modelli della fiaba e della favola. Abituale, nella scuola secondaria, è l'analisi delle strutture dei testi poetici (poema, ode, sonetto, terzina, ottava, rime ecc.).
L'uso dei modelli narrativi può essere esteso anche ad altre tipologie, come il romanzo d'avventura, di fantascienza, il racconto giallo, noir, horror ecc.
Se si fa riferimento ai modelli narrativi e letterari si sollecitano operazioni di anticipazione, comprensione, critica e confronto che aiutano a costruire nell'allievo le competenze del lettore. Per esempio, se si propone in una prima lettura il modello della fiaba, gli allievi si aspetteranno, nella lettura delle fiabe successive, di incontrare l'antagonista dell'eroe, le prove, gli aiuti magici, il lieto fine e sapranno confrontare le fiabe, individuando diversi tipi di antagonisti, differenti aiuti magici. E sono proprio queste operazioni di anticipazione e classificazione degli elementi narrativi che sostengono la comprensione e danno all'allievo una sensazione di autoefficacia.

Le difficoltà degli studenti con DSA nella scrittura

I problemi più frequenti nella scrittura sono gli errori ortografici che derivano dalla mancata automatizzazione dei processi di trasposizione da fonema a grafema. Questa difficoltà di base induce negli allievi con disgrafia e disortografia atteggiamenti di autocensura, per cui i loro scritti sono spesso brevi, poveri nel linguaggio, anche quando c'è stato un significativo lavoro di compensazione che ha ridotto gli errori: bambini e ragazzi tendono a usare solo le strutture linguistiche e le parole di cui si sentono più sicuri, per non esporsi a una brutta figura o a un voto mortificante, anche a costo di non riuscire a esprimere a fondo le proprie idee.
Obiettivo del docente nella scuola secondaria di primo grado sarà dunque quello di ridurre l'ansia connessa ai compiti di scrittura e far scoprire l'utilità dello scrivere non solo in funzione della valutazione scolastica, ma per comunicare con gli altri, per riflettere, conservare memoria dei propri pensieri e delle proprie emozioni e per studiare.
La corrispondenza e il diario sono pratiche di scrittura da incoraggiare, favorendo anche una comunicazione mista di linguaggio verbale e iconico, con foto e disegni. Gli allievi d'altra parte già comunicano in questo modo spontaneamente tramite mail e messaggi.

Strategie di compensazione e inclusione: computer, titoli dettagliati, modelli testuali di riferimento

Essenziale è, come suggerisce anche la normativa, il ricorso al computer e ai programmi di videoscrittura che consentono di codificare in modo graficamente comprensibile i testi e di correggere la maggior parte degli errori ortografici. L'utilità dei programmi di videoscrittura consiste anche nella possibilità di correggere facilmente la struttura del testo copiando, integrando, spostando ampie parti dello scritto.
Nella produzione dei testi liberi, come i temi personali, gli allievi possono essere aiutati da titoli ricchi di dettagli che possano essere trasformati in scalette o mappe di aiuto alla ricerca delle idee. Può essere utile, per esempio, a conclusione di un lavoro sull'adolescenza, proporre un tema di riflessione. Il titolo "L'adolescenza è un'età problematica. Prova a spiegare le difficoltà più importanti" indurrà però, probabilmente, l'allievo a sviluppare solo alcuni aspetti, quelli legati alla sua esperienza. Un titolo più articolato può stimolare uno svolgimento più ricco: "Nell'età dell'adolescenza ragazzi e ragazze possono avere difficoltà nella relazione con i genitori e la famiglia, con gli amici e i compagni di classe e anche con sé stessi in relazione al carattere, all'aspetto fisico, ai progetti e alle esperienze di successo o di insuccesso." Nella scuola è importante che gli allievi imparino a usare la scrittura per studiare con riassunti e commenti di cui loro stessi possano essere fruitori. Al docente, più che la valutazione del riassunto o del commento, spetta offrire occasioni perché l'allievo utilizzi i propri testi per ripassare, stendere una relazione o un tema, organizzare una presentazione alla classe. Diventerà così il miglior critico del proprio lavoro. Il docente potrà aiutare questa "scrittura per lo studio" mettendo a disposizione degli allievi modelli testuali efficaci (relazioni, testi argomentativi, riassunti, commenti) che gli studenti con DSA e BES (ma non solo) possano salvare nel computer e riutilizzare ogni volta che ci sia la necessità di produrre un testo con funzioni analoghe.
Il modello testuale non va confuso con le consegne di lavoro: queste ultime sono indicazioni legate al compito specifico, mentre il modello è una struttura vuota, comprensiva delle frasi e delle formule iniziali, di passaggio e conclusive che deve però essere completata con i dettagli relativi al testo, all'argomento trattato, all'autore, al titolo dell'opera a cui ci si riferisce. Il modello può essere riutilizzato e sostiene il lavoro ideativo dello studente, riducendo lo sforzo di ritrovare le espressioni più frequenti.

Il ruolo dell'insegnante: correggere per insegnare a scrivere e non solo per valutare

Occorre qui sottolineare l'importanza della correzione degli scritti. Troppo spesso la correzione è un'operazione che mira a individuare gli errori e le espressioni inadeguate, finalizzata alla valutazione. In realtà la normativa vigente prescrive che non si correggano gli errori di forma negli scritti di uno studente con DSA.
La correzione può invece essere un momento importante di una didattica individualizzata, attraverso il quale insegnare a scrivere.

Utili sono alcune strategie che sostengono individualizzazione e personalizzazione.

  • Molto efficace è la doppia correzione degli scritti: il docente fa un primo controllo di massima dello scritto dell'allievo, segnalando le principali difficoltà (mancato svolgimento di punti della scaletta, incongruenze, ripetizioni, esposizione sconnessa, mancanza di punteggiatura ecc.) e procede alla valutazione solo in seconda battuta, dopo che l'allievo ha rivisto e corretto il suo testo. Questa modalità di correzione non può essere effettuata in sede d'esame, ma è molto formativa in tutte le altre occasioni, perché l'allievo, fortemente motivato dalla prospettiva di un voto migliore, farà tesoro di ogni suggerimento.
  • Per il linguaggio e le forme espressive più complesse dal punto di vista testuale e sintattico è importante correggere solo le strutture già spiegate e sulle quali si sono fatte esercitazioni.
  • In ogni scritto è bene sottolineare qualcosa di positivo (un dettaglio, un'argomentazione, un aggettivo ecc.): sarà occasione di incoraggiamento e rinforzerà l'autostima e la speranza di "farcela".

Un problema di non facile soluzione: la grammatica

Lo studio e i compiti di grammatica rappresentano quasi sempre una specifica difficoltà per gli studenti con DSA e BES. Quale che sia il modello teorico scelto (grammatica valenziale o tradizionale), è importante che il docente punti sulla comprensione delle funzioni, da esercitare in modo pratico a partire da testi predisposti, piuttosto che richiedere la memorizzazione di definizioni metalinguistiche che risulterebbero solo etichette astratte. Durante esercitazioni e verifiche è importante che l'allievo, come prescrive la normativa, abbia a disposizione schemi, tabelle che lo sollevino dalla necessità di memorizzare declinazioni, coniugazioni, classificazioni, che restano fuori dalla sua portata. È bene anche che possa sostituire l'analisi scritta di parole e frasi con sottolineature, simboli, colori.

Strategie per imparare a studiare: creazione di mappe e tabelle e lavori in gruppo

Le problematiche brevemente analizzate relative alla lettura e alla scrittura riguardano non solo l'italiano ma tutte le discipline, perché lettura e scrittura sono attività di base per lo studio e gli strumenti e le strategie da utilizzare per una didattica inclusiva sono trasversali.
Strumenti utili per fissare la struttura di un testo, soprattutto di studio, sono mappe e schemi che permettono di passare da un testo ampio e continuo a un testo discontinuo e sintetico. Non è facile costruire una mappa e spesso è necessario rivederla più volte prima di ottenerne una chiara, completa e che, a distanza di giorni o settimane, risulti utile per studiare. È importante che il docente insegni agli studenti a costruire le mappe usandole in prima persona durante la lezione, per impostarla a partire da un brainstorming o come scaletta o sintesi della spiegazione.

Per i lavori di riepilogo sono utili soprattutto le tabelle a due entrate che permettono di mettere a confronto dettagli ed elementi di testi diversi secondo criteri definiti.
È poi certamente di aiuto far sperimentare agli allievi la costruzione di mappe e il completamento di tabelle in piccoli gruppi o in coppia. Il lavoro di gruppo in generale è un importante strumento di inclusione perché permette agli allievi con DSA e BES di ricevere il supporto dei compagni nei compiti più penalizzanti (lettura, scrittura) e di poter dare comunque il proprio contributo nella comprensione e nella rielaborazione dei testi.

Bibliografia

  • Chiara Amoruso, In parole semplici, Palumbo editore 2010.
  • Adriano Colombo, A me mi, Franco Angeli 2011.
  • Gruppo di lavoro AID di Brescia, Oltre la dislessia – La scuola per i DSA è la scuola per tutti, Brescia Vannini 2016.

 

Antonella Olivieri: già insegnante di lettere nella scuola secondaria di 1° grado e in seguito dirigente scolastica, attualmente opera come formatrice su temi di didattica inclusiva per italiano e storia. È socia di Clio '92 e membro del Direttivo di IRIS (Insegnamento e Ricerca Interdisciplinare di Storia). Su temi di storia e DSA è anche autrice di pubblicazioni per diverse case editrici.