I compiti delle vacanze: un’occasione da non perdere

ragazzo che legge

Letture integrali e riscritture personali per l'estate

IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Le vacanze estive sono un'occasione da non perdere. Per rilassarsi, fare nuove esperienze, ma anche per concedersi, senza fretta, la lettura integrale di un libro. Cosa che non sempre si può fare durante l'attività scolastica. In estate, invece, c'è tempo e spazio mentale per esplorare con calma quel complesso organismo unitario che è l'opera letteraria. Resta però da vedere quali e quanti libri si debbano leggere, chi sia a sceglierli e se la lettura basti o debba essere integrata da esercizi.

Stefano Pattini

Leggere, ma non solo...

Forse è vero ciò che sostengono bibliofili autorevoli come Umberto Eco, Jorge Luis Borges e Daniel Pennac, e cioè che la lettura obbligatoria dovrebbe essere bandita perché, trasformando il libro in qualcosa di pesante invece che in un oggetto di piacere, allontana i ragazzi dalla letteratura. Ma, d'altra parte, l'insegnante di Italiano, che ha il compito di incoraggiare la pratica della lettura, non può aspettarsi che in una società dell'immagine come la nostra i giovani cerchino in modo spontaneo divertimento e evasione tra le pagine scritte.

Perché libro e adolescente possano incontrarsi, perché il testo letterario possa essere compreso e corrispondere alle passioni che animano il particolare momento della vita, sia docente sia studente devono fare un piccolo grande sacrificio: il primo rinuncerà ad affibbiare ingombranti capolavori come I promessi sposi e La coscienza di Zeno; il secondo si rassegnerà a svolgere un compito – la lettura – che forse poi, alla prova dei fatti, si rivelerà anche piacevole. Certo, è un appuntamento combinato, ma può trasformarsi in un legame forte e duraturo.

Leggere, però, non basta. Un po' di lavoro ci vuole anche in vacanza, per non farsi trovare all’inizio del nuovo anno fuori allenamento. L'insegnante deve associare alla lettura compiti che tengano in esercizio la mente, la sua parte razionale e quella creativa, spiegando agli studenti che il lavoro estivo servirà per ripartire col piede giusto e per costruire in classe un tipo di apprendimento partecipato.

Una proposta sensata

Una buona soluzione di compromesso può essere quella di assegnare tre libri.

  • Il primo è a libera scelta dello studente. Nel corso della lettura lo studente si appunterà dei validi motivi per cui un coetaneo dovrebbe leggere o non leggere quel libro. Al ritorno a scuola, con un breve (e ordinato) discorso orale, cercherà di convincere i compagni sul fatto che quel libro merita o non merita di essere letto.
  • Il secondo libro proviene da una lista preparata dall'insegnante, un elenco di una decina di libri diversi per genere e tematiche con breve sintesi della trama e/o dei temi affrontati. Questa bibliografia ragionata è importante per avvicinare alla lettura coloro che la praticano di meno: salve le peculiarità di ogni classe e scuola, in generale è meglio puntare più sulla fruibilità che non sulla caratura letteraria dell'opera.
  • Il terzo libro, infine, rappresenterà una sorta di campo di lavoro estivo dello studente (di questo si occupano le schede in allegato). La lettura può e deve fornire anche il pretesto per fare esercizi di rinforzo delle abilità linguistiche conseguite durante l'anno appena trascorso e per svolgere attività di scrittura che coinvolgano personalmente e siano calate in concrete situazioni comunicative.

Lavorare sulla competenza linguistica

La presenza di un numero sempre maggiore di studenti stranieri e studenti con DSA che hanno, anche in assenza di debito scolastico, manifeste carenze linguistiche e, d'altra parte, la presenza di studenti intuitivi e dotati che per crescere necessitano di stimoli e sfide complessi rendono sempre più necessario un lavoro permanente e differenziato sulla competenza linguistica (non per nulla la nozione di classe sta declinando in favore di quella, più aperta e individualizzata, di livello di competenze). Il docente assegnerà, pertanto, un carico e una tipologia di lavoro sulla grammatica (e l'efficacia comunicativa) in maniera personalizzata, in funzione dei punti deboli ma anche dei punti di forza dei ragazzi.

D'altro canto, se vogliamo che sia lo studente il protagonista del processo di apprendimento, non possiamo aspettarci da lui solo ciò che gli abbiamo insegnato l'anno prima. Dal punto di vista dei contenuti, la lettura estiva di un libro può rappresentare allora uno strumento utile per preparare il terreno a generi, tematiche e autori che saranno trattati nell'anno successivo e quindi far partire lo studente con un buon corredo di pre-conoscenze, che saranno riattivate e sviluppate durante l'anno attraverso brainstorming e lezioni partecipate.

In merito alle abilità di analisi e produzione testuale, invece, si può insistere su quattro competenze fondamentali: la riflessione metalinguistica, la comprensione dei linguaggi visivi (la cosiddetta visual literacy), l'uso di un linguaggio funzionale alla situazione comunicativa e, infine, la riscrittura di testi d'autore, un tipo di attività che possibilmente metta in gioco il contrasto, vissuto sulla propria pelle, tra vita e pagina scritta. Perché questi compiti siano accettati – o tollerati – più favorevolmente si possono assegnare tipologie testuali meno consuete a scuola, come graphic novel e opere teatrali, o si può associare il testo scritto a prodotti visivi come film o documentari.

In allegato proponiamo per ogni anno scolastico un determinato genere letterario e un tipo di lavoro ad esso associato. Per ogni genere e anno oltre ai compiti per tutta la classe sono state proposte anche attività pensate per un “livello avanzato”. Come detto sopra, perché la didattica offra una risposta diversificata, tendenzialmente personalizzata, alla pluralità di livelli di competenze presente nella classe attuale, le consegne dovrebbero riflettere una certa gradualità, cioè dovrebbero specificare almeno attività facoltative destinate a studenti di “livello avanzato” o, comunque, a chi si vuole mettere alla prova con compiti più complessi che richiedono capacità creative eventualmente non ancora affrontate in ambito scolastico.

 

Stefano Pattini è laureato in Storia del teatro greco e latino, ha lavorato per alcuni anni in campo teatrale. Attualmente è insegnante di Italiano e Storia presso l'ITIS Molinari di Milano.