Un progetto di scrittura tra Scuola secondaria e Università

Calvino

IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Da sempre si scrive perché se ne sente l’impulso e il bisogno, per far divertire o per divertirsi, per trasmettere le proprie idee. Scrivere è lanciarsi verso la verità racchiusa nei propri pensieri che sulla pagina bianca acquistano vita e concretezza comunicativa.

Adelaide Siciliano

Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro. È verso la verità che corriamo, la penna e io, la verità che aspetto sempre che mi venga incontro, dal fondo d’una pagina bianca.
(Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto)

 

 

La suggestione proposta da Calvino porta a riflettere sui motivi che spingono l’uomo a scrivere.

Nasce nel settembre 2013 “La Fucina dello Scrittore”, progetto promosso dal Liceo classico e scientifico Giacomo Leopardi di Lecco. L’iniziativa coinvolge studenti appassionati di scrittura, docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, docenti universitari, giornalisti e scrittori. La collaborazione tra queste figure professionali che utilizzano la scrittura come forma comunicativa in ambiti differenti vuole creare occasioni di espressione per far emergere gli studenti talentuosi nella scrittura. La “Fucina” comincia a lavorare su tale aspetto, attuando tre diversi percorsi di sviluppo.

 

Paura di cosa

La prima iniziativa coinvolge Fabio Palma, ingegnere nucleare appassionato di alpinismo e arrampicata, nonché scrittore affermato ed entusiasta lettore. Grazie alla sua intraprendente guida, undici studenti affrontano continue sperimentazioni, scritture e riscritture. Palma esorta i ragazzi a «esagerare, a osare, a lasciare sospesi i finali, a sviluppare nuovi ritmi, nuove strutture e idee». Dopo tre mesi di lavoro, la “Fucina” dà alle stampe il suo primo libro, Paura di cosa. È una raccolta di racconti incentrati sul tema scelto dagli studenti: la paura. Le storie narrate sono molto diverse tra loro, ma complementari, poiché ognuna è caratterizzata dalle diverse sfumature di questo stato d’animo: la paura della natura, della malattia, del buio, il timore di non comprendere sé stessi e l’incertezza sul senso dell’esistenza. «Con loro ho voluto osare, mettendo in gioco tecniche di scrittura contemporanea – afferma Palma –. Alcuni ragazzi hanno in un primo momento faticato a modificare il loro stile, per esempio imparando come lasciare in sospeso il finale dei racconti, ma tutti hanno mostrato brillanti risultati».

L’attimo dello stupore

La “Fucina” procede, parallelamente, con una seconda attività: viene creato il bando di un concorso di scrittura indirizzato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, ai quali si chiede di produrre un racconto intitolato L’attimo dello stupore. È uno stimolo diverso dai tradizionali concorsi di scrittura, poiché alla classifica finale di premiazione unisce la possibilità per ciascun partecipante di avere un tutor particolare nella giuria: uno studente universitario delle facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università degli Studi di Milano. L’occasione crea l’incontro tra studenti di età ed esperienze molto diverse, ma animate dalla condivisa passione per la scrittura. Il dialogo avviene attraverso la correzione degli elaborati degli studenti a opera dei tutor. Non si giudica se un racconto sia ben realizzato secondo criteri più prettamente scolastici; senza prescindere da questi, si cerca anche di offrire suggerimenti molto semplici per far migliorare i giovani scrittori. Si propone, per esempio, l’approfondimento della descrizione di un personaggio oppure si consiglia un minor utilizzo di aggettivi a favore di più verbi che raccontino lo svolgimento dell’azione. Il consiglio di uno studente universitario incoraggia anche a non abbandonare la propria passione per la scrittura, coltivandola.

Il lavoro porta alla premiazione di tre studenti durante la cerimonia conclusiva del progetto, tenutasi nel mese di maggio 2014 a Lecco. I racconti vengono letti da alcuni studenti del liceo ed emozionano tutti i presenti: la “Fucina” è riuscita a far emergere nuovi talenti.

Tra gli eventi organizzati, vi è l’incontro con lo scrittore Andrea Vitali, nel mese di maggio 2014. La professoressa Giulia Gonella racconta che «più che una conferenza, è stato un dialogo serrato tra Vitali e i nostri studenti. I ragazzi sono stati sfidati dall’autore a creare al momento l’incipit di un racconto. Vitali li correggeva tagliando le frasi troppo lunghe, esortandoli a usare la paratassi e frasi spezzate per riprodurre il linguaggio parlato, inserendo espressioni dialettali e colorite, per rendere vivi i protagonisti dei racconti».

La scrittura giornalistica

Oltre alla scrittura narrativa, la “Fucina” si avventura nell’affrontare quella giornalistica. Grazie alla collaborazione e all’esperienza professionale di alcuni giornalisti de «Il Giornale di Lecco», intelligenza e penna degli studenti vengono guidate e educate. Come sostiene il giornalista Luigi Geninazzi, si è portati in questa direzione non tanto se si possiede una capacità tecnica, ma se si è «curiosi di storia e di storie»: infatti «il giornalista è il contrario del cinico, perché si appassiona alle cose».

Il bilancio del primo anno della “Fucina dello Scrittore” (2013-14) è soddisfacente, grazie al lavoro e all’entusiasmo del dipartimento di Lettere del Liceo Leopardi, composto dalle professoresse Romina D’Amico, Alessia Romano, Giulia Gonella, Maria Tripoli.

Penna in mano e l’iniziativa viene riavviata anche quest’anno scolastico con importanti novità.

Potrei dire a quell'attimo: «Fermati dunque, sei così bello!»

È riproposto un bando per il concorso di scrittura rivolto agli studenti delle scuole medie provenienti da Lecco e provincia, Monza-Brianza, Sondrio. La traccia data è l’incipit di un racconto pubblicato in Paura di cosa, dal quale i partecipanti potranno elaborare un racconto fantastico oppure realistico. La commissione della giuria vedrà la partecipazione di coloro che hanno contribuito alla precedente edizione.

La voglia di rendere la “Fucina” ancora più attiva spinge gli studenti universitari ad ampliare il progetto. L’ambizione è di portare la “Fucina” in università, per creare una ponte tra il mondo liceale e quello accademico. L’idea nasce anche dal desiderio di indirizzare gli studenti liceali, appassionati dell’ambito umanistico e letterario, verso una possibile scelta universitaria. Ci si attiva quindi in due direzioni: si indice un concorso letterario per le scuole superiori, su modello di quello già sperimentato con le medie; si immagina, elabora e programma un seminario di scrittura, in forma di laboratorio, per i tutor universitari coinvolti nel progetto.

Il concorso è indirizzato all’intero quinquennio dei licei, che viene suddiviso in triennio, composto da prime, seconde e terze, e biennio, formato da classi quarte e quinte. Tale ripartizione è pensata sulla base dei percorsi didattici affrontati dagli studenti nelle diverse classi e della maturazione di una propria passione per la scrittura, in termini sia stilistici sia contenutistici. Ci si rivolge alle scuole di Milano, Lecco, Monza-Brianza, Sondrio. Ai partecipanti viene chiesto di presentare un solo racconto, da sviluppare a partire da una citazione del Faust di Goethe:

Potrei dire a quell'attimo:
«Fermati dunque, sei così bello!»

Gli studenti che accederanno alla seconda fase del concorso, previa una prima selezione dei testi effettuata dalla giuria dei tutor universitari, avranno la possibilità di incontrare proprio questi ultimi durante il seminario di scrittura creativa promosso con la proficua collaborazione del Dipartimento di Lettere e con il Centro di ricerca Letteratura e Cultura dell’Italia Unita dell’Università Cattolica. Il calendario del progetto si articola in incontri di cadenza quindicinale presso l’Università Cattolica, tenuti da scrittori e docenti dell’Università, in forma di laboratorio, con partecipazione attiva degli studenti delle Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica e dell’Università degli Studi di Milano. Gli obiettivi e le finalità, pensate ed elaborate dagli stessi partecipanti, vogliono guidare i tutor nel percorso di scrittura creativa di un racconto, partendo dalla raccolta delle idee, fino a giungere alla revisione finale del testo. Attraverso spunti di riflessione e discussione offerti dai docenti, si possono affinare le proprie capacità di scrittura volte a perfezionare l’espressività letteraria. Approfondite le principali tecniche narrative, nella parte finale degli incontri ci si concentrerà sulla lettura e correzione dei racconti scritti dai liceali partecipanti al concorso. Questo momento di lettura servirà per trovare un metro di valutazione comune per i testi del concorso e anche per creare un’occasione di confronto, discussione ed, eventualmente, rielaborazione dei racconti. Inoltre, le ultime lezioni del laboratorio vedranno la partecipazione degli studenti finalisti.

L’intera supervisione del progetto è sostenuta da Giuseppe Langella, professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica e direttore del Centro di ricerca Letteratura e Cultura dell’Italia Unita, nonché Coordinatore della commissione didattica per Lettere moderne. Il professor Langella è, tra gli altri, autore del manuale edito da Pearson Letteratura.it. Storia e testi della letteratura italiana, adottato dalle classi del Liceo Leopardi e utilizzato dagli studenti universitari del corso di Letteratura italiana moderna e contemporanea.

Ai primi incontri hanno partecipato il professor Giuseppe Lupo, ricercatore e docente universitario presso l’Università Cattolica e scrittore di romanzi, la dottoressa Silvia Cavalli e il dottor Davide Savio.

Quattro incontri

Nel primo incontro (Come nasce una storia) tenuto dal professor Lupo il 14 gennaio, sono state approfondite le origini del narrare, i contenuti e le finalità della narrazione. L’intero seminario non prevede classiche lezioni frontali con i docenti; può capitare, infatti, di dover suggerire qualche titolo accattivante al professore-scrittore alle prese con la ricerca di ispirazione per il prossimo romanzo, proprio com’è accaduto alla fine di questo primo incontro. La “Fucina” diventa così un calderone di idee dove ogni proposta è ugualmente interessante e dove creatività, immaginazione e passione per la scrittura ne sono le componenti principali.

Entusiasti, gli universitari procedono quindi con il secondo incontro il 28 gennaio. Silvia Cavalli e Davide Savio trattano i tempi e le strutture della narrazione, riunendo i loro spunti in Tante possibili trame. Partendo dalle classiche distinzioni tra fabula, intreccio, storia e racconto, si analizzano queste differenze nella novella di Verga Rosso Malpelo, per poi arrivare a parlare del pastiche di Gadda e dei gialli di Camilleri. Gli argomenti spaziano tra i più diversi ambiti della narrativa del Novecento e la curiosità degli studenti si accende poiché stimolata anche da suggerimenti di letture meno note e non prettamente scolastiche. È possibile leggere il contributo pubblicato dal dottor Savio a riguardo di questa lezione, sul blog di Letteratura.bit.

Si procede con il terzo incontrotenuto dal professor Langella, il 18 febbraio: Le tipologie del personaggio illustra una panoramica ampia e composta da molte sfaccettature sull’uomo nella letteratura. Vengono approfondite le caratteristiche del personaggio, le sue differenti funzioni nell’economia di un racconto, la sua rappresentazione e la sua derivazione. Dopo aver analizzato il sistema dei personaggi di un testo, si passa quindi alla lingua con la quale essi vengono raccontati.

Il professor Lupo si occupa del quarto e ultimo incontro del seminario, intitolato La lingua: il “problema” in letteratura consiste nel modo con il quale si dice qualcosa, piuttosto che in ciò che si racconta; non basta raccontare una storia, ma è importante il modo in cui questa viene raccontata. Il professor Lupo spiega come la lingua sia uno strumento, una sorta di cannocchiale con una lente che può deformare o no, a seconda ci come viene usata.

La lettura degli elaborati da parte dei tutor

Conclusi gli incontri seminariali, dal 2 marzo, data di scadenza per la consegna dei testi alla “Fucina”, gli universitari possono cominciare con la lettura e la successiva stesura di un commento per gli elaborati, ricevuti dagli studenti liceali e distribuiti tra i tutor universitari in base al numero dei partecipanti.

Il lavoro consiste nella scelta di un racconto ritenuto il più bello fra tre/quattro; la scadenza per la correzione è fissata al 17 marzo. Si decide di trovarsi in due momenti separati rispettivamente per due differenti momenti di confronto: un primo incontro tra i soli tutor universitari, tenutosi il 15 aprile, per discutere degli elaborati e stabilire i vincitori del concorso; successivamente, in un secondo pomeriggio, il 17 aprile, avviene l’incontro tra i sedici studenti finalisti e i loro rispettivi tutor universitari.

In questo modo ogni universitario può incontrare l’autore del testo scelto tra quelli ricevuti in affido per la correzione.

Tutti gli incontri avvengono presso il Centro di ricerca Letteratura e Cultura dell’Italia Unita dell’Università Cattolica, grazie all’iniziativa e alla disponibilità del professor Langella.

Il pomeriggio trascorso insieme agli studenti liceali si rivela un vero successo: i ragazzi, accompagnati dalla docente del Liceo Leopardi di Lecco, entrano nell’aula G.211 del Centro di ricerca del dipartimento di Lettere, inizialmente intimiditi per il loro primo ingresso nell’ambiente accademico. Successivamente i ragazzi si aprono piano piano ed entrano in relazione di confidenza con gli universitari; si diffonde nell’aula un vociare animato dalla passione per la scrittura e la lettura, e dall’entusiasmo degli studenti più giovani di vedere riconosciuto e valorizzato il loro impegno. L’incontro procede in maniera semplice e spontanea, libera da formalità, consentendo un confronto tra due realtà – l’ambiente liceale e quello accademico – apparentemente molto lontane.

La premiazione

Entusiasti per ciò che è avvenuto e indirizzati verso la meta del progetto, gli universitari stabiliscono la data dell’ultima tappa: il 6 maggio si festeggia la premiazione dei sei vincitori che compongono un podio per il triennio e uno per il biennio. Ai vincitori viene consegnato il proprio racconto corredato da un giudizio di merito per aver vinto; di ogni vincitore vengono letti gli incipit e, dei primi posti, l’intero racconto.

L’entusiasmo per la bella e nuova esperienza fatta invogliano tutti i partecipanti alla “Fucina” a impegnarsi per dare continuità al progetto. Pertanto, verrà riproposta anche per il prossimo anno scolastico e accademico un’analoga iniziativa, con l’intenzione di coinvolgere le stesse figure che vi hanno partecipato quest’anno.

I testi dei sei vincitori

TRIENNIO

1. Irene Riva
2. Benedetta Broggi
3. Beatrice Martini

 

BIENNIO

1. Gloria Dicarlantonio
2. Sofia E. Walters
3. Camilla Penna (racconto privo di autorizzazione alla pubblicazione online)

 

Adelaide Siciliano: laureata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi sui contributi letterari di Leonardo Sinisgalli e Vittorio Sereni per la rivista «Pirelli» del secondo dopoguerra, in corso al primo anno della laurea magistrale di Filologia moderna (indirizzo editoriale), si interessa di letteratura e scrittura.