Raccontare il territorio

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IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Che cosa c’è di più intrigante del raccontare storie? Nulla è più efficace della narrazione per catturare l’attenzione, stimolare all’identificazione e attivare un percorso di conoscenza che si trasforma in esperienza.
Lo storytelling, l’arte di narrare, ha cominciato a riscuotere successo anche nella scuola, rivelandosi uno strumento efficace per favorire i processi cognitivi, offrire un approccio multidisciplinare in grado di fare leva su diversi stili di apprendimento e stimolare gli studenti nel processo di insegnamento/apprendimento.

Serena Colombo

Il mondo è pieno di storie, circostanze e situazioni curiose che aspettano solo di essere raccontate
(Hannah Arendt) 

In questo contributo proponiamo un progetto didattico incentrato sul racconto del territorio, utile per acquisire conoscenze di ambiti disciplinari diversi e per sviluppare competenze sia disciplinari sia trasversali e di cittadinanza. Prevede infatti il lavoro in gruppo, richiede di compiere ricerche e di affinare le competenze di scrittura e di comunicazione multimediale; consente inoltre di conoscere l’ambiente in cui si vive, di riflettere sulla propria identità, di riappropriarsi del passato così da non dimenticarlo, scoprendo che ogni territorio ha una propria storia e una tradizione letteraria, storico-artistica, etnografica e artigianale che vale la pena ritrovare e raccontare.

Caratteristiche del progetto

Il progetto – adatto alle classi di scuola secondaria sia di primo sia di secondo grado – si configura come un’esperienza didattica motivante, multidisciplinare e multimediale. L’obiettivo è che gli studenti scoprano il territorio in cui vivono e imparino a raccontarlo con modalità che si discostano da quelle della guida turistica tradizionale e che si avvicinano a quelle dello storytelling: si vuole infatti suggerire un percorso di scoperta piuttosto che fornire informazioni standardizzate, proponendo storie capaci di emozionare chi legge.

In particolare agli studenti sarà chiesto di progettare e sviluppare itinerari che favoriscano la scoperta dell’identità locale, valorizzando le risorse storiche, culturali, artistiche, naturalistiche e le tradizioni artigianali, musicali, gastronomiche dell’area prescelta.

Insegnamenti e competenze coinvolti

  • Italiano − Lettura e comprensione dei testi utilizzati come fonti di informazioni. Ideazione e scrittura di testi (racconti o interviste), di storyboard e sceneggiature per i video.
  • Storia − Analisi delle fonti: imparare a ricercare, vagliare e utilizzare le fonti.Studio dei principali eventi storici che hanno coinvolto il territorio e dei personaggi che hanno avuto rapporto con esso.Studio della storia locale.
  • Geografia − Conoscenza del territorio, delle caratteristiche naturali e delle modalità per muoversi e costruire itinerari.
  • Storia dell’arte − Identificazione e descrizione dei monumenti e delle opere d’arte.
  • Scienze − Studio degli aspetti scientifici della flora e della fauna locale e della geologia del territorio.
  • Educazione alla cittadinanza − Scoperta e valorizzazione dell’identità locale.

Consegne 

La classe viene suddivisa in piccoli gruppi di 4 o 5 studenti. L’attribuzione del lavoro ai singoli gruppi può seguire due diversi criteri:

  • se si prende a oggetto un territorio sufficientemente ampio, lo si può ripartire in più aree e attribuire ogni area a un gruppo di lavoro;
  • se il territorio è invece omogeneo, ciascun gruppo può prendere in carico un aspetto specifico: la storia; l’arte; la tradizione letteraria; le tradizioni artigianali ecc.

Fasi del progetto

1. Ricerca e raccolta delle fonti

Per raccontare è necessario innanzitutto conoscere. La prima tappa è quindi un lavoro di ricerca delle informazioni attraverso le fonti. Il lavoro sulle fonti può essere introdotto e impostato in aula da parte del docente di storia.

Le fonti possono essere verbali (in forma scritta oppure orale, per esempio il resoconto di un testimone, un canto, una fiaba, una narrazione folklorica…) e non verbali, quali le testimonianze monumentali – archeologiche o architettoniche –, paesaggistiche, iconiche (dipinti, mosaici, incisioni, disegni, sculture, fotografie ecc.), audiovisive, materiali (per esempio gli oggetti d’uso).

Tutte queste fonti possono poi essere dirette, cioè frutto di testimonianze immediate (in forma scritta, orale o materiale) e indirette, cioè ricostruzioni elaborate da un mediatore a partire da fonti dirette e/o altre fonti indirette.

Dove si possono reperire le fonti?

  • In biblioteca: le ricerche di interesse territoriale si effettuano per lo più presso le biblioteche locali, più ricche di testi specifici. Esistono in internet i cataloghi on line del servizio bibliotecario sia a livello nazionale sia a livello regionale e provinciale.
  • Tramite internet: il web è uno strumento molto utile per una prima raccolta di informazioni, da verificare ed eventualmente approfondire poi attraverso le pubblicazioni locali di cui abbiamo detto sopra.
  • Direttamente sul posto, visitando i beni archeologici, monumentali, di archeologia industriale, oppure interrogando i testimoni sulle tradizioni passate del territorio, sulle modalità di svolgimento di alcune attività artigianali, su ricette o leggende… Per tale operazione sarebbe opportuno essere muniti di una fotocamera digitale o, nel caso di interviste, di un dispositivo che permetta la registrazione di audio e video. Questa fase di ricerca diretta sul posto di norma è conseguenza del lavoro svolto in biblioteca e su internet e può quindi essere posticipata in un secondo momento (vedi sotto).

2. Mappatura delle emergenze storico-artistico-culturali

Si tratta non solo delle emergenze storico-artistiche-culturali esistenti e conosciute (che spesso trovano posto nelle guide turistiche locali) ma anche di quelle nascoste o sconosciute (che mai o raramente hanno trovato posto nelle guide turistiche). In particolare, le emergenze di interesse storico, artistico, architettonico e culturale sono tutti quei complessi che rappresentano la memoria e l’identità culturale e ambientale di un territorio. Per esempio:

  • edifici e/o complessi monumentali di valore storico e architettonico;
  • edifici patrimonio di archeologia industriale;
  • complessi di valore storico e documentario;
  • giardini e parchi pubblici o di ville private;
  • opere d’arte;
  • bellezze naturali o paesaggistiche.

Può rientrare in questo punto anche l’eventuale segnalazione di personaggi che hanno avuto nel territorio un ruolo importante (dal punto di vista della storia, della cultura – alta o popolare –, dell’arte ecc.).

3. Mappatura di tradizioni, feste e leggende

All’interno di questa voce trovano posto anche le micro-produzioni artigianali e le vocazioni tradizionali artigianali, enogastronomiche, agricole, tecnologiche…

4. Verifica in loco di quanto raccolto, attraverso sopralluoghi

Il sopralluogo è fondamentale per verificare la correttezza delle informazioni reperite nella prima fase del lavoro e anche peridentificare eventuali testimoni, cioè persone in grado di raccontare leggende antiche, tradizioni o storie poco note, memoria di un passato che si sta perdendo. In occasione dei sopralluoghi è utile realizzare immagini fotografiche, riprese video, interviste.

5. Organizzazione delle fonti e delle informazioni raccolte nella forma del racconto

In questa fase ogni elemento ritenuto significativo (monumento, ambiente naturale, personaggio, attività artigianale...) viene presentato in forma di racconto, scegliendo di volta in volta le modalità più efficaci per proporlo al pubblico in modo accattivante ed emozionale: testi, video, racconti per immagini...

6. Ideazione di itinerari di esplorazione

Tutto quello che è stato raccolto e rielaborato nelle fasi precedenti viene organizzato creando uno o più percorsi (a seconda dell’estensione del territorio prescelto) di visita ed esplorazione.

Si tratta di individuare dei fili conduttori tra le diverse emergenze territoriali per collegarle in modo coerente sviluppando itinerari brevi (della durata di uno o due giorni) realmente effettuabili a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici, in un viaggio “lento” ed emozionale. La fattibilità degli itinerari dovrebbe poi essere testata.

Il prodotto finale

Per organizzare e veicolare il racconto è utile individuare un contenitore unitario capace di ospitare tutto ciò che è stato prodotto: il suggerimento è quello di creare un vero e proprio sito web dedicato al territorio – ricorrendo a uno dei numerosi siti che consentono di creare pagine web in modo guidato (tra questi, Google Sites).

A titolo di esempio e di ispirazione, rimandiamo al sito del progetto Terra e acqua. Viaggio “dolce” alla scoperta del lago di Como ideato dal musicista e cantautore lariano Davide Van De Sfroos – da cui questa proposta didattica trae spunto. 

 

Serena Colombo è storica dell’arte, insegna Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università dell’Insubria di Como.  Si occupa anche di didattica e di divulgazione, operando nel settore dell’editoria specializzata (scolastica, guidistica) sia come autore sia come editor.