Versi di(versi). Fare poesia nella scuola secondaria di primo grado
IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Come organizzare un percorso sulla poesia che tenga conto del poco tempo a disposizione dell’insegnante, della necessità di svolgere anche altri argomenti e che nello stesso tempo soddisfi il bisogno di esprimersi dei ragazzi e la loro voglia di mettersi in gioco e di esplorare l’universo della parola? Come trovare il giusto equilibrio fra la spontaneità con cui i ragazzi esprimono il loro mondo interiore e la capacità di utilizzare il linguaggio tecnico della poesia?
Siamo poi passati a leggere poesie onomatopeiche di autori come Palazzeschi, Piumini, Strindberg, Merriam e altri. Abbiamo insegnato ai ragazzi a sottolineare con la voce i suoni che si ripetevano, a esagerarli, a variarne l’intensità, dando vita a delle suggestioni.
Secondo lo schema già illustrato, a questo punto abbiamo chiesto ai ragazzi di scrivere, prima collettivamente e poi singolarmente, poesie sonore.
La poesia d’autore: emozioni e sentimenti
Abbiamo scelto con i ragazzi una serie di poesie d’autore e le abbiamo lette e commentate insieme. Abbiamo lavorato seduti in cerchio, con i banchi ammucchiati in fondo all’aula per creare un clima rilassato e di condivisione. Tutti potevano parlare ed essere ascoltati. Nessun giudizio. Abbiamo preso in esame la tecnica con cui quelle poesie erano state scritte, abbiamo analizzato alcune figure retoriche partendo da quelle più semplici come la metafora, la personificazione, la similitudine e abbiamo chiesto ai ragazzi di inventarne di nuove. Una sorta di allenamento mentale per percepire nuovi rapporti di somiglianza tra le cose da esprimere con parole nuove.
Nella seconda fase gli studenti sono stati invitati a scrivere, dapprima cimentandosi nella riscrittura delle poesie d’autore, secondo modalità varie:
- partire da incipit di poesie famose e continuare liberamente;
- scegliere due poesie di autori diversi ma sullo stesso argomento e fonderle insieme per ottenerne una nuova;
- completare liberamente poesie i cui versi erano stati tagliati a metà…
Si tratta di piccole prove di manipolazione e di scrittura giocata propedeutiche alla composizione autonoma di una poesia originale.
Per questa seconda fase della scrittura sono state selezionate da giornali e riviste, con l’aiuto dell’illustratore, varie foto e immagini che potessero fornire uno spunto creativo per la composizione delle poesie.
Una volta composta, a ogni poesia è stato abbinato un disegno, realizzato dai ragazzi, diverso dalla prima immagine data.
Creatività e regola
Durante il laboratorio i ragazzi hanno imparato a riconoscere gli elementi fondamentali del testo poetico: il verso, la strofa, la rima, le figure retoriche di suono, di significato, di ordine. Si sono inoltre cimentati con la metrica, cercando di definire il numero delle sillabe dei versi e riconoscendo le figure metriche. Quella italiana è una lingua molto ricca, e dare una cascata di regole e precetti per fare poesia (sia pure semplici poesie in rima o filastrocche) può essere controproducente. Così, in fase di produzione abbiamo lasciato che i ragazzi scrivessero dapprima in modo libero, senza metrica e senza rima, focalizzando l’attenzione solo sul contenuto e sulle figure retoriche più conosciute. Successivamente essi hanno cercato di applicare alla poesia già scritta anche la rima e la metrica: non sono state date indicazioni precise e ognuno poteva scegliere liberamente quale tipo di verso, di strofa e di rima usare; l’importante era provare e sperimentare forme nuove.
Al termine del laboratorio si è discusso sul rapporto tra creatività e regole, e ci si è chiesti se proprio la regola da rispettare possa essere un buon trampolino di lancio verso la creazione, artistica o meno. Insieme ai ragazzi abbiamo riconosciuto come la necessità di trovare una parola in rima con l’altra, o con il giusto numero di sillabe, ci abbia, alla fine, fatto trovare soluzioni (anche di significato!) inaspettate e originali.
Tutto questo lavoro, che si è rivelato coinvolgente e suggestivo, ha dato vita a una piccola mostra scolastica di versi (di)versi.