Un viaggio virtuale nel Mediterraneo

Un viaggio virtuale nel Mediterraneo

IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Lo scorso anno scolastico due classi quarte del Liceo linguistico “Primo Levi” di San Giuliano Milanese sono state coinvolte in una inconsueta esperienza formativa, avviata con l’adesione al progetto “Il Mediterraneo, lo specchio dell’Altro”.

Alessandra Caponio e Adele Neri

Il progetto è stato ideato e organizzato dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente (CIPMO), seguito dall’Ufficio Scolastico Regionale e patrocinato dall’Ufficio di informazione del Parlamento Europeo a Milano, enti che hanno messo a disposizione degli studenti di Milano e provincia una straordinaria rete di contatti internazionali e figure di grande autorevolezza. Grazie a internet e alle nuove tecnologie, gli studenti del nostro istituto e di altre scuole superiori della città sono entrati in contatto e hanno collaborato con 15 scuole dei paesi della sponda sud del Mediterraneo: Egitto, Israele, Marocco, Palestina, Tunisia, Turchia e un campo profughi siriano in Iraq.

Insegnanti e studenti hanno partecipato a seminari e prestigiosi convegni internazionali con professori universitari, politologi, diplomatici, rappresentanti governativi.

Perché aderire a questo progetto?

Riflettere sul Mediterraneo significa riflettere sulla nostra identità e sul nostro stesso futuro. Il tema è fondamentale, intrigante, attuale in un mondo globalizzato che sposta interi popoli, ridisegnandone l’identità e i confini; in un’area mediterranea erede di un patrimonio culturale comune o contiguo che è coinvolta, a pochi anni dal terremoto della Primavera araba, in una complessa fase di cambiamenti; in un paese come l’Italia e in una città come Milano, da sempre aperta all’accoglienza e all’immigrazione; in un liceo linguistico che fa dell’educazione interculturale uno dei suoi fondamenti.

Finalità del progetto

Il progetto si proponeva di:

  • fornire occasioni per approfondire le conoscenze relative alla storia recente dei paesi del Mediterraneo;
  • sviluppare strumenti critici per la comprensione di una realtà complessa e delicata come l’area mediterranea dopo la Primavera araba;
  • promuovere lo scambio virtuale con coetanei dei paesi del Mediterraneo e aprire così canali di dialogo e di comprensione;
  • implementare l’utilizzo delle lingue straniere per gli studenti italiani e sostenere l’apprendimento dell’italiano come L2 per gli studenti stranieri.

Le tappe del percorso

  • L’esperienza si è articolata in quattro momenti:
  • i docenti hanno partecipato a un ciclo di incontri seminariali;
  • i contenuti forniti nei seminari hanno suggerito e avviato nelle classi lavori di approfondimento individuale e di gruppo;
  • gli studenti hanno partecipato a conferenze, convegni ed eventi culturali;
  • sono stati organizzati mailing exchanges e collegamenti via Skype in classe tra i nostri studenti e studenti egiziani e tunisini. Per iniziativa dei nostri alunni stranieri i contatti sono stati estesi anche all’Algeria e alla Libia.

Il nostro lavoro

Per dare spessore culturale all’esperienza e non sacrificare i contenuti delle discipline curriculari, abbiamo selezionato i temi che ci sono parsi più pertinenti al progetto.

  • Insegnamento della religione cattolica: Cultura e fede islamica; la complessa trama delle correnti religiose nel mondo islamico
  • Storia dell’arte: Le influenze dell’arte araba nella Palermo normanna
  • Letteratura italiana: La rappresentazione dell’altro nella Gerusalemme liberata di T. Tasso
  • Storia: La realtà geopolitica del Mediterraneo a partire dalla decolonizzazione

Non volevamo creare un modulo a sé stante di approfondimento sull’attualità, ma fare in modo che gli argomenti culturali e i percorsi scolastici venissero percepiti come strumenti per comprendere il presente; ci interessava insomma eliminare la frattura tra quanto si studia a scuola – spesso percepito come troppo lontano nel tempo e inutile – e quanto avviene nella vita dentro e fuori l’aula.
C’era inoltre la consapevolezza che “la sfida della globalità è sfida della complessità” (E. Morin): i problemi complessi si comprendono se si affrontano da diverse angolature e richiedono approcci che superino, nei contenuti, le barriere tra una disciplina e l’altra e hanno bisogno, nei metodi, di strumenti non tradizionali.
Se l’approccio doveva essere multidisciplinare, anche il prodotto finale doveva riunire tutte le riflessioni: la ricostruzione di un puzzle…

Il ruolo dell’insegnamento di italiano

Il contributo di noi docenti di italiano ha riguardato due versanti, quello della storia della letteratura e quello delle competenze linguistiche (comprensione e produzione di testi complessi e multimediali).

Sul versante letterario la sottolineatura è stata quella dell’opera come luogo di incontro. Il personaggio tassiano di Clorinda, donna che riunisce in sé le due grandi culture e civiltà del Mediterraneo, quella araba e quella cristiana, si prestava bene a sciogliere un certo imbarazzo che si creava quando presentavamo alcuni testi della nostra tradizione letteraria, come quelli di Dante o il poema cavalleresco, ai nostri studenti di origine araba. Alla lettura canonica del personaggio però abbiamo affiancato altre suggestioni: gli studenti hanno ritrovato in alcuni passi della Canzone al Metauro e dell’epistolario tassiano le remote filigrane con le quali è stato costruito il personaggio della guerriera pagana, scoprendo sorprendenti coincidenze tra le vicende personali dell’autore e gli episodi della storia di Clorinda. La letteratura è apparsa dunque come il luogo dell’incontro tra il vissuto e l’immaginario, tra l’esperienza e la sua trasfigurazione letteraria. Gli studenti hanno intuito il legame profondo tra la letteratura e la vita.

Sull’altro versante, quello delle competenze linguistiche, abbiamo scelto di operare con le nuove tecnologie digitali, che hanno fornito ambienti web di condivisione come la classe virtuale, con la piattaforma LMS Edmodo, e i social network, costituendo gruppi chiusi in Facebook, YouTube, Skype.

Con questi strumenti abbiamo sperimentato pratiche e metodologie che ci hanno portato a modificare la tradizionale didattica liceale puntando sull’operatività (learning by doing). Siamo partite da una webquest che simulava una situazione reale, proponeva un obiettivo da raggiungere ricercando informazioni in rete, impiegando conoscenze e attuando strategie per realizzare un prodotto finale.

Per sostenere il lavoro cooperativo abbiamo aperto le classi sia a scuola, con momenti di incontro e di lavoro che hanno incrociato gli studenti delle due classi quarte, sia online, collegando le due classi sulla piattaforma; abbiamo messo in contatto i nostri studenti con coetanei di altri paesi. Così sono crollati i muri di classe, di istituto, di paese.

Articolazione della webquest

Situazione di partenza: agli studenti è stato proposto di calarsi nei panni di un giovane parlamentare europeo entrato a far parte di una commissione che deve valutare la possibilità di stringere rapporti di partenariato e decidere stanziamenti di fondi europei da destinare ai paesi dell’area mediterranea sudorientale. A questo scopo occorreva raccogliere informazioni su questi paesi per capire quali fossero le priorità e per trovare, dopo i cambiamenti della Primavera araba, gli interlocutori più affidabili. Si tratta certo di una situazione realistica: sarà proprio la generazione di questi studenti a dover probabilmente ripensare la nuova Europa.

Risorse: dopo aver compreso il funzionamento delle istituzioni europee, sono stati formati gruppi di ricerca e ogni gruppo si è concentrato su un’area geopolitica utilizzando documenti complessi: atti di convegni, risoluzioni del Parlamento europeo, articoli giornalistici specializzati… cui si sono aggiunte le informazioni che venivano via via raccolte durante gli incontri online con gli studenti e i docenti delle scuole dei paesi arabi abbinate alle nostre classi.

Compito: il prodotto atteso era una presentazione multimediale, da realizzare con Prezi o Slideshare, su attori e interessi internazionali in gioco, accompagnata da una cartina geografica interattiva sull’area geopolitica di studio (creata con Thinglink) e arricchita da una riflessione condivisa costruita sul modello di una Motion for a Resolution, nella quale i giovani di entrambe le sponde del Mediterraneo propongono le nuove linee della politica europea nell’area.

Pubblicazione: tutte le scuole coinvolte nel progetto hanno presentato i propri lavori in un convegno conclusivo tenutosi a maggio presso il palazzo della provincia di Milano.

Tempi di realizzazione del progetto

Il progetto si è sviluppato nel corso di tutto l’anno scolastico. Gli incontri seminariali per i docenti e la partecipazione ai convegni per gli studenti sono avvenuti nei mesi di novembre e dicembre; tra gennaio e febbraio, non senza difficoltà, si sono avviati i contatti ed è iniziato il lavoro degli studenti, che in marzo e aprile si sono incontrati settimanalmente nelle classi aperte a scuola mentre a casa, con modalità libere, continuavano le comunicazioni tra loro e con i coetanei d’oltremare.

Riflessione finale

Alla fine del percorso abbiamo aiutato gli studenti a riflettere sull’esperienza fornendo loro una Griglia di autovalutazione sulla capacità di lavorare in gruppo, sulle conoscenze e competenze acquisite; li abbiamo inoltre invitati a esprimere un’opinione sull’opportunità di investire tempo ed energie in un percorso di questo tipo. La risposta ricorrente è stata che un tale impegno, pur avendo sottratto tempo a quello che una volta si sarebbe definito “lo svolgimento dei programmi scolastici” e ai loro pomeriggi di libertà, ha rappresentato un’importante occasione di crescita personale e culturale.

Noi docenti abbiamo imparato a uscire dal “giardino delle lettere” e dagli schemi della didattica tradizionale. Abbiamo trovato in questo percorso l’occasione di rispondere a quella raccomandazione delle Indicazioni nazionali per i licei riformati di proporre una grande varietà di testi di prosa saggistica e giornalistica, richiesta che finora era rimasta pressoché disattesa. Abbiamo destrutturato nella percezione degli studenti – e nella nostra – il cliché dell’insegnante in cattedra. Dilatando lo spazio dell’aula ed estendendo il tempo scuola grazie ai nuovi canali di comunicazione virtuale, il dialogo continuo ha reso la relazione tra docente e discente più personale: l’insegnante si è trasformato in mentore.

Visualizza la presentazione del progetto "Il Mediterraneo, lo specchio dell’Altro"

 

Alessandra Caponio insegna italiano presso il Liceo linguistico Primo levi di San Giuliano Milanese e Adele Neri insegna italiano presso il Liceo scientifico e classico Primo Levi di San Donato Milanese.