Writing and Reading Workshop

Folio Anno 5 N.2 Writing and Reading Workshop Bottega rinascimentale del XXI secolo

La bottega rinascimentale del XXI secolo

IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

Il Writing and Reading Workshop è una nuova metodologia didattica, nata negli Stati Uniti ma che sta cominciando a diffondersi anche in Italia. Il suo principale obiettivo è fare di ciascuno studente uno scrittore e lettore competente a vita. In questo articolo, scritto da insegnanti tra le prime in Italia ad avere adottato questo metodo, scopriamo che cos’è esattamente il WRW, quali sono i vantaggi nell’adottarlo e come organizzare la classe durante i laboratori.

di Daniela Pellacani, Silvia Pognante, Elisa Turrini

Prima immersione

Settembre 2017 - I.C. Cetona (SI) - Scuola secondaria di I grado.

In un’aula scolastica apparentemente uguale a tante altre, una ventina di studenti è immersa nella scrittura.
Nella stanza si percepisce un brusio creativo. La cattedra è in un angolo. I ragazzi sono disposti a isole. L’insegnante sta sistemando uno sgabello accanto a una di loro e si rivolge a un’alunna:

- Tutto bene? Su cosa stai lavorando?

- Su un nuovo pezzo. Rileggendo il mio taccuino mi sono resa conto di non aver ancora scritto di quando sono salita sul fico a leggere il mio libro!

- Bello! Credo sia un’ottima scelta. Come posso aiutarti?

- Vorrei partire da un incipit sensoriale per far immedesimare il mio lettore nella scena ma non sono molto convinta.

- Posso leggere?

L’alunna annuisce.

- Mi piace! Fai davvero percepire la brezza delle sere estive. Sai cosa? Hai scritto di quello che avevi intorno ma manca qualcosa che faccia entrare il lettore più in sintonia con te.

- Ha ragione! Potrei aggiungere un paragrafo con il mostra non dire o con il potere dell’io!

- Sei sulla buona strada. Cerca nel taccuino le pagine in cui ti sei esercitata in queste strategie. Rileggi, prendi spunto, poi continua la tua bozza. Buon proseguimento!

La professoressa si allontana e si avvicina a un altro alunno.

Seconda immersione

Settembre 2017 - I.C. Carpi 2 (MO) - Scuola secondaria di I grado.

Altra aula scolastica. Gli alunni stanno terminando di sistemare i banchi contro i muri. Si siedono in cerchio al centro della stanza. Lo spazio è limitato: alcuni sono stretti e appoggiano in equilibrio sulle gambe il proprio “taccuino del lettore e dello scrittore”, altri stanno prendendo posto; tutti, oltre al taccuino, stringono tra le mani una penna. Hanno volti rilassati: sanno che quel setting è necessario per la lettura di una storia. L’insegnante prende la parola.

- Buongiorno! Come da qualche giorno, anche oggi sperimenteremo un’attività che farà parte della nostra routine scolastica. Leggeremo una storia, impareremo a farci domande sulle connessioni tra il testo e la nostra vita, ad annotare riflessioni sul taccuino, a confrontarci sulle impressioni che il libro ci ha lasciato e sui diversi punti di vista che emergeranno.

- Che si legge?

L’insegnante prende posto tra loro. Tutti devono poterla vedere in faccia.

- Un albo illustrato: “I fantastici libri volanti di Mr Morris Lessmore”. Fa parte di una serie di albi che ho preso per voi in biblioteca e che hanno come tema la lettura e i suoi effetti collaterali. La storia di Morris Lessmore inizia con lui che, intento nella lettura, viene travolto da un vento impetuoso e perde ogni certezza...

La docente inizia a leggere tenendo l’albo aperto verso il centro del cerchio così da far vedere a tutti gli alunni le tavole con le illustrazioni. A volte si ferma e chiede ai ragazzi se abbiano notato qualcosa. Chi vuole intervenire ha facoltà di parola, chi vuole annota le proprie impressioni sul taccuino.

Perché abbiamo deciso di seguire il Writing and Reading Workshop

Ciò che avete appena letto non è l’estratto di un copione teatrale; è quello a cui assistereste entrando, un giorno qualsiasi, nelle nostre aule.
Abbiamo scelto di iniziare così questa chiacchierata sul Writing and Reading Workshop: con un’immersione nell’ambiente di apprendimento che caratterizza la nostra didattica. In questo modo vogliamo condividere il farsi pratica dell’ambizione e dell’impegno a fare dei nostri studenti scrittori competenti e lettori a vita.
Le scene cui avete assistito sono onde sempre più ampie, originate da un’unica goccia lasciata cadere quasi 10 anni fa da una docente eccezionale e coraggiosa: Jenny Poletti Riz. È stata lei ad approfondire, prima in Italia, le proposte del Teachers College Reading and Writing Project della Columbia University, e attraverso le pagine del suo blog - www.scuolaaumentata.it - la maggior parte di chi sta sperimentando il WRW ha conosciuto, studiato e fatto proprio il lavoro di Nancie Atwell, vincitrice del Global Teachers Prize nel 2015. La metodologia della Atwell – caratterizzata da lezioni brevi e mirate (minilesson), consulenze individuali, tempo costante per la pratica autonoma e condivisione in gruppo – permette di accompagnare ciascuno studente nel proprio percorso alla scoperta della scrittura e della lettura come chiavi per conoscere il mondo, riconoscersi in esso e per trovare ed esprimere la propria voce.

Prima dell’incontro con Jenny e con il WRW eravamo già meticolose e attente al percorso di ciascuno dei nostri alunni, ma ci scoprivamo spesso insoddisfatte nel rilevarne i passi troppo brevi e insicuri nell’acquisizione di uno stile personale di scrittura; consumavamo litri di inchiostro per commentare, chiosare, sistemare gli scritti dei nostri studenti con annotazioni poi raramente prese in considerazione. Li esortavamo a leggere anche mettendo a disposizione le ultime novità editoriali e li coinvolgevamo in iniziative di promozione della lettura. Il generale disinteresse dei nostri alunni verso i libri al di fuori dal contesto scolastico, però, era sempre evidente e non mutava.
È stata soprattutto la sensazione di disperdere le voci e le energie dei nostri studenti a farci mettere in cammino alla ricerca di qualcosa di diverso dall’insegnamento tradizionale dell’italiano, di un approccio più autentico, di una cornice didattica in grado di smuovere i nostri alunni, di invogliarli a far entrare decisamente in classe le loro vite, attraverso la potenza delle parole scritte, lette, ascoltate e condivise.
La destinazione l’abbiamo raggiunta quando abbiamo incontrato il WRW.

Ma in pratica? Cos’è il Writing and Reading Workshop?

Parliamoci chiaro: il WRW non è la panacea di tutti i mali. Non è la formula magica. Non è la medicina che risolve ogni criticità presente nella scrittura dei nostri studenti e nel loro approccio alla lettura.
È una risposta. È il possibile che diventa realtà se ciascuno fa la sua parte, se noi scendiamo dalla cattedra per prendere posto accanto ai nostri alunni. Nel laboratorio ognuno è in primis una persona che comunica idee, desideri, informazioni; un individuo che esercita la pratica della democrazia esprimendo la propria vera voce e che ogni giorno cresce, nel rispetto dei propri tempi, attraverso l'esercizio della collaborazione, della discussione e della condivisione.
Il WRW è un'autentica comunità di lettori e scrittori che insieme si immergono regolarmente nella lettura e nella scrittura, si comunicano reciprocamente dei feedback, scoprono e sperimentano tecniche, si confrontano e si sostengono.
È una bottega rinascimentale del XXI secolo in cui si pone attenzione al “processo”, sia come percorso personale di avvicinamento al testo scritto finito, sia come percorso di costruzione di senso e significato in relazione al testo letto.
È un ambiente fortemente strutturato all’interno del quale gli alunni sperimentano la libertà di scegliere su quali progetti lavorare, la responsabilità di porsi e perseguire obiettivi personali e in cui sono affiancati individualmente da scrittori e lettori esperti e autorevoli: i loro insegnanti. Nel WRW, quindi, ogni studente è al centro del progetto educativo cucito su misura addosso a lui, è seguito nel proprio percorso di crescita e accompagnato nello sviluppo dell’abitudine alla riflessione metacognitiva.
È, a tutti gli effetti, “una strada per trasformare i principi pedagogici delle Indicazioni nazionali [e le competenze chiave del Parlamento Europeo] in una pratica quotidiana di insegnamento” (J. Poletti Riz, Scrittori si diventa, Erickson 2017).

Il Writing Workshop: come funziona

Tutti i maestri del WRW sono concordi nell’affermare che la scrittura debba essere insegnata come ogni altra abilità di base: attraverso istruzioni esplicite e pratica intensa. La tradizionale produzione del testo in classe occupa un arco temporale troppo ristretto ed è caratterizzata da un processo molto rigido e standardizzato che non rispetta le reali esigenze di chi scrive e non stimola lo sviluppo di un approccio libero e personale verso la scrittura.
Nel laboratorio, invece, gli studenti seguono un processo di scrittura autentico: non sono vincolati dalla traccia fornita dall’insegnante ma cercano un’idea di scrittura usando il loro “taccuino dello scrittore e del lettore”. È lì che si abituano a prestare attenzione e che imparano a osservare le proprie esperienze con gli occhi dello scrittore: riflettono su persone che potrebbero trasformarsi in personaggi, fermano come in un’immagine scene che potranno diventare parte di un racconto, raccolgono ricordi, fotografie, interessi, curiosità, dialoghi particolari… Tutti semi di scrittura da rielaborare con i loro tempi e applicando gli strumenti che scelgono tra quelli inseriti nella loro cassetta degli attrezzi dello scrittore.

L’organizzazione della sessione di lavoro

Nel WW si scrive in classe, ogni settimana, per almeno due sessioni di lavoro di 60 minuti ciascuna. Ognuna inizia con una minilesson: una lezione breve (20 minuti al massimo per mantenere focalizzata l’attenzione e preservare il tempo della scrittura) ma intensa, dedicata a una strategia, una parte del processo di scrittura o una procedura del laboratorio (prescrittura, revisione bozze, gestione consulenze individuali...) che l’insegnante vuole rendere routine.
Nel corso delle minilesson incentrate sulle strategie di scrittura gli studenti vengono messi in contatto con testi modello appositamente individuati dal docente, siano essi testi letterari d’eccezione, pezzi finiti di studenti-scrittori o redatti dallo stesso insegnante.
Terminata la lezione inizia il tempo dedicato alla scrittura autonoma in cui gli alunni lavorano individualmente. Ogni studente sceglie come gestire il proprio tempo e quando applicare le tecniche apprese nel corso delle minilesson.
Nel frattempo l’insegnante conduce consulenze individuali incontrando almeno cinque “scrittori” per ogni sessione: smette i panni tradizionali dell’editor per indossare quelli del mentore. Attraverso una conversazione con lo studente si mette in ascolto e definisce l’esigenza del momento. Immediatamente propone una strategia o una tecnica che può aiutare nel contingente lo studente-scrittore, ma che potrà poi essere utilizzata più volte.
Gli ultimi dieci minuti della lezione sono riservati alla condivisione: chi vuole può leggere agli altri un pezzo ben riuscito, oppure l’insegnante condivide con la classe quanto emerso durante le consulenze. È un momento fondamentale in cui gli scrittori ricevono feedback immediati e specifici dai compagni o dal docente ed è allo stesso tempo un modo per rinforzare i contenuti della minilesson.

Il Reading Workshop: come funziona

È bene chiarire da subito che il RW è una vera e propria strada per l’educazione alla lettura, non una collezione di sporadiche attività di promozione. È esperienza sensoriale, pratica, immersiva che coinvolge mente e corpo e che permette la costruzione di una comunità di pratiche narrative attraverso dibattiti, conversazioni, presentazioni di libri, ricerca di significati.
Leggere richiede costanza e disponibilità alla sfida; perciò i ragazzi respirano un contatto quotidiano con i libri o della biblioteca di classe costruita per loro dall’insegnante o di quella scolastica, se aggiornata e ben rifornita. È per questo che la lettura silenziosa del libro liberamente scelto da ciascuno impegna almeno un’ora a settimana e che i ragazzi ascoltano la lettura a voce alta dell’insegnante di almeno due libri all’anno.
Anche nel RW ogni sessione di lettura inizia con una minilesson su strategie di comprensione, analisi o coinvolgimento. Partendo da testi appositamente scelti dal docente (albi illustrati, racconti, parti del libro che si sta leggendo ad alta voce, testi letterari…) gli apprendisti lettori imparano a porsi domande, a stabilire corrispondenze con la loro vita o con altre storie, a esprimere idee e interpretazioni. Conoscono strategie di lettura e di comprensione sempre diverse, mirate su micro-obiettivi adatti ai diversi livelli, vengono chiamati a entrare nei temi del libro che leggono e nelle tecniche usate dagli autori, sono sollecitati a esprimere le proprie considerazioni e a negoziare interpretazioni attraverso il dialogo.

Quali libri si leggono?

La maggioranza dei libri presentati appartiene alla letteratura per ragazzi perché, rispetto ai classici, essi hanno il vantaggio di risultare più facilmente comprensibili e vicini alla sensibilità dei loro lettori.
L’incontro con i classici va preparato: prima dobbiamo riuscire a trasformare gli studenti in lettori abituali, agganciandoli con letture vicine ai loro vissuti.
La fruizione della letteratura riveste un ruolo importante, ma è un punto d’arrivo per lettori già abituati a formulare una propria interpretazione del testo e a comunicarla agli altri. Gli alunni, nel tempo, imparano a dotarsi degli strumenti necessari a far vivere in sé stessi la letteratura, a riscoprirne il valore e i valori: vengono stimolati non solo a parafrasare la lingua dei classici e a conoscere la biografia degli autori, ma anche a riscrivere parti di testo con un diverso punto di vista, a esprimere il non detto dei personaggi, a confrontarsi con contesti culturali diversi dal proprio.

L’organizzazione della sessione di lavoro

La struttura del RW ricalca quella del WW. Alla minilesson segue la lettura autonoma: 30 minuti in cui gli alunni possono ricevere una consulenza dall’insegnante in merito a una loro richiesta, oppure è quest’ultimo a dare il via alla conversazione. In alternativa il docente può condurre approfondimenti a piccoli gruppi o unirsi a un gruppo di lettura partecipando attivamente al dibattito in corso. L’alternarsi di momenti di lettura collettiva ad alta voce a momenti di lettura individuale è fondamentale: leggere è insieme pratica sociale e personale, pertanto anche nel RW gli ultimi dieci minuti sono riservati alla condivisione.
Anche per la lettura il taccuino riveste un ruolo fondamentale: è lo spazio del pensiero riflessivo, in cui gli studenti registrano annotazioni su quello che leggono o sui libri che vorrebbero leggere, oppure si cimentano in “lampi di scrittura” ispirati dalle letture affrontate in classe.
È così che nel RW si costruiscono competenze “alte” di lettura: educando i nostri studenti alla profondità dello sguardo, dando loro la consapevolezza di poter guardare la letteratura con i propri occhi.
Attraverso il Writing and Reading Workshop i nostri studenti imparano a trovare la propria vera voce, a “voler bene alle parole”, a considerarle insieme radici e ali su cui fondare il proprio presente e progettare il proprio futuro.

 

Daniela Pellacani: docente di lettere presso la Scuola secondaria di I grado G. Fassi di Carpi (MO), è cofondatrice insieme a Jenny Poletti Riz ed Elisa Turrini di “Italian Writing Teachers”. Studiosa in continua ricerca, svolge attività di formatrice sul Writing and Reading Workshop.

Silvia Pognante: docente di lettere presso l’I.C. Cetona (SI), è amministratrice del sito Writing and Reading Workshop Italia e autrice del blog didattico-metodologico Laboratorio di parole. All’attività di insegnamento e ricerca affianca quella di formazione sul Writing and Reading Workshop e sulle TIC al servizio della didattica.

Elisa Turrini: docente di lettere presso la Scuola secondaria di I grado I.C. Ferraris di Modena. È autrice del blog Scuola di cuore. Appassionata di lettura e scrittura, applica ogni giorno in classe il metodo del laboratorio di lettura e scrittura. L’idea di scuola che sostiene e promuove, anche attraverso l’attività di formatrice, si fonda sulla relazione, sull’equità, sull’ascolto, sulla creatività, sulla condivisione, sulla scoperta.