La lingua straniera nell’Esame di Stato ai tempi della didattica a distanza forzata

ESAME DI STATO

L’Esame di Stato della Scuola secondaria di secondo grado “l'eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio”. Vediamo insieme i dettagli.

Silvia Minardi

Il decreto legge 8 aprile 2020, n. 22 “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato” prevede per l’Esame di Stato della secondaria di secondo grado “l'eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio”.

Alla luce dell’Ordinanza Ministeriale n.10 del 16/05/2020 relativa agli esami di stato del II ciclo di istruzione, vorremmo dare alcuni possibili spunti di metodo utili a predisporre la prova in modo che essa possa mettere in evidenza, per valorizzarle, le competenze trasversali e disciplinari che lo studente ha sviluppato.

Per quanto concerne la lingua straniera, sappiamo che essa potrà essere presente sia nella discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo - ad esempio, nei licei linguistici - sia nella fase di analisi da parte del candidato del materiale scelto dalla commissione.

Ci soffermeremo, in questo contributo, sul primo aspetto che rappresenta una sorta di novità rispetto all’Esame di Stato per come lo abbiamo sempre conosciuto.
Immaginiamo che le commissioni potrebbero far predisporre agli studenti un elaborato a partire da un testo scritto che potrebbe essere, innanzi tutto, una prova di verifica della capacità di comprensione scritta di un testo. Proviamo ad immaginare un percorso per la costruzione di una prova d’esame a partire dai descrittori del Quadro - Companion Volume. Usiamo i descrittori riferiti al livello B21 di “reading for information/argument” e “detailed reading”.

Al livello B2 in Reading for information and argument, si legge che lo studente è in grado di
– ottenere informazioni, idee e opinioni da fonti altamente specializzate nel suo ambito specifico di interesse;
– comprendere articoli specialistici anche al di fuori del suo specifico campo di interesse purché possa usare un dizionario che avere conferma nella sua interpretazione della terminologia usata;
– comprendere articoli e relazioni su problemi contemporanei e nei quali l’autore adotta un punto di vista o prende una determinata posizione;
– riconoscere quando un testo dà informazioni di tipo fattuale e quando, invece, cerca di convincere il lettore;
– riconoscere diverse strutture all’interno di un testo: tesi a contrasto, presentazione di problemi/soluzioni e di rapporti di causa/conseguenza.

Sulla base di queste indicazioni, la scelta potrebbe ricadere su un testo
a) ad esempio, un articolo anche scritto in un linguaggio specialistico oppure un testo di letteratura;
b) che presenti diversi punti di vista su un determinato argomento;
c) che organizzi le informazioni in modi anche diversi (classificazione; confronto/contrasto; causa/conseguenza; problema/soluzione).

Individuato l’argomento tra quelli che si trovano nel Documento del Consiglio di Classe come argomenti trasversali di lavoro e, una volta scelto il testo, occorre definire il numero e la tipologia di domande da inserire nella prova. Esse potranno
– richiedere un processo di comprensione fattuale;
– essere tipo inferenziale;
– far riflettere lo studente sull’uso della lingua da parte dell’autore del testo;
– permettere allo studente di dimostrare una comprensione dell’organizzazione della struttura generale del testo.
Si suggerisce un equilibrio tra le diverse tipologie di domanda.

Infine, immaginando un elaborato che possa essere usato anche per dimostrare il possesso di alcune competenze di tipo trasversale, si potrebbe chiedere allo studente di concludere la prova svolgendo attività che gli permettano di:
– esprimere un giudizio o prendere una posizione; una domanda finale del tipo In a paragraph explain how or why this story matters to you or your community or the world potrebbe servire a questo scopo;
– creare, ovvero riorganizzare elementi e informazioni in un nuovo testo. Si potrebbe chiedere agli studenti di esprimersi, anche utilizzando una nuova forma testuale, combinando linguaggi diversi (ad esempio, scegliere un’immagine, una fotografia, una canzone a cui abbinare il testo di partenza), motivando le scelte fatte.

Il colloquio potrebbe partire proprio dalla discussione sull’ultima parte dell’elaborato e consentirebbe di far emergere, attraverso l’esposizione dei percorsi di comprensione e di rielaborazione che ciascuno studente avrà fatto e la giustificazione delle decisioni prese, le competenze sviluppate dallo studente.

[1] Si tratta del livello di uscita per la Scuola secondaria di II grado.

Verso l'Esame di Stato 2020

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Silvia Minardi: insegna inglese presso il Liceo “S.Quasimodo” di Magenta (Mi), è dottoranda di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena con un progetto di ricerca sulla dimensione linguistica nelle discipline. Attualmente ricopre la carica di Presidente Nazionale dell’Associazione LEND, lingua e nuova didattica e di Presidente della Rete Europea della Associazioni di docenti di lingue. È membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Amerigo, International Cultural Exchange Program Alumni. Dal 2000 ha lavorato in numerosi progetti di formazione per il personale docente. Da gennaio 2016 è stata inserita nel gruppo di esperti del Centro Europeo di Lingue Moderne del Consiglio d’Europa di Graz per il programma 2016-2019. I suoi principali ambiti di interesse sono: la valutazione degli apprendimenti linguistici, la costruzione del curricolo plurilingue e interculturale, il CLIL.

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