L'intervista
Per cogliere più a fondo il valore di questo progetto abbiamo rivolto alcune domande a chi l’ha già sperimentato con le proprie classi. Chiara De Zulian, docente di matematica e fisica presso il Liceo Scientifico Leonardo di Brescia, si è sempre occupata di questo genere di esperienze prima ancora che fossero obbligatorie come alternanza scuola-lavoro e poi come PCTO, conscia del valore che attività nuove e coinvolgenti possono avere per i giovani.
1. Gentile professoressa, ci può raccontare com’è stata l’esperienza dei percorsi Idee in azione e Impresa in azione svolti con le sue classi?
Ho partecipato con le classi a entrambi i percorsi, privilegiando Idee in azione in terza (in DAD) e Impresa in azione in quarta. Prima della pandemia abbiamo percorso tutte le tappe di una mini impresa, dall’idea alla realizzazione e alla commercializzazione del prodotto, riuscendo così a concludere in un solo anno scolastico tutte le ore previste per PCTO. Non siamo mai andati in passivo, con grande soddisfazione di tutti i team, abbiamo imparato a parlare in pubblico, a stilare un bilancio, a discutere con fornitori e acquirenti. Abbiamo realizzato e venduto magliette per spingere a una vita sana, taglieri personalizzati, sottopentola adattabili a qualsiasi fondo, segnalibri particolari, marmellate, oleoliti di lavanda e tanto altro ancora nel corso degli anni. L’esperienza è stata sempre coinvolgente, mi ha arricchito dal punto di vista culturale e mi ha permesso di realizzare concretamente un nuovo modo di fare scuola, tramite il learning by doing.
2. Qual è il valore dei progetti? A suo parere si sono rivelate esperienze efficaci per la formazione degli studenti?
Il valore dei progetti è trasversale e permette di valorizzare vari aspetti della formazione dello studente. I ragazzi capiscono l’importanza del tempo, della progettazione e della pianificazione. Imparano a dare valore al denaro e alle idee altrui. Passano facilmente dall’io al noi, aumentano la fiducia in sé stessi e ampliano i loro orizzonti anche grazie alla varietà di iniziative collaterali che prevedono il contatto con aziende italiane e non. Si è notato anche un ottimo coinvolgimento degli alunni BES, che confrontandosi in sfide non prettamente disciplinari e non soggette a verifica riescono a mettere meglio in risalto le loro caratteristiche migliori e a superare frustrazioni e malinconie.
3. Qual è stato il feedback degli studenti?
Molto buono. Si sono divertiti e hanno imparato cose nuove. Alcuni hanno scoperto di avere capacità creative che neanche sospettavano di possedere. In alcuni casi hanno chiesto se fosse possibile continuare l’esperienza anche nella vita futura. È altrettanto sempre evidente la presenza di un gruppo di scontenti e insoddisfatti, ma credo sia fisiologico. Le critiche e le perplessità di alcuni hanno sempre comunque contribuito a migliorare l’esperienza.
4. Lo consiglierebbe ad altre scuole? Perché?
Lo consiglio senza alcun dubbio. È un ottimo modo di realizzare senza fatica le attività di PCTO, di cui centra alla perfezione gli obiettivi. Il supporto dell’organizzazione, sia dal punto di vista dei materiali messi a disposizione in piattaforma sia delle persone è ottimale, puntuale e preciso, le iniziative di contorno sono eccellenti.