Quando anche questo Esame di Stato 2021 sarà giunto a conclusione, come ogni anno i diplomati si troveranno davanti al momento della grande scelta per il proprio futuro. Lo spaesamento che spesso caratterizza questo momento della vita risulta ulteriormente aggravato oggi a causa della veloce trasformazione che ha coinvolto il mondo del lavoro negli ultimi anni in seguito all’automazione, l’innovazione digitale e, non ultima, la pandemia che ha fortemente inciso sulle dinamiche globali.
Come ha confermato la ricerca Professioni 2030, condotta da Pearson in collaborazione con EY e ManpowerGroup, nuove professioni sono nate e nasceranno, altre scompariranno e altre ancora subiranno importanti trasformazioni. Questi fenomeni saranno determinati dal cambiamento, riaggregazione, mutamento dei set di competenze richieste per ciascuna professione, e gli studi rilevano che saranno – e già sono – fondamentali per qualunque professione le competenze trasversali di tipo cognitivo, personale e relazionale, anche conosciute come soft skills: la capacità di pensare in modo critico e creativo, l’abilità di comunicare in modo efficace e di lavorare in gruppo, l’approccio attivamente imprenditivo, flessibile e autonomo, il saper cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Si tratta di qualità necessarie per ciascuno, che possono essere insegnate e allenate.
La scuola: una palestra per allenare le soft skills
Per il suo ruolo centrale nella formazione culturale e personale dei giovani, la scuola rappresenta l’ambiente privilegiato per sviluppare ed esercitare le soft skills in modo costruttivo, graduale e “protetto”. Le attività didattiche di tutti i giorni, oltre a costituire una fonte di conoscenza, rappresentano una reale occasione per studenti e studentesse per mettere alla prova queste competenze, acquisirne consapevolezza e migliorarle. Un lavoro a gruppi può prevedere una fase finale di riflessione con l’intera classe sulla gestione dei tempi di lavoro e la spartizione dei compiti in modo efficace; l’esposizione orale di un progetto può diventare occasione per il singolo studente di testare le proprie capacità comunicative e la consapevolezza del proprio linguaggio non verbale grazie al feedback dell’insegnante e, perché no, anche dei compagni di classe.
Un approccio metacognitivo su questi temi è la chiave giusta per allineare scuola e mondo del lavoro, e allo stesso tempo guidare i giovani nella scoperta delle proprie capacità e competenze, tema chiave per permettere loro di raggiungere l’autoconsapevolezza di cosa sono in grado di fare, di cosa gli riesce meglio e di come le loro aspirazioni e aspettative siano effettivamente declinabili nel mondo del lavoro.
Si rende necessaria quindi una formazione esplicita che preveda un percorso didattico di riflessione per ciascuna competenza trasversale e che faccia comprendere in modo empirico ed esperienziale l’importanza di allenarsi in questo senso.
Competenze trasversali e digitali: la certificazione Pearson
Per offrire una formazione a 360° sulle competenze trasversali e sulle nuove dinamiche del mondo del lavoro (come funziona un’azienda, come orientarsi nella ricerca di un impiego, la stesura del curriculum vitae efficace e la gestione di un colloquio di lavoro), Pearson ha ideato, in collaborazione con Randstad e The European House - Ambrosetti, il Patentino delle competenze per il lavoro, un percorso di apprendimento online strutturato e interattivo che comprende undici moduli e la simulazione di un colloquio di lavoro. Ogni modulo descrive con video e dispense le caratteristiche di ciascuna competenza e propone situazioni simulate per mettersi alla prova. Può essere svolto in autonomia da parte di studentesse e studenti, oppure in forma di workshop in classe, dove il docente ricopre un ruolo importante di facilitatore e guida alla riflessione.
Un corso specifico è invece dedicato a una competenza insieme digitale, sociale e personale altamente critica. Il Patentino Digital Smartness, ideato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, mira a formare i giovani a un utilizzo consapevole dei social network, per costruire e comunicare la propria identità digitale in modo autentico, strategico ed efficace. Si tratta di una competenza rilevante ai fini personali ma anche professionali, poiché i social network costituiscono una delle fonti principali di conoscenza nei processi di selezione.
Entrambi i corsi sono adatti alla programmazione PCTO e certificano l’acquisizione delle competenze attraverso il rilascio di un badge digitale e di un attestato valido per il Curriculum dello studente.
La parola al mondo del lavoro
Per capire meglio la rilevanza di queste competenze nel mondo del lavoro e il ruolo che può svolgere la scuola nella formazione dei giovani in questo senso abbiamo intervistato Ezio Fregnan, Education Business Director di Comau Academy, azienda leader a livello globale nel settore dell’automazione industriale. A lui abbiamo chiesto il punto di vista di chi si trova ogni giorno a confrontarsi con queste tematiche.
Buona visione!