Potrebbe sembrare prematuro parlare di prove Invalsi e di esami a marzo, ma cambiamenti già arrivati e altri in vista ci hanno spinto ad anticipare la trattazione di questi due temi. Ricordiamo qui le principali scadenze. La prova Invalsi di terza media si svolgerà tra il 4 e il 21 aprile, quelle della Scuola secondaria di secondo grado tra il 7 e il 19 maggio.
Per la scuola media gli esami conclusivi avranno inizio a partire dalla settimana successiva alla fine delle lezioni, mentre la prima prova dell’esame di Stato delle scuole superiori si svolgerà il 20 giugno.
Le modifiche principali si registrano nella Scuola secondaria di primo grado, per la quale la nota ministeriale n. 1865/2017 del 10 ottobre 2017 ha reso espliciti e chiari i cambiamenti previsti dal decreto legislativo 62 del 13 aprile 2017, che dava attuamento ai cambiamenti della legge 107 del 13 luglio 2015, la cosiddetta legge della “Buona scuola”. Un ulteriore chiarimento è appena giunto dalla nota n. 2936 del 20 febbraio 2018, che fornisce indicazioni in merito al legame esistente tra esame di Stato di I grado e prova Invalsi.
Come è noto, l’esame che conclude il primo ciclo è stato sottoposto a significative modifiche che riguardano innanzitutto l’esclusione della prova Invalsi dalle prove scritte d’esame e la riduzione delle prove scritte a tre. Del nuovo esame di terza media, con particolare attenzione alla prima prova scritta, quella di italiano, si occupa l’articolo di Carla Gaiba (La nuova prova scritta di italiano): le nuove tipologie proposte per lo svolgimento della prova richiedono riflessione e una nuova considerazione della prova stessa da parte dei docenti.
Alla prova Invalsi è dedicato invece l’intervento di Elisabetta Degl’Innocenti (Prove Invalsi e didattica dell’italiano), che concentra la sua attenzione sulle indicazioni fornite dalla prova Invalsi (e dalle sue modalità) che possono ricadere sulla didattica dell’italiano.
L’esame conclusivo della Scuola secondaria di secondo grado non subirà modifiche per l’anno in corso, ma ne sono già previsti i cambiamenti: prova Invalsi al quinto anno come requisito per l‘ammissione all’esame, modifica della prima prova scritta, coinvolgimento dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro nel colloquio orale dell’esame.
Proprio sul colloquio orale e sul senso da assegnare alla famigerata “tesina” si concentra il contributo di Monica Bottai (Colloquio orale all’esame di Stato): l'autrice fornisce un’interpretazione per dare significato a una pratica che altrimenti si riduce alla mera riproduzione di qualcosa di già noto.