Laboratorio di storytelling autobiografico. Quarto incontro

Io ti guardo, tu mi racconti: dall’autobiografia alla biografia

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Il quarto e ultimo incontro del laboratorio di storytelling autobiografico è dedicato alla narrazione scritta che passa dal racconto del proprio io a quello degli altri. Dopo aver lavorato sulla scrittura autobiografica, proponiamo ai ragazzi la scrittura biografica, sia come lettura sia come esperienza di scrittura a coppie.

di Valeria Bruni e Renato Pegoraro

Perché lavorare sulla biografia

Ai ragazzi di questa età piace leggere le biografie di personaggi che si sono distinti in alcuni ambiti o che comunque suscitano i loro interessi: le biografie scritte per ragazzi sono particolarmente accattivanti e molto spesso assumono il sapore di un romanzo d’avventura.
Leggere e scrivere biografie sono due esperienze importanti: attraverso la lettura i ragazzi acquisiscono esempi e modelli di comportamento di cui hanno particolarmente bisogno; attraverso la scrittura, si attua uno scambio biografico, che contribuisce a consolidare i rapporti interpersonali tra i ragazzi stessi: “una parte della mia vita, per una parte della tua…”. Oggi c’è bisogno di rapporti personali basati su interazioni reali, perché i ragazzi, vivendo sempre più nel mondo virtuale, vogliono entrare in contatto tra loro e sentirsi riconosciuti. Chi si racconta può contare su un ascoltatore reale, che è lì disposto a conservare un pezzo di vita, trasformandolo in un racconto.
Infine, da un punto di vista didattico, la costruzione di biografie può essere l’occasione per praticare la scrittura in contesti più ampi e sviluppare la competenza narrativa, con una forte motivazione di espressione. L’episodio biografico, affidato alla creatività di un’altra persona, può essere reinventato stilisticamente, senza tradire i fatti, acquisendo così l’aspetto di un vero e proprio racconto.
L’incontro può essere articolato in due momenti:

  • il primo prevede la lettura e l’analisi di alcune biografie, per studiarne le caratteristiche e arrivare alla scrittura (a coppie) di testi personali e alla condivisione degli stessi con i compagni;
  • il secondo consiste nella creazione di un prodotto finale, anche multimediale: il libro delle facce oppure un video-flash.

Le storie degli altri: quali?

Si possono proporre ai ragazzi sia le biografie di personaggi celebri contemporanei e conosciuti da loro sia quelle di personaggi molto antichi che altrimenti non avrebbero occasione di conoscere, purché siano raccontate in modo adeguato alle capacità e al gusto della loro età.
Le biografie di personaggi contemporanei, sicuramente, soddisfano la curiosità, il loro bisogno di spiare nelle vite dei grandi per ritrovare le proprie difficoltà, però superate, e i risvolti positivi di una vita moderna; le biografie di personaggi antichi, invece, offrono al ragazzo la possibilità di un confronto con il passato su aspetti della vita che ogni età storica necessariamente risolve nei modi che gli sono propri.
Sono state pubblicate numerose collane di divulgazione letteraria dedicate alle biografie di musicisti, scrittori, pittori, scienziati, per far conoscere alle nuove generazioni le vite di illustri personaggi, ma anche per poter affrontare temi importanti come la legalità, l’emancipazione femminile, il senso della vita, l’importanza della scienza.
La scrittura di una biografia non consiste semplicemente nel condensare la storia di un personaggio straordinario nelle poche pagine di un libro. Perché sia una biografia viva, capace di far immedesimare i lettori, è necessario, da parte del biografo, un grande lavoro preparatorio di ricerca e documentazione prima di passare alla scrittura. È importante far cogliere ai ragazzi questo aspetto del lavoro biografico, affinché lo apprezzino ancora di più e ne comprendano la necessità.
Va anche spiegato che quello biografico è un testo narrativo che racconta la vita di una persona, in genere nota per qualche motivo, ma, soprattutto nella letteratura contemporanea, può descrivere anche la vita di perfetti sconosciuti.
Un bell’esempio è costituito dalle Vite di uomini non illustri di Giuseppe Pontiggia, in cui lo scrittore presenta 18 biografie di persone anonime, scoprendo di ciascuna l’eccezionalità e la trama segreta. Anche questo può essere, come vedremo in seguito, un esercizio importante per sviluppare la competenza narrativa.

Prima della scrittura

Prima di avviare la fase di scrittura, illustriamo ai ragazzi le caratteristiche del genere della biografia attraverso la mappa (Allegato 1), quindi leggiamo un paio di esempi di biografie (Allegato2) e forniamo loro una bibliografia di testi a cui attingere personalmente (Allegato 3).
Di un personaggio ai ragazzi interessa soprattutto il lato umano, la scoperta che anche quel grande uomo è stato un bambino, il riconoscere aspetti propri nella personalità e nella esistenza quotidiana dell’“eroe”. È importante, quindi, proporre ai ragazzi le biografie presentando il personaggio nei suoi aspetti più naturali e la sua vita famigliare, accentuando quella parte di vita in cui i ragazzi possano più facilmente identificarsi. In questo modo svilupperanno una certa empatia che li motiverà maggiormente alla lettura.
A questo punto, possiamo passare alla fase di scrittura.

Tutti biografi!

In diversi casi per svolgere gli esercizi è necessario disporre i ragazzi a coppie. Naturalmente, le coppie possono essere di volta in volta cambiate.

Io ti racconto

A coppie. Un ragazzo intervista il suo compagno e prende nota dei dati più importanti della sua vita, utilizzando la scheda dell’intervista (Allegato 4). Il compagno poi farà la stessa cosa. Al termine delle interviste, ciascuno scriverà la biografia dell’altro.

Racconto un oggetto

Anche un oggetto può avere l’onore di essere protagonista di una biografia. Si parla della vita segreta delle cose, perché non provare a raccontarla come se l’oggetto fosse una persona?
Ogni studente sceglie un oggetto a lui caro e racconta la sua vita come la immagina, partendo dalla sua nascita fino a oggi (costruzione o crescita, trasporti o viaggi, incontri, guasti, abbandoni, riutilizzo…).

Il personaggio storico (o letterario)

A coppie. Si approfondisce la vita e la personalità di un personaggio storico o letterario già studiato attraverso una piccola ricerca; terminata la fase di documentazione, insieme si scrive una piccola biografia del personaggio.

Vite inventate

A coppie. Si sceglie un romanzo già letto e si scrive una piccola biografia del protagonista, sulla base dei dati che emergono dalle pagine del romanzo.

Interviste impossibili

A coppie. Si sceglie un personaggio realmente esistito, e, dopo essersi documentati sulla sua esistenza, si scrivono domande e risposte per un’intervista impossibile. Uno dei due ragazzi interpreta l’intervistato e l’altro l’intervistatore, quindi l’intervista viene recitata alla classe.

La mia biografia: 5 immagini che mi raccontano

A coppie. Un modo diverso per scrivere la propria biografia è quello di “far parlare” cinque immagini che possano raccontare la storia di ciascuno. Possono essere fotografie che ritraggono i ragazzi da piccoli o che hanno accompagnato alcuni momenti significativi della loro vita, ma anche immagini ritagliate o prese da internet in cui gli studenti si identifichino. Ciascuno dovrà portare a scuola cinque fotografie o immagini e spiegarle al compagno che scriverà la sua biografia.

Il libro delle facce

Al termine degli esercizi, si potrà realizzare un prodotto finale, rappresentativo della classe: il libro delle facce o il video-flash.
“Il libro delle facce” nelle scuole statunitensi era l’annuario delle foto di tutti gli studenti della scuola, attraverso cui rivedere i vecchi compagni o scoprirne di nuovi appartenenti ad anni diversi. Oggi il libro delle facce (facebook) collega miliardi di persone di tutto il mondo.
Proponiamo a ciascun ragazzo della classe la realizzazione di un libro delle facce (in questo caso un quaderno delle facce, tipo agenda con copertina rigida). Ognuno potrà scattarsi un selfie, scegliendo con criterio e con il consenso del professore lo sfondo che dovrà accompagnare il proprio ritratto: potrà essere la propria classe inquadrata dalla cattedra o dal fondo dell’aula durante una lezione, o un momento dell’intervallo, o uno scatto fatto dal proprio banco. È proprio lo sfondo che darà il carattere al nostro quaderno delle facce, che lo renderà unico e, col tempo, irripetibile: il volto di ogni “selfista” verrà decifrato e spiegato in relazione allo sfondo che lo accompagna, e tutti insieme (primi piani e fondali), comporranno un ritratto collettivo di quel momento.
Ogni selfie dovrà essere stampato per tutta la classe nel formato della pagina di quaderno e consegnato ai compagni. Se si vorrà differenziare ogni singolo quaderno delle facce, basterà scattare per ogni selfie piccole raffiche di immagini e dare a ciascun compagno un’immagine leggermente diversa e unica. La tecnologia regala splendide opportunità creative.

Il video-flash

Si può narrare sé stessi in tanti modi. L’elettronica mette a disposizione apparecchi che i ragazzi, forse meglio di tanti adulti, possono usare con profitto e piacere. Un video-flash, inteso come video veloce girato senza troppe pretese artistiche, è un buon modo per raccontare qualcosa, senza annoiare.
Chiediamo a ciascuno di pensare a un racconto di sé della durata tra i 3 e i 6 secondi. Potrà essere un ricordo, una emozione ancora vicina, un film che ha impressionato, una interrogazione recente (andata male o bene), qualcosa da sdrammatizzare, un commento a una partita di calcio… qualsiasi cosa che riveli una parte di sé. Poi con uno smartphone facciamo riprendere questi mini appunti: camera tenuta a mano, effetto mosso, inquadratura oscillante, primi piani fuori fuoco, voci fuori campo… ogni imperfezione è ammessa, e ricercata, per rendere tutto più vero. Montiamo le riprese una dietro all’altra, verificando che il tempo di ognuna non superi il limite imposto. In meno di 2 minuti avremo concentrato il ritratto, vivo, della classe.

Bibliografia per il docente

  • E. Biffi, Educatori di storie, Franco Angeli, Milano 2010.
  • D. Demetrio, Raccontarsi: l’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano 1996.
  • J. Gottschall, L’istinto di narrare: come le storie ci hanno resi umani, Bollati Boringhieri, Torino 2014.
  • P. Jedlowski, Storie comuni: la narrazione della vita quotidiana, Mondadori, Milano 2000.
  • A. Smorti, Il pensiero narrativo: costruzione di storie e sviluppo della competenza sociale, Giunti, Firenze 1994.

 

Valeria Bruni: è insegnante di Lettere nella scuola secondaria di primo grado e autrice di testi scolastici. Conduce laboratori creativi nelle scuole.

Renato Pegoraro: è illustratore, autore di testi scolastici e collabora con Valeria Bruni nei laboratori creativi.