L’Italia unificata
Il laboratorio affronta il tema della conquista dell’Unità italiana facendo riferimento al decennio che ha preparato tale evento, dominato dalla politica di Cavour, che seppe alimentare la fiducia in Vittorio Emanuele, e dalla grave crisi attraversata dal movimento mazziniano. Il percorso prosegue fino all’impresa dei Mille e alla successiva proclamazione del Regno d’Italia. Infine si sofferma sulle aspirazioni risorgimentali che hanno continuato a manifestarsi anche dopo l’unificazione, fino alla liberazione di Roma.
Le fonti cinematografiche
In questo laboratorio presentiamo due film che affrontano il tema del processo di unificazione in modi differenti. Nel capolavoro di Visconti, Il Gattopardo, il principe di Salina è il simbolo di un mondo ormai in declino, quello dell’antica nobiltà terriera siciliana, che passa il testimone della storia alla nuova classe emergente e alle nuove generazioni.
Il film di Martone, Noi credevamo, mostra quanto la partecipazione politica fosse una realtà viva nell’Italia risorgimentale, proprio raccontando quest’ultima attraverso episodi minori e personaggi marginali. I momenti più famosi e vincenti del Risorgimento restano sullo sfondo. Ciò che emerge è la passione politica con la quale una o più generazioni di giovani hanno sacrificato la loro vita per realizzare ideali di maggior giustizia collettiva.
Il film di Visconti
Il film di Luchino Visconti Il Gattopardo (1963) è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dal punto di vista storico, la narrazione si apre con la notizia dello sbarco dei garibaldini in Sicilia nel maggio 1860, che sconvolge la famiglia del principe di Salina. Seguono poi le vicende legate al plebiscito sull’annessione della Sicilia al regno sabaudo nel piccolo villaggio di Donnafugata, dove la famiglia trascorre la villeggiatura. Il racconto si conclude con la famosa sequenza del ballo nell’estate del 1862, nel corso del quale un colonnello dell’esercito italiano, vincitore di Garibaldi sull’Aspromonte, si vanta con gli ospiti della parte avuta nella vicenda.
Il film di Martone
Il secondo film è Noi credevamo di Mario Martone (2010), ispirato all’omonimo romanzo di Anna Banti. Dal punto di vista storico, il film è molto interessante perché mette a confronto le due anime del Risorgimento, quella liberale moderata, favorevole a una soluzione monarchica dell’unificazione italiana, e quella repubblicano-democratica.
Il film narra la storia di tre giovani meridionali, che vivono il fallimento dei moti mazziniani e i tormenti del Maestro nel suo esilio londinese. L’unificazione italiana si compie, infine, ma all’insegna del tradimento dei loro ideali civili e politici, che trova riscontro nella sconfitta dei garibaldini sull’Aspromonte da parte dell’esercito regolare italiano.
Tracce di lavoro
Tramite l’analisi delle sequenze del film di Visconti, il laboratorio prevede l’approfondimento di alcune importanti tematiche, come l’impresa dei Mille in Sicilia e il significato dei plebisciti che sancirono l’annessione dell’isola al Regno d’Italia, e inoltre invita a una riflessione sul Risorgimento dal punto di vista sociale.
Attraverso il film di Martone invece si prende in esame la figura del patriota, in particolare il modo in cui viene descritta nella letteratura risorgimentale, anche nella sua duplice e opposta valenza di martire/traditore. Inoltre viene affrontata la soluzione sabauda al processo di unificazione e la vicenda di Garibaldi sull’Aspromonte.
Attività interdisciplinare
Il percorso interdisciplinare propone una riflessione sul Risorgimento traendo spunto da due tematiche significative: la rappresentazione antiretorica del Risorgimento in alcune opere pittoriche di artisti patrioti, con particolare riferimento alla figura di Garibaldi, e la musica, fra melodrammi e inni patriottici.