La didattica a distanza, nel suo avvio incerto e complicato, nella sua attuazione minata da molteplici difficoltà strutturali, ha comunque portato all’attenzione di tutti i docenti una incontrovertibile realtà: l’efficacia del digitale per organizzare il lavoro, gestire le risorse, condividere informazioni tra colleghi.
Elementi questi da tempo noti in molti ambiti lavorativi, ma rimasti spesso ai margini, se non bistrattati, nel mondo della scuola.
Nuove possibilità grazie al digitale
Che il digitale in didattica faciliti o complichi il lavoro del docente è, tuttavia, ancora oggetto di dibattito e non è il caso di sostenere in questo frangente una delle due tesi. Semplicemente si possono constatare due elementi: di fronte alla sospensione delle lezioni, dovuta all’emergenza sanitaria, la DAD ha permesso di continuare, con tutte le limitazioni o perplessità del caso, a condividere contenuti e mantenere le relazioni con la classe. In secondo luogo, i docenti sono stati formati, in modo più o meno strutturato, sull’uso delle piattaforme didattiche, o classi virtuali. Strumento pressoché imprescindibile per una didattica digitale.
Comprendere che il digitale permette la condivisione e la collaborazione istantanea e a distanza tra alunni, o gruppi di alunni, apre a nuove opportunità di lavoro. Non certo sostitutive, ma di enorme creatività. Così è, ad esempio, per Drive: un servizio gratuito di Google che consente di memorizzare i file online e accedervi ovunque. Google Drive permette anche di accedere ad applicazioni gratuite per la creazione di documenti, fogli di calcolo, questionari e altro e i cui file, salvati direttamente nella Rete, sono accessibili da qualsiasi dispositivo con una connessione a Internet. Questo permette di condividere file, collaborare sullo stesso documento, modificare e rivedere quanto fatto con gli alunni.
Il livello di complessità di uno strumento come questo è direttamente proporzionale alle esigenze del docente. Sono i contenuti o la struttura dell’attività a essere più o meno articolate, in rapporto a meccaniche di gestione molto semplici. Al docente, una volta resa disponibile una classe virtuale all’interno della quale condividere le consegne e il link al documento sul quale lavorare, non resta che monitorare, facilitare e intervenire nella gestione dell’attività.
La scrittura collaborativa
La scrittura collaborativa è uno degli scenari didattici aperti e facilitati dal digitale e dalle funzionalità di Drive, in particolare. Si tratta di una strategia efficace e, volendo, creativa. Occorre solo precisare una serie di indicazioni propedeutiche per rendere il lavoro degli alunni meno caotico.
- Più alunni lavoreranno sullo stesso documento, più sarà il caso di ribadire la necessità di non cancellare, modificare o alterare quanto prodotto dai compagni.
- L’uso di colori e spazi determinati (preparando una tabella con i nomi, oppure dividendo sezioni del documento, o, ancor meglio, creando gruppi minimi di non più di tre alunni) consentono una maggior gestione del “disordine da collaborazione”.
- Va da sé che, come in ogni prassi didattica, l’abitudine e la gradualità determinano risultati migliori. Occorre lavorare con metodo, introducendo gradualmente, a piccoli passi, attività che integrino il digitale nella prassi quotidiana.
La scrittura di una storia a finali multipli
L’attività qui proposta riguarda la scrittura collaborativa tramite l’utilizzo di Drive e documenti condivisi. È stata realizzata dalla collega, professoressa Gemma Sbrighi, docente di lettere presso la scuola in cui insegno (IC Toscanini) sviluppando uno spunto nato durante le riunioni di programmazione del dipartimento di lettere. L’idea ruota attorno al duplice obiettivo di motivare gli alunni e proporre modelli di scrittura creativa.
Nello specifico si è optato per la narrazione interattiva o a finali multipli, ovvero un testo narrativo che presenta delle opzioni al lettore. A ogni scelta la storia segue un itinerario diverso, previsto dell’autore (in questo caso gli alunni), determinato dal contesto. Un esempio d’autore è stato proposto da Jorge Luis Borges: nel suo racconto L’esame dell’opera di Herbert Quain (in Finzioni, 1944) la storia presenta nove possibili finali. Allo stesso modo, Gianni Rodari scrisse Tante storie per giocare (1971), una raccolta di racconti tratti da una trasmissione televisiva in cui chiedeva al pubblico di scegliere tra alcune proposte il finale della storia.
Per quanto riguarda gli strumenti, sono stati usati sia i Documenti Google, sia i Moduli Google. Questi ultimi si sono rivelati preziosi per la creazione di un testo interattivo, procedimento molto semplice in quanto è possibile inserire sia il testo da leggere sia una domanda a risposta multipla che rimanda a sezioni diverse del documento stesso (opzione “Vai alla sezione sulla base della risposta”). Una volta create tante sezioni quante sono le possibili scelte del racconto il testo diventerà fruibile e navigabile, come un ipertesto semplice da realizzare.
A partire da Pinocchio
L’attività inizia con la lettura del passo di Pinocchio in cui il burattino prende forma: la consegna consiste nel chiedere agli alunni di immedesimarsi nel personaggio, ma collocandosi nel 2021: «Quando apri gli occhi per la prima volta: non vedi l’ora di scoprire il mondo e non hai idea di cosa ti aspetti. La tua vita inizia adesso. Come ti muovi? Cosa fai? Da dove cominci? Quali pensieri ti frullano per la testa? Quali ostacoli/difficoltà pensi di incontrare?»
Questo spunto ha permesso di aprire alla riflessione sulla modernità e sull’introspezione, creando le basi per spingere gli alunni a osservare il mondo con occhi diversi. Senza tralasciare suggestivi spunti su evidenti parallelismi: Pinocchio 2.0 sarà un robot, dotato di intelligenza artificiale. Agli alunni la parola e l’immaginazione per scrivere la loro storia.
L’attività step by step
Step 1. In classe
• Lettura del capitolo 2 di Pinocchio.
• Presentazione dell’attività e suddivisione della classe in gruppi. Ogni gruppo dovrà scrivere la sua storia.
• Esemplificazione tramite la lettura di un librogame online a scelta: viene introdotto così il concetto di narrazione a scelta multipla.
Step 2. A casa
Strumento: Documenti Google e lavagna condivisa.
• Creazione da parte di ogni gruppo di due personaggi che dovranno interagire con il protagonista, sul modello di Geppetto e Mastro Ciliegia.
• Caratterizzazione/descrizione dei personaggi e produzione di un file per gruppo.
• Ricerca e visione su YouTube di un tutorial su come realizzare un librogame con Moduli Google.
Step 3. In classe
• Presentazione dei personaggi ideati da parte di ciascun gruppo.
• Creazione di un documento condiviso con elenco dei personaggi realizzati.
• Caratterizzazione di Pinocchio 2.0, protagonista che sarà uguale per tutti: si decide tutti assieme come rappresentarlo.
Step 4. A casa
Strumento: Documenti Google.
• Ogni gruppo ha il compito di far interagire il protagonista con i personaggi inventati e di scrivere la storia.
• Le vicende devono concludersi con una scelta che il protagonista dovrà fare (opzione 1 o opzione 2?) per avviare a due diversi finali della storia.
• Creazione di un documento condiviso sul quale appuntare le due opzioni e i due conseguenti finali, senza svilupparli.
Step 5. In classe
• Condivisione da parte di ogni gruppo di quanto prodotto.
• Aggiornamento del file comune con le due opzioni di ogni gruppo (tabella con personaggi, due opzioni, due finali) e avvio di una prima scrittura della storia.
Step 6. A casa
Strumento: Documenti Google e lavagna condivisa.
Ogni gruppo sviluppa le proprie opzioni per il finale (Il protagonista sceglie l’opzione 1: cosa succede? Il protagonista sceglie l’opzione 2: cosa succede?).
Step 7. In classe
• Condivisione da parte di ogni gruppo di entrambe le opzioni sviluppate.
• Revisione delle storie da parte del docente.
• Ogni gruppo procede alla creazione della propria storia interattiva utilizzando i Moduli Google: il testo viene copiato e viene aggiunta una domanda a scelta doppia che porta ai due possibili finali (opzione e finale 1; opzione e finale 2).
• Creazione delle sezioni relative ai finali e verifica della coerenza del testo.
• Condivisione dei testi.
Step 10. A casa (lavoro individuale)
Ogni alunno legge le storie interattive degli altri, esplorando entrambi i finali. Appunta osservazioni, spunti, eventuali errori.
Step 11. In classe
• Condivisione delle impressioni di lettura.
• Proposte per proseguire o unire le storie in un testo unico.