Libri in classe – Graphic novel per riflettere sulla guerra

Dal graphic novel La Terra, il cielo, i corvi al romanzo Il sergente nella neve 

LIBRI IN CLASSE – CON IL METODO WRW – I E II GRADO

Il graphic novel La Terra, il cielo, i corvi parla di tre soldati in fuga da una prigione russa alla fine della Seconda guerra mondiale. Racconta le scelte estreme a cui la guerra conduce, ma al contempo narra il desiderio di vivere e di amare. Leggerlo in classe offre un’occasione per parlare del conflitto in Ucraina e può avvicinare gli studenti alla lettura del romanzo Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.

di Ivonne Sensi

Negli anni mi sono resa conto che non sempre si riesce ad appassionare gli alunni alla lettura tanto da renderli “lettori forti”, ma tutti i ragazzi e le ragazze amano il momento in cui in classe si legge ad alta voce.
Sono questi i momenti in cui gli studenti scoprono il piacere della lettura e la classe diventa una comunità di lettori che discute e trova connessioni con altri testi, con il mondo circostante e con la propria esperienza personale.
Ci si interroga spesso su come motivare e preparare gli studenti alla lettura di un’opera letteraria. Ma il primo necessario passo risiede nel leggere ad alta voce in classe fin dalla Scuola primaria. I lettori che abbiamo di fronte però non si meritano brani, ma racconti interi che abbiano un inizio e una fine. Necessitano inoltre di tutte le nostre attenzioni: dobbiamo scegliere con cura cosa leggere perché testi troppo complessi o troppo semplici spengono la motivazione.

Inoltre va pianificato il percorso di lettura: si devono insegnare strategie di comprensione che permettano ai ragazzi di andare in profondità.
Ecco, studenti che abbiano sperimentato ripetutamente il piacere che si prova a far parte di una comunità che si immerge in una storia e abbiano interiorizzato strategie di comprensione, arriveranno preparati alla lettura di un’opera letteraria.
Nello specifico in questo articolo proponiamo di lavorare sul libro La Terra, il cielo, i corvi di Teresa Radice e Stefano Turconi (Bao Publishing, 2020), graphic novel molto avvincente che, come vedremo, può essere utile per avvicinare la classe alla lettura del romanzo Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.
Il percorso che segue si basa sui principi del Writing and Reading Workshop, i cui cardini sono proprio la lettura ad alta voce, l’insegnamento di strategie di comprensione e la «costruzione di una comunità ermeneutica che comprende insieme, interrogando il testo e negoziando i significati» (Linda Cavadini, Loretta De Martin e Agnese Pianigiani, Leggere comprendere, condividere, Pearson, 2021, pag. 14).

I graphic novel

Tra i libri che non dovrebbero mancare nelle nostre biblioteche scolastiche e che andrebbero sempre più letti nelle nostre aule ci sono i graphic novel. Possono essere annoverati tra quelle letture che gradualmente traghettano gli alunni verso testi via via sempre più complessi, come i testi letterari. Vediamo quali sono i punti di forza.

  1. Raccontano storie intense e complesse, ma la presenza di parole e immagini rende più immediata la comprensione della storia.
  2. I personaggi sono fortemente caratterizzati: il lettore può osservare il loro aspetto fisico, le loro espressioni, la gestualità, il modo con cui interagiscono con gli altri e l’ambiente che li circonda. Dalle azioni, dai gesti e dalle parole si può così cogliere di ognuno il carattere, i valori in cui crede, gli obiettivi che si pone, la sua storia e le modalità con cui si relaziona con gli altri.
  3. L’ambientazione (paesaggi, interni di case, oggetti…) è descritta attraverso le immagini: il lettore è chiamato a osservare con cura, memorizzare e annotare particolari. Lavorare sull’osservazione è un aspetto fondamentale nel processo di analisi di un testo.
  4. Le parole, poche rispetto a quelle di un romanzo, sono molto significative e offrono spunti di riflessione.

Come proporre la lettura di un graphic in classe?

Le soluzioni possono essere varie, ma prevedono che gli alunni abbiano il libro. Vediamone alcune.

  1. In classe gli studenti leggono in autonomia il capitolo indicato dall’insegnante. Al termine della lettura autonoma il docente proietta alla LIM il capitolo, leggendo le didascalie e i balloon e descrivendo ciò che avviene nelle vignette senza parole.
    Si può anche decidere di dare voci diverse ai personaggi, affidando le parti agli alunni.
    Se la classe è allenata nella lettura ad alta voce di graphic si può leggere direttamente il testo insieme, saltando la fase di lettura autonoma.
  2. I ragazzi leggono il libro in classe in circoli di lettura, si confrontano tra loro seguendo gli spunti dati dall’insegnante e poi condividono le loro riflessioni con il resto della classe.
  3. Gli alunni leggono a casa l’intero libro e il lavoro in classe sarà improntato alla rilettura di alcune parti selezionate.

Teresa Radice e Stefano Turconi, La terra, il cielo e i corvi: un percorso di lettura ad alta voce

La terra, il cielo e i corvi di Teresa Radice e Stefano Turconi (Bao Publishing, 2020) è un graphic novel che permette di immergersi nelle atmosfere della taiga russa, durante la ritirata dell’Armir (l’ottava armata italiana in Russia durante la Seconda guerra mondiale). Le pagine del libro traggono ispirazione dalle cronache dal fronte russo di Mario Rigoni Stern (Il sergente nella neve; Il bosco degli urogalli) e dai racconti e romanzi di Lev Tolstoj, le cui citazioni aprono ogni capitolo.

Protagonista del libro è l’alpino Attilio Limonta, un ventenne comasco, che nel marzo del 1943 si trova prigioniero nelle Isole Solovetskij, nel Mar Bianco. La rottura dell’equilibrio arriva subito, nelle prime pagine: Fuchs, un prigioniero tedesco, fugge e Attilio lo segue. I due costringono poi Ivan, una sentinella russa, a guidarli nella taiga russa di villaggio in villaggio, fino a una ferrovia.
«Comincia come una barzelletta […] – si legge nel secondo capitolo – Ci sono un italiano, un russo e un tedesco. Non si conoscono, non si piacciono, non si capiscono. [...] E sono costretti a passare del tempo fianco a fianco. Una compagnia de mal tra’ insema, proprio. Sembra l’inizio di una barzelletta, no? Peccato che non fa ridere per niente».
La Terra, il cielo, i corvi racconta la guerra, le scelte estreme a cui conduce e al contempo narra il desiderio di vivere e di amare che scorre nel sangue.

Lavoriamo sul libro

Il percorso che segue, pensato per la classe terza della Scuola secondaria di primo grado e per il biennio della Scuola secondaria di secondo grado, propone possibili piste di lavoro, strategie e spunti di riflessione.
Soprattutto all’inizio, le tabelle e gli organizzatori andrebbero completati insieme ai ragazzi, per poi abituarli a fare da soli. Al termine della compilazione non deve mai mancare la discussione che può essere fatta a piccoli gruppi o dalla classe intera.

1. Osservare la copertina per fare previsioni

Prima di cominciare la lettura chiedete ai ragazzi di osservare la copertina.
Chiedete semplicemente:

Cosa noti? (Ed elencate alla lavagna ciò che gli alunni dicono).
Come lo interpreti? (Per esempio: cosa può rappresentare il fatto che il soldato si volti?).
Quali domande ti suscita? (Per esempio: da dove vengono i soldati? Chi sono? Dove stanno andando? Cosa vede il soldato?)
Partendo dal titolo e dalla copertina di cosa ti aspetti che il romanzo parli?

2. Introduzione

Leggete le prime tre tavole e chiedete ai ragazzi di osservare attentamente l’ambientazione: il monastero, la neve, i prigionieri, i carri armati, le divise dei soldati.
Mostrate in Google Maps dove si trovano le isole Solovetskij e accertatevi che gli studenti abbiano capito che il mare era ghiacciato e che nel marzo 1943 il mondo era sconvolto dalla Seconda guerra mondiale. Informazioni sulla Campagna di Russia possono essere date nel corso della lettura, con gradualità, accompagnando i ricordi del protagonista.

3. Il primo capitolo (primo giorno di fuga)

A. In questo capitolo chiediamo ai ragazzi di osservare con attenzione i tratti del viso di Attilio e del Tedesco in modo da memorizzarli.
A questo punto soffermiamoci su quest’ultimo e chiediamo di rispondere oralmente a queste domande:

Come è vestito?
In che modo mette in atto il piano di fuga?
Come si comporta con Attilio?
Come si comporta con il Russo?

Ora concentriamoci su Attilio:

Perché segue il Tedesco? Come lo sai? (Cerchiamo le risposte tornando alle prime pagine dell’introduzione).
Come si comporta con il soldato russo?

A questo punto possiamo raccogliere le informazioni compilando per ogni personaggio questa tabella “Desiderio, causa, azione, conseguenza”, tratta dal libro di Linda Cavadini, Loretta De Martin e Agnese Pianigiani, Leggere, comprendere, condividere, Pearson, 2021, pag. 88.

B. Nelle ultime pagine del capitolo i tre uomini parlano tra loro, ma ognuno nella sua lingua.
Proviamo a chiederci che sensazione ci dà non comprendere ciò che si dicono e perché gli autori hanno fatto questa scelta.

C. Il capitolo si chiude con la frase «E questa è la storia di come sono morto». Ovviamente già durante la lettura questa frase a effetto ha colpito i lettori. Noi limitiamoci a registrarla come informazione e a raccogliere le ipotesi di interpretazione che eventualmente studenti e studentesse proporranno.

4. Dal secondo al settimo capitolo (dal secondo al settimo giorno di fuga)

Nella lettura dei capitoli successivi ci si potrà concentrare su quattro filoni, che a seguire analizzeremo nel dettaglio:

A. proseguire a identificare le caratteristiche dei tre soldati: comprendere il desiderio che li muove, il carattere, le modalità con cui si relazionano con gli altri e i valori in cui credono;
B. ricostruire il passato di Attilio e comprendere in che modo influisce sul suo presente;
C. riflettere su come evolvono e cambiano il Tedesco e Attilio;
D. riflettere sul contesto: da una parte la violenza della guerra, dall’altra l’ospitalità dei civili.

A. Identificare le caratteristiche dei tre soldati
Per comprendere a fondo i tre giovani soldati possiamo proseguire a compilare la tabella “Desiderio, causa, azione, conseguenza”. Per indagare ulteriormente il protagonista possiamo però utilizzare anche questa tabella “Cuore, mano, cervello” (Ibidem, capitolo Strategie sui personaggi, p. 84):

B. Ricostruire il passato di Attilio
Nel corso dei capitoli Attilio ricorda il proprio passato:

la ritirata dell’Armir e la cattura;
la sua vita da contrabbandiere e l’omicidio del finanziere;
la malattia e la morte della madre;
gli insegnamenti del padre.

Sul quaderno, al centro della pagina, si può far scrivere ai ragazzi la parola PASSATO e collegare i vari ricordi che affiorano.
Ogni volta che ne inseriamo uno chiediamoci:

In che modo il passato influisce sul presente di Attilio? Come lo sai?

Nel corso della storia, Attilio viene spesso assalito dalla nostalgia. Nel quarto capitolo, per esempio, guardando le stelle pensa: «Avevo tutto e mi stava stretto perché non l’avevo scelto. E l’odiavo con tutto me stesso perché non potevo non amarlo. E ora, ora che non ho più niente, cerco ciò a cui ho voltato le spalle dentro un cuscino di paglia asciutta che mi regali un lontano sentore di prati assolati...»
Domandiamo ai ragazzi se anche a loro stia stretta la vita che conducono, se si rendano conto di non apprezzare ciò che hanno, se come il protagonista abbiano il desiderio di andare lontano.

C. Come evolvono e cambiano i personaggi
A partire dal terzo capitolo, in seguito al bombardamento dei russi, Fuchs (il Tedesco) e Attilio cominciano a mostrare segni di cambiamento. Gli ostacoli che incontrano lungo il cammino e l’ospitalità dei civili permettono loro di evolvere.
Per esempio, dopo il bombardamento, Fuchs prepara e accende una sigaretta ad Attilio ancora scosso dagli eventi. O ancora, dopo una notte all’addiaccio, prende sulle spalle l’alpino che non riesce a reggersi in piedi e lo porta fino a un’isba, salvandogli la vita.
Nel sesto capitolo poi Fuchs decide di sacrificarsi per i due compagni di viaggio. Questa scelta sorprende come quella di Attilio che nel settimo capitolo decide di uccidere il soldato russo. Domanda:

Quali altre possibilità avrebbero avuto? Come lo sai?

Per registrare i rispettivi cambiamenti si può utilizzare questo schema (Ibidem, Strategie sul conflitto, pag. 123)

D. Riflettere sul contesto
Il libro ci racconta la violenza della guerra, fatta di bombe e sangue, ma anche di donne, bambini e anziani russi che accolgono nelle proprie case i tre soldati: li sfamano, curano i loro geloni, li fanno riposare. Addirittura nel settimo capitolo una vecchia salva Attilio da morte certa. Si potrebbero elencare su un foglio tutte le situazioni in cui i civili russi hanno aiutato i tre soldati:

Perché lo facevano?
Quali valori animavano questo popolo?

Potrebbe essere utile far leggere ai ragazzi il V capitolo del Sergente nella neve di Mario Rigoni Stern. Qui lo scrittore viene accolto da una donna russa che gli apre la porta, gli toglie il cappotto e l’indomani gli fa bere del latte caldo.
E poi il capitolo X, quando nell’isba Rigoni Stern trova sodati russi intenti a mangiare e una donna gli riempie il piatto di latte e miglio.

5. Che cos’è la guerra
La lettura delle pagine di questo graphic e del Sergente nella neve possono essere un’occasione per parlare in classe della guerra in Ucraina.
Proporrei di lavorare in due direzioni: riflettere da una parte su cosa sia la guerra e dall’altra mostrare storie di chi offre aiuto, di chi continua a credere nella bellezza per costruire nelle classi un clima di accoglienza, di confronto e di ascolto.

A. Facciamo notare agli studenti che la potenza delle pagine lette finora risiede anche nel fatto che la tragicità della guerra ci viene raccontata proprio dagli invasori. Ma cosa ci raccontano i giovani Attilio Limonta e Mario Rigoni Stern della guerra? Domandiamolo ai ragazzi e scriviamo alla LIM le loro risposte.

B. Proviamo ora a sviluppare una riflessione con la classe in merito a cosa sia la guerra, ascoltando uno di questi brevi video:

Gino Strada: parole sulla guerra: mette in luce come tutti discutano sulle ragioni che portano alla guerra ma pochi si soffermano sulle vittime della guerra.
Ciao Gino: ripercorre la vicenda di Gino Strada e l’attività di Emergency, sottolineando come le vittime di guerra siano al 90% civili e come il diritto alla cura dovrebbe essere un diritto di tutti.

C. La guerra produce anche milioni di profughi. Le nostre classi hanno accolto e stanno accogliendo bambini, bambine, ragazzi e ragazze che provengono dall’Ucraina e da altri Paesi in cui c’è la guerra. Proponiamo agli studenti storie di uomini e donne che offrono aiuto, che portano avanti progetti di solidarietà e pace. L’obiettivo è educare i ragazzi all’accoglienza e alla cooperazione.
Pertanto sensibilizziamo e, laddove è possibile, coinvolgiamo le nostre classi in progetti di solidarietà promossi dalla scuola e dal territorio. Attivarsi per il bene comune aiuta a gestire la paura e getta semi di pace.

Conclusioni

Alla fine del percorso chiediamo agli studenti di fare una annotazione prendendo spunto da queste domande:

Che cosa ho imparato da questo libro?
Che cosa ho imparato di me stesso/a attraverso questa lettura?
Mi sento cambiato/a dopo la lettura di questo graphic novel? Se sì, in che modo?

In rete è possibile trovare diverse interviste fatte a Stefano Turconi e Teresa Radice. Tra le tante segnalo questa intervista di Radio Elettrica in cui i due autori raccontano la genesi del libro e alcune curiosità.

Referenze iconografiche: KUCO / Shutterstock

 

Ivonne Sensi è docente di Lettere nella Scuola secondaria di primo grado e fa parte del gruppo Italian Writing Teachers che promuove la metodologia didattica del Writing and Reading Workshop. Nel 2020 ha partecipato all'opera collettiva Un anno di lettura a scuola.

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