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La banca dati dell’Osservatorio neologico della lingua italiana

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

L’Osservatorio neologico della lingua italiana permette di consultare una ricca banca dati in cui si trovano espressioni o termini presenti sui quotidiani nazionali e locali. In questo modo si può verificare l’evoluzione del lessico italiano dagli anni novanta a oggi.

di Massimiliano Singuaroli

Viviamo tempi di larghe intese, in cui paiono avere avuto la meglio grillini e ex-camicie-verdi: dunque, tempi duri per chi sia inciucista o fanagottone!

Se si vuole scoprire come nascono queste espressioni, conoscere il loro significato, trovare esempi e analisi in dizionari pubblicati, si può consultare l’interessante banca dati dell’Osservatorio neologico della lingua italiana.
Così si può scoprire che larghe intese è una locuzione sostantivale che indica “in politica, accordi grazie ai quali possono realizzarsi intese su temi di grande rilievo, anche a partire da posizioni molto diverse”, citata già su “la Repubblica” il 24 maggio 1984. L’espressione viene classificata come polirematica (aggettivo+nome), ed è già pubblicata in Neologismi quotidiani (Firenze 2003) e in Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali (Roma 2008). È stata usata più volte sui quotidiani, per esempio sul “Messaggero” del 18 luglio 2010: «Le “larghe intese” di Pier Ferdinando Casini sono diverse da quelle di Pier Luigi Bersani.»

Cercando la parola grillino (sostantivo e aggettivo), troviamo la definizione “seguace e sostenitore di Beppe Grillo”, e alcune citazioni, per esempio sul “Corriere della Sera” del 21 febbraio 2013: «L’armata grillina pronta ad “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno” (copyright di Beppe Grillo) è eterogenea». Il termine è già attestato su “la Repubblica” del 7 gennaio 2006, ha una formazione denominale tramite suffissazione, da Grillo (Beppe) + -ino ed è già stato riportato in Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali (Roma 2008).

Troviamo anche camicia verde, locuzione e metonimia pubblicata già in Nuove parole italiane dell’uso del Grande dizionario italiano dell’uso (Torino 2003), che indica per antonomasia un militante della Lega Nord.

E, infine, fanagottone (fanigottone, faniguttùn), “fannullone, chi non è capace di realizzare nulla”, attestato nel 1984, è un dialettalismo, dal milanese fanagott o fanigutùn; e inciucista, in senso ironico: “Chi o che tende all’inciucio, al compromesso poco trasparente, alla soluzione pasticciata”. È attestato sul “Corriere della Sera” del 10 maggio 1996, anch’esso sostantivo e aggettivo di formazione denominale, tramite suffisso, da inciucio + ista.

Come spiegano Giovanni Adamo e Valeria Della Valle, nella Presentazione del sito web, la banca dati dell’Osservatorio è basata sullo spoglio dei principali quotidiani nazionali, e anche di molti a diffusione locale, per verificare il continuo arricchimento e la costante evoluzione del lessico italiano dagli anni novanta del XX secolo a oggi: comprende “formazioni di nuovo conio o derivate, internazionalismi, forestierismi, tecnicismi e alcuni neologismi d’autore”. Obiettivo dell’Osservatorio è l’individuazione delle “linee di tendenza nella formazione di neologismi” e la verifica della “vitalità dell’italiano contemporaneo nell’uso dei meccanismi di produzione e di formazione”.
I giornali quotidiani sono un oggetto di studio particolarmente interessante e ricco per lo studio della formazione di parole nuove: i giornalisti, parlando di vari aspetti della vita di tutti i giorni “dalla politica alla cronaca, dalla cultura allo sport, dall’economia al costume, dalla moda allo spettacolo”, date la quantità di notizie e la velocità con cui esse viaggiano sulla rete telematica, devono rendere in italiano numerose espressioni che hanno avuto origine in altre lingue e che nella nostra non hanno ancora corrispondenza. I meccanismi con cui si creano le parole nuove, come sosteneva Paolo Zolli (Come nascono le parole italiane, Milano 1989, p. 7) sono «fondamentalmente quattro: l’acquisizione di elementi nuovi da altri sistemi linguistici, la formazione di parole nuove con elementi preesistenti, il cambiamento di categoria grammaticale e lo spostamento di significato di parole già in uso».
I materiali della banca dati dell’Osservatorio sono diffusi attraverso una serie di repertori consultabili a stampa e tramite il sito web.