In questo numero di Folio.net, dedicato alla grammatica e a una riflessione sugli errori, vale la pena segnalare il servizio che, nel proprio sito, l’Accademia della Crusca mette a disposizione di tutti coloro che necessitano di informazioni, hanno dubbi grammaticali e lessicali da risolvere o ricercano spiegazioni di fenomeni linguistici. Per chiunque, tramite il sito, nell’apposita pagina Consulenza linguistica è possibile porre un quesito che viene esaminato da una redazione composta da linguisti; si arriva a una media di circa venti quesiti al giorno (decine di migliaia negli ultimi dieci anni). Gli esperti scelgono a quali quesiti rispondere, in base alla ricorrenza e all’interesse diffuso.
Si possono consultare le risposte pubblicate nel sito, che solitamente ricostruiscono la storia del fenomeno preso in considerazione, ne motivano e documentano l’evoluzione. Sono affrontate anche questioni di rilevanza generale, come quella del congiuntivo di cui si è discusso: sul totale delle 692 risposte presenti nel sito, ne sono dedicate al congiuntivo sette (Sull'uso dell'imperfetto congiuntivo al posto del presente, Sintassi del verbo nelle interrogative indirette, Impiego del congiuntivo presente o imperfetto nelle proposizioni subordinate, Uso del congiuntivo, Periodo ipotetico, Sul congiuntivo, Sintassi del periodo ipotetico). Anche leggendo solo queste risposte si capisce come i contributi degli esperti intendano offrire, oltre alla soluzione del quesito, “strumenti per orientarsi in modo critico nell’affrontare problemi e fenomeni che coinvolgono allo stesso tempo l’evoluzione linguistica e culturale”. Si tratta di un servizio ormai più che decennale, ma non è una novità degli ultimi anni o nata con la rete. “L’Accademia della Crusca, nella sua lunga storia, ha rappresentato un costante punto di riferimento per chiunque cercasse legittimazione o chiarimenti su questioni linguistiche”: nell’Archivio storico, in parte consultabile online, sono conservate “alcune lettere, per lo più della fine dell’Ottocento, inviate agli accademici da professionisti o privati cittadini per chiedere pareri, definizioni ‘ufficiali’ di parole e termini”. Come quella del 13 maggio 1889 inviata da Eugenio Gnecco che chiede lumi circa la parola “monologo” che non rintraccia nel Vocabolario degli accademici della Crusca.