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Le parole nuove dell'Accademia della Crusca

Le parole nuove dell'Accademia della Crusca

Cominciamo con la sezione del sito dell’Accademia della Crusca riservata alle parole nuove; per parole nuove si intendono parole apparse per la prima volta in anni molto recenti o che hanno subìto negli stessi anni un mutamento semantico o un forte rilancio nell'uso pubblico.

Massimiliano Singuaroli

Cominciamo con la sezione del sito dell’Accademia della Crusca riservata alle parole nuove; per parole nuove si intendono parole apparse per la prima volta in anni molto recenti o che hanno subìto negli stessi anni un mutamento semantico o un forte rilancio nell'uso pubblico. Si possono consultare le schede dedicate a ciascuna parola che riportano l'ambito d'uso, la data della prima apparizione o della nuova vita della parola, desunta da fonti di documentazione disponibili; la definizione e una breve scheda lessicografica del termine con l'indicazione della fonte. È possibile anche segnalare direttamente un neologismo compilando un form prediposto.

Si possono così scoprire o conoscere meglio parole che sentiamo spesso e di cui ignoriamo la storia come docciarsi, termine molto usato oggi e proprio della lingua comune e di quella giovanile, ma comparso per la prima volta nel XVI secolo e già presente nei vocabolari non con il significato di "farsi la doccia" ma di "sottoporsi a docce curative".

Oppure pentastellato, aggettivo nato dalla necessità mediatica di indicare gli aderenti al Movimento 5 stelle, per evitare lunghe perifrasi, e che ha sostituito la denominazione di "grillino"; le prime attestazioni sono del gennaio del 2012 e poi si è registrata una larga diffusione a partire dal 2013 su quotidiani e in rete. Il neologismo pentastellato, costruito sul nome del movimento e non più su quello del suo fondatore, è composto da penta ("cinque"), che nel linguaggio della politica aveva già dato vita ad alcuni termini (si pensi a pentapartito), e da stellato, "contrassegnato da stelle".

O infine hashtag: parola inglese composta da hash, uno dei termini che indicano il simbolo # (in italiano cancelletto), e tag, "etichetta", "marcatore", coniata per la prima volta nel 2007 in un blog statunitense e poi proposta su Twitter dagli stessi utenti ed entrata infine nella terminologia ufficiale di Twitter: «il simbolo #, denominato hashtag, viene utilizzato per contrassegnare parole o argomenti chiave in un Tweet». Dal luglio 2009 il social network Twitter ha introdotto ufficialmente gli hashtag come chiavi di ricerca per catalogare e rintracciare commenti attinenti a uno stesso argomento e la funzione è stata poi adottata negli ultimi anni anche in altri social network, come Facebook, Instagram e Google+. Le prime attestazioni sui quotidiani risalgono al 2009 quando il "Corriere della sera" e la "Repubblica" danno notizia della proposta di hashtag come parola dell'anno per l'Oxford English Dictionary.

Si può infine consolidare la segnalazione di parole nuove: cliccando su una delle parole già presenti e quindi già segnalate, se ne aumenta la dimensione e quindi il rango di interesse. La redazione del sito prenderà in esame per eventuali schede le parole più cliccate, quindi quelle di maggiore interesse: al momento tra i neologismi più cliccati vi sono bambinità, webete, petaloso, whatsappare, babbano.