«Ma quindi tu quando presenti un libro non fai nessuna introduzione, inquadramento generale, spiegazione di poetica?»
Un giovane collega mi fa questa domanda, la risposta mi giunge immediata: «Ma tu quando leggi un libro, per te, non per studiare o per preparare una lezione, leggi l’introduzione, l’inquadramento, la spiegazione?»
Mi guarda e sorride: «In effetti quella è una cosa che faccio dopo, se il libro mi ha colpito e se sento l’esigenza di comprenderlo più a fondo, di sostare tra le pagine anche con il punto di vista di un altro».
Ho ripensato a questo breve dialogo, prima di riprender con la lettura ad alta voce nelle mie classi, un’attività che è una nostra routine costante e prevede la lettura integrale di due/tre romanzi durante l’anno. L’obiettivo principale è creare una comunità di lettori che si interroghi, discuta, faccia previsioni e trovi connessioni con altri testi, con il mondo circostante e con l’esperienza personale. La spiegazione del testo, l’interpretazione, la ricostruzione della cornice in cui si inserisce non sono quindi il punto di partenza, ma momenti di scoperta e, per così dire, d’approdo: al centro della pedagogia di questo tipo di lettura ci sono il libro e la relazione che si instaura tra testo e lettori.
Del perché portare i libri in classe
Scegliere di leggere un libro in classe non è mai un’operazione neutra: significa impiegare molto tempo, lasciare spazio alla discussione, alla negoziazione dei significati e, talvolta, cambiare anche la prospettiva del docente, che da colui che spiega il libro e fornisce le risposte e le interpretazioni, diventa chi pone domande, attiva strategie, guida e coordina il confronto e infine accoglie e discute le interpretazioni degli studenti, mettendo a disposizione la propria competenza di esperto di lettura (e letteratura).
Noi leggiamo un testo in classe per costruire i lettori e il piacere della lettura, ma anche per insegnare come comprendere e interpretare.
Lavorare su un testo comporta insegnare strategie di lettura profonda, le sequenze di operazioni mentali, cioè, che i lettori compiono quando provano a comprendere quello che stanno leggendo: una strategia non è una bella attività da svolgersi una tantum, ma una procedura che:
• indica con chiarezza i passaggi da compiere per raggiungere un obiettivo;
• può essere applicata a una grande quantità di testi diversi,
• viene ripetuta più volte così da essere interiorizzata.
Per rendere più visibile il processo di pensiero, tutti o alcuni passaggi possono essere resi in modo grafico attraverso “organizzatori grafici”, come negli esempi presentati più oltre.
Le fasi della comprensione del testo
Durante la lettura, la comprensione del testo si attiverà dunque in tre fasi:
- ricostruzione del testo attraverso i dati espliciti forniti dall’autore;
- interpretazione del testo (fare inferenze, collegare parti distanti, sciogliere ambiguità): si tratta di attività complesse in cui entrano in gioco competenze linguistiche e semantiche, sintattiche e testuali;
- reazione al testo: il lettore alla fine del percorso mette in gioco le proprie competenze enciclopedico-culturali che gli permettono di cogliere legami con le proprie esperienze personali e con la società di cui fa parte.
Nella lettura in classe è necessaria la gradualità: nella scelta dei testi, nella modalità di lettura, nelle strategie da applicare, è fondamentale che il docente progetti tanto il percorso quanto la tipologia di lettura che offrirà agli studenti. Alcuni testi sono più adatti di altri a una lettura ad alta voce, non è solo una questione di lunghezza del testo, ma di ritmo: la presenza di lunghe sequenze riflessive, di continui cambi di punti di vista, di un narratore esterno possono rendere difficile la comprensione affidata solo all’ascolto.
Diverse tipologie di lettura
A seconda della tipologia di lettura scelta si potrà lavorare in modo diverso:
- Lettura ad alta voce da parte del docente: gli studenti non hanno il libro e applicano un ascolto attivo, cercando di immaginare le scene come se costruissero un film nella loro testa. Questo tipo di lettura prevede molto tempo da dedicare proprio all’atto dell’ascolto in classe, che può essere in parte sostituito dalla registrazione di podcast. Tuttavia, l’ascolto è un momento fondamentale nella creazione della comunità ermeneutica dei lettori: in alcuni punti il docente può scegliere di riassumere, parafrasare o tagliare alcuni episodi, senza però snaturare troppo la vicenda. Per ovviare alla mancanza di tempo, tipica della scuola secondaria di secondo grado, è possibile sostituire la lettura di romanzi con quella di racconti, garantendo comunque l’esperienza della lettura di un testo intero. Questo tipo di lettura permette di lavorare con costanza su previsioni e inferenze, dal momento che gli studenti non conosco lo sviluppo della vicenda e il ritmo di lettura è stabilito dal docente.
- Lettura da parte dei ragazzi che possiedono il libro: i ragazzi hanno letto il libro autonomamente oppure lo leggono insieme in classe. Nel primo caso non sarà possibile lavorare sulle previsioni e ogni attività dovrà tenere conto del fatto che i ragazzi conoscono già la storia e tutto il lavoro sarà improntato alla rilettura; nel secondo caso si possono attivare modalità diverse di lettura ad alta voce:
a. ascolto dell’insegnante e lettura delle parti di alcuni personaggi ad opera dei ragazzi: scegliere come interpretare un personaggio, dargli voce è, senza dubbio, una chiave di interpretazione;
b. lettura autonoma e silenziosa da parte dei ragazzi e discussione successiva.
Un laboratorio di lettura ad alta voce
Isabel Allende, La città delle bestie, (titolo originale: La ciudad de las bestias), traduzione di Elena Liverani, Feltrinelli, Milano 2006
Destinatari
• Classe terza Sscuola secondaria di primo grado
• Biennio Scuola secondaria di secondo grado
Trama
Alex vive in una tranquilla cittadina della California, ha quindici anni e una vita perfetta, ma la malattia della madre segna lo spartiacque tra un prima e un dopo fatto di caos, paura e dolore. La rottura dell’equilibrio arriva subito, al primo capitolo, quando il padre deve accompagnare la madre a curarsi in Texas e Alex è costretto ad andare a vivere con la nonna Kate, decisamente una nonna non convenzionale, che lo porterà con sé in una spedizione nel cuore della foresta amazzonica. Il motivo della spedizione scientifica è la ricerca di una bestia terribile che con il suo odore paralizza e uccide chiunque trovi sulla sua strada: per Alex si tratta però di immergersi in un mondo e in una cultura altra da cui uscirà profondamente cambiato e arricchito da un’amicizia profonda, con Nadia. È questo un libro che celebra l’amicizia, il legame ancestrale con la natura, ma che al contempo racconta dell’avidità e del bisogno di possesso e della difficoltà della convivenza.
Perché proporlo in classe
Quando scelgo un libro da leggere in classe i criteri che mi guidano sono sempre la complessità e la polisemia: cerco testi che ci consentano un vero e proprio viaggio nell'interpretazione e che siano sfidanti per i miei studenti. Il libro della Allende risponde a questi requisiti:
Qualità di scrittura
In questo romanzo il narratore è in terza persona e conosce tutto della vicenda, prende per mano il lettore e gli presta i suoi occhi per vedere. Le descrizioni degli ambienti sono plastiche e puntuali e spesso si soffermano sui colori (basti pensare alle mille sfumature di verde o al colore del Rio Negro durante la traversata, che non sono solo rappresentazione realistica, ma agiscono in chiave simbolica) e sui suoni: i rumori della foresta, il flauto di Alex, i colpi degli spari. I personaggi sono spesso presentati attraverso gesti e scarne descrizioni, per poi indugiare sulle azioni e sui pensieri, raramente riusciamo ad entrare nella testa dei personaggi: non ci sono monologhi interiori, ma lunghe sequenze dialogiche e mimetiche. Il ritmo è costantemente teso e poi rallentato, in una alternanza di azioni e pause narrative in cui la natura sembra prendere il sopravvento.
Possibilità di identificarsi coi personaggi
Alex e Nadia hanno 13 anni e non potrebbero essere più diversi, l’uno abituato alla comodità e alla vita occidentale, l’altra nata e cresciuta nella giungla di cui conosce ogni respiro, eppure diventano amici. Nadia sarà la guida che permetterà ad Alex di conoscere un nuovo mondo e di intraprendere il viaggio di conoscenza grazie al quale diventerà adulto. Per i nostri studenti sarà facile identificarsi con Alex e la rabbia che cova contro quello che gli succede, con la sua difficoltà a gestire le emozioni, con il disgusto verso cibi e una realtà sconosciuta, con la scoperta del legame con Nadia.
Complessità
Questo romanzo è altamente simbolico e appare già chiaramente dal primo capitolo; Allende non fa sconti al realismo magico e crea un’avventura che è anche una favola in cui si scontrano il mondo occidentale (che porta con sé l’avidità e il desiderio di possesso) con quello dei popoli della foresta, che si muovono secondo i ritmi della natura.
Si tratta di una storia di viaggio e di avventura, in cui la narrazione e i continui colpi di scena restano sospesi e impigliati in piccoli fatti (un serpente che striscia su un piede, un tapiro, un delfino con cui fare il bagno), che mettono in scena l’eterna lotta tra bene e male. La natura, primordiale e lussureggiante non è né madre né matrigna, ma un’entità a sé stante, un personaggio che pulsa di vita.
Piste di lavoro
1. Attivare le previsioni
Prima della lettura non dite nulla sul romanzo, semplicemente chiedete alla classe di rispondere a una sollecitazione di questo tipo:
«Partendo dal titolo La città delle bestie di che cosa ti aspetti che il romanzo parli? Chi sono le bestie? Come può essere la loro città?»
A questo punto mostrate loro le due copertine, quella dell’edizione spagnola e quella dell’edizione italiana, che avrete trovato su Internet, e ponete di nuovo la stessa domanda chiedendo a tutti di fare ulteriori previsioni.
Sarà questa l’occasione per parlare dell’autrice che scrive in lingua spagnola (lo si evince chiaramente dal titolo) ed è cilena (presentare ai ragazzi i grandi autori della letteratura straniera è uno degli obiettivi di una scuola che deve aprirsi al mondo).
2. Iniziare la lettura
A questo punto siamo pronti per iniziare a leggere: durante la lettura fermatevi e mostrate, con queste pause, il flusso della vostra lettura, ponendo domande per accertare la comprensione di elementi espliciti e per guidare la classe verso una comprensione profonda.
2.1. Il primo capitolo: l’incubo
Nella programmazione di una lettura ad alta voce è bene stabilire dove soffermarsi, in questo caso il primo capitolo è la cartina al tornasole per capire l’intero romanzo, non solo perché qui viene descritta la rottura dell'equilibrio da cui prende le mosse l’intera vicenda e viene presentato il nostro protagonista, ma perché abbiamo il primo incontro con il simbolo.
Il capitolo si apre con un incubo che è bene indagare con i ragazzi, per esempio con questo schema: