Libri in classe – Isabel Allende, La città delle bestie

LIBRI IN CLASSE – CON IL METODO WRW – I E II GRADO

Consigli di lettura pensati ed elaborati dalle docenti del Gruppo IWT (Italian Writing Teachers) secondo l’innovativo metodo del Writing and Reading Workshop. Proponiamo un interessante laboratorio di lettura ad alta voce adatto all’ultimo anno della Scuola secondaria di primo grado e al biennio della secondaria di secondo grado.

di Linda Cavadini

«Ma quindi tu quando presenti un libro non fai nessuna introduzione, inquadramento generale, spiegazione di poetica?»
Un giovane collega mi fa questa domanda, la risposta mi giunge immediata: «Ma tu quando leggi un libro, per te, non per studiare o per preparare una lezione, leggi l’introduzione, l’inquadramento, la spiegazione?»
Mi guarda e sorride: «In effetti quella è una cosa che faccio dopo, se il libro mi ha colpito e se sento l’esigenza di comprenderlo più a fondo, di sostare tra le pagine anche con il punto di vista di un altro».

Ho ripensato a questo breve dialogo, prima di riprender con la lettura ad alta voce nelle mie classi, un’attività che è una nostra routine costante e prevede la lettura integrale di due/tre romanzi durante l’anno. L’obiettivo principale è creare una comunità di lettori che si interroghi, discuta, faccia previsioni e trovi connessioni con altri testi, con il mondo circostante e con l’esperienza personale. La spiegazione del testo, l’interpretazione, la ricostruzione della cornice in cui si inserisce non sono quindi il punto di partenza, ma momenti di scoperta e, per così dire, d’approdo: al centro della pedagogia di questo tipo di lettura ci sono il libro e la relazione che si instaura tra testo e lettori.

Del perché portare i libri in classe

Scegliere di leggere un libro in classe non è mai un’operazione neutra: significa impiegare molto tempo, lasciare spazio alla discussione, alla negoziazione dei significati e, talvolta, cambiare anche la prospettiva del docente, che da colui che spiega il libro e fornisce le risposte e le interpretazioni, diventa chi pone domande, attiva strategie, guida e coordina il confronto e infine accoglie e discute le interpretazioni degli studenti, mettendo a disposizione la propria competenza di esperto di lettura (e letteratura).
Noi leggiamo un testo in classe per costruire i lettori e il piacere della lettura, ma anche per insegnare come comprendere e interpretare.
Lavorare su un testo comporta insegnare strategie di lettura profonda, le sequenze di operazioni mentali, cioè, che i lettori compiono quando provano a comprendere quello che stanno leggendo: una strategia non è una bella attività da svolgersi una tantum, ma una procedura che:
• indica con chiarezza i passaggi da compiere per raggiungere un obiettivo;
può essere applicata a una grande quantità di testi diversi,
viene ripetuta più volte così da essere interiorizzata.
Per rendere più visibile il processo di pensiero, tutti o alcuni passaggi possono essere resi in modo grafico attraverso “organizzatori grafici”, come negli esempi presentati più oltre.

Le fasi della comprensione del testo

Durante la lettura, la comprensione del testo si attiverà dunque in tre fasi:

  1. ricostruzione del testo attraverso i dati espliciti forniti dall’autore;
  2. interpretazione del testo (fare inferenze, collegare parti distanti, sciogliere ambiguità): si tratta di attività complesse in cui entrano in gioco competenze linguistiche e semantiche, sintattiche e testuali;
  3. reazione al testo: il lettore alla fine del percorso mette in gioco le proprie competenze enciclopedico-culturali che gli permettono di cogliere legami con le proprie esperienze personali e con la società di cui fa parte.

Nella lettura in classe è necessaria la gradualità: nella scelta dei testi, nella modalità di lettura, nelle strategie da applicare, è fondamentale che il docente progetti tanto il percorso quanto la tipologia di lettura che offrirà agli studenti. Alcuni testi sono più adatti di altri a una lettura ad alta voce, non è solo una questione di lunghezza del testo, ma di ritmo: la presenza di lunghe sequenze riflessive, di continui cambi di punti di vista, di un narratore esterno possono rendere difficile la comprensione affidata solo all’ascolto.

Diverse tipologie di lettura

A seconda della tipologia di lettura scelta si potrà lavorare in modo diverso:

  1. Lettura ad alta voce da parte del docente: gli studenti non hanno il libro e applicano un ascolto attivo, cercando di immaginare le scene come se costruissero un film nella loro testa. Questo tipo di lettura prevede molto tempo da dedicare proprio all’atto dell’ascolto in classe, che può essere in parte sostituito dalla registrazione di podcast. Tuttavia, l’ascolto è un momento fondamentale nella creazione della comunità ermeneutica dei lettori: in alcuni punti il docente può scegliere di riassumere, parafrasare o tagliare alcuni episodi, senza però snaturare troppo la vicenda. Per ovviare alla mancanza di tempo, tipica della scuola secondaria di secondo grado, è possibile sostituire la lettura di romanzi con quella di racconti, garantendo comunque l’esperienza della lettura di un testo intero. Questo tipo di lettura permette di lavorare con costanza su previsioni e inferenze, dal momento che gli studenti non conosco lo sviluppo della vicenda e il ritmo di lettura è stabilito dal docente.
  2. Lettura da parte dei ragazzi che possiedono il libro: i ragazzi hanno letto il libro autonomamente oppure lo leggono insieme in classe. Nel primo caso non sarà possibile lavorare sulle previsioni e ogni attività dovrà tenere conto del fatto che i ragazzi conoscono già la storia e tutto il lavoro sarà improntato alla rilettura; nel secondo caso si possono attivare modalità diverse di lettura ad alta voce:
    a. ascolto dell’insegnante e lettura delle parti di alcuni personaggi ad opera dei ragazzi: scegliere come interpretare un personaggio, dargli voce è, senza dubbio, una chiave di interpretazione;
    b. lettura autonoma e silenziosa da parte dei ragazzi e discussione successiva.

Un laboratorio di lettura ad alta voce

Isabel Allende, La città delle bestie, (titolo originale: La ciudad de las bestias), traduzione di Elena Liverani, Feltrinelli, Milano 2006

Destinatari
• Classe terza Sscuola secondaria di primo grado
• Biennio Scuola secondaria di secondo grado

Trama
Alex vive in una tranquilla cittadina della California, ha quindici anni e una vita perfetta, ma la malattia della madre segna lo spartiacque tra un prima e un dopo fatto di caos, paura e dolore. La rottura dell’equilibrio arriva subito, al primo capitolo, quando il padre deve accompagnare la madre a curarsi in Texas e Alex è costretto ad andare a vivere con la nonna Kate, decisamente una nonna non convenzionale, che lo porterà con sé in una spedizione nel cuore della foresta amazzonica. Il motivo della spedizione scientifica è la ricerca di una bestia terribile che con il suo odore paralizza e uccide chiunque trovi sulla sua strada: per Alex si tratta però di immergersi in un mondo e in una cultura altra da cui uscirà profondamente cambiato e arricchito da un’amicizia profonda, con Nadia. È questo un libro che celebra l’amicizia, il legame ancestrale con la natura, ma che al contempo racconta dell’avidità e del bisogno di possesso e della difficoltà della convivenza.

Perché proporlo in classe
Quando scelgo un libro da leggere in classe i criteri che mi guidano sono sempre la complessità e la polisemia: cerco testi che ci consentano un vero e proprio viaggio nell'interpretazione e che siano sfidanti per i miei studenti. Il libro della Allende risponde a questi requisiti:

Qualità di scrittura
In questo romanzo il narratore è in terza persona e conosce tutto della vicenda, prende per mano il lettore e gli presta i suoi occhi per vedere. Le descrizioni degli ambienti sono plastiche e puntuali e spesso si soffermano sui colori (basti pensare alle mille sfumature di verde o al colore del Rio Negro durante la traversata, che non sono solo rappresentazione realistica, ma agiscono in chiave simbolica) e sui suoni: i rumori della foresta, il flauto di Alex, i colpi degli spari. I personaggi sono spesso presentati attraverso gesti e scarne descrizioni, per poi indugiare sulle azioni e sui pensieri, raramente riusciamo ad entrare nella testa dei personaggi: non ci sono monologhi interiori, ma lunghe sequenze dialogiche e mimetiche. Il ritmo è costantemente teso e poi rallentato, in una alternanza di azioni e pause narrative in cui la natura sembra prendere il sopravvento.

Possibilità di identificarsi coi personaggi
Alex e Nadia hanno 13 anni e non potrebbero essere più diversi, l’uno abituato alla comodità e alla vita occidentale, l’altra nata e cresciuta nella giungla di cui conosce ogni respiro, eppure diventano amici. Nadia sarà la guida che permetterà ad Alex di conoscere un nuovo mondo e di intraprendere il viaggio di conoscenza grazie al quale diventerà adulto. Per i nostri studenti sarà facile identificarsi con Alex e la rabbia che cova contro quello che gli succede, con la sua difficoltà a gestire le emozioni, con il disgusto verso cibi e una realtà sconosciuta, con la scoperta del legame con Nadia.

Complessità
Questo romanzo è altamente simbolico e appare già chiaramente dal primo capitolo; Allende non fa sconti al realismo magico e crea un’avventura che è anche una favola in cui si scontrano il mondo occidentale (che porta con sé l’avidità e il desiderio di possesso) con quello dei popoli della foresta, che si muovono secondo i ritmi della natura.
Si tratta di una storia di viaggio e di avventura, in cui la narrazione e i continui colpi di scena restano sospesi e impigliati in piccoli fatti (un serpente che striscia su un piede, un tapiro, un delfino con cui fare il bagno), che mettono in scena l’eterna lotta tra bene e male. La natura, primordiale e lussureggiante non è né madre né matrigna, ma un’entità a sé stante, un personaggio che pulsa di vita.

 

Piste di lavoro

1. Attivare le previsioni

Prima della lettura non dite nulla sul romanzo, semplicemente chiedete alla classe di rispondere a una sollecitazione di questo tipo:

«Partendo dal titolo La città delle bestie di che cosa ti aspetti che il romanzo parli? Chi sono le bestie? Come può essere la loro città?»

A questo punto mostrate loro le due copertine, quella dell’edizione spagnola e quella dell’edizione italiana, che avrete trovato su Internet, e ponete di nuovo la stessa domanda chiedendo a tutti di fare ulteriori previsioni.
Sarà questa l’occasione per parlare dell’autrice che scrive in lingua spagnola (lo si evince chiaramente dal titolo) ed è cilena (presentare ai ragazzi i grandi autori della letteratura straniera è uno degli obiettivi di una scuola che deve aprirsi al mondo).

2. Iniziare la lettura

A questo punto siamo pronti per iniziare a leggere: durante la lettura fermatevi e mostrate, con queste pause, il flusso della vostra lettura, ponendo domande per accertare la comprensione di elementi espliciti e per guidare la classe verso una comprensione profonda.

2.1. Il primo capitolo: l’incubo
Nella programmazione di una lettura ad alta voce è bene stabilire dove soffermarsi, in questo caso il primo capitolo è la cartina al tornasole per capire l’intero romanzo, non solo perché qui viene descritta la rottura dell'equilibrio da cui prende le mosse l’intera vicenda e viene presentato il nostro protagonista, ma perché abbiamo il primo incontro con il simbolo.

Il capitolo si apre con un incubo che è bene indagare con i ragazzi, per esempio con questo schema:

• Le prime tre colonne possono essere compilate subito (una volta arrivati alla fine del paragrafo Era ancora impigliato nelle immagini del brutto sogno);
• l’ultima colonna andrà ripresa alla fine dal capitolo, quando avremo compreso il significato dell’uccello nero e delle sue azioni.

Tutto il capitolo ruota attorno al colore nero (Alex vive una giornata nera, in un periodo nero, l’uccello del sogno è nero…) e la narrazione trova l’acme nel momento distruttivo di Alex.
Per ragionare sulla struttura è possibile costruire coi ragazzi la curva della narrazione di questo episodio individuando:
• la rottura dell’equilibrio: Alex ha dimenticato il flauto e torna a casa;
• l’acme: si scaglia contro il padre;
• il possibile ritorno all’equilibrio: Alex dovrà lasciare la casa;
• gli altri eventi: la scoperta della madre a cui il padre rasa i capelli, la distruzione della camera, la ferita alla mano, la discussione con il padre.

Dalla discussione apparirà chiaro che in questo episodio manca la ricostruzione dell’equilibro: Alex viene mandato in un altro luogo a vivere un’altra avventura, con una nonna che lo inquieta perché strana, anaffettiva e pragmatica e in un mondo che gli pare da subito ostile.
Come in ogni fiaba che si rispetti, l’eroe deve lasciare il suo mondo e affrontare l’ignoto, partire per un viaggio che lo farà crescere.

2.2. Un’altra possibile pista di lavoro
A partire da questo capitolo si può far scrivere ai ragazzi, nella forma di un brainstorming, tutto quello che scopriamo di Alex e della sua famiglia: abitano vicino all’Oceano, in una terra in cui ci sono cervi, moffette e orsetti lavatori, la madre è una pittrice, il padre un medico e ha due sorelle minori; la malattia della madre ha distrutto l’equilibrio famigliare e lo scopriamo dall’elenco delle cose che non funzionano (la casa sporca, le colazioni indigeste del padre, il caos perenne, la rabbia di Alex, le due sorelle chiuse in un mondo tutto loro).
Per questa ricostruzione possono essere utili, durante la discussione, alcune domande guida come:
• Dove è ambientato il primo capitolo? Cosa te lo fa dire?
• Da quante persone è composta la famiglia? Quale mestiere fanno i genitori?
• Come era la vita prima? Come è ora? Cosa prova e come reagisce ciascun membro della famiglia?

3. Proseguire nella lettura

La lettura dei capitoli seguenti può a questo punto proseguire più speditamente, le vostre domande e riflessioni durante la discussione si muoveranno su tre assi:
• mettere in luce le differenze tra il mondo degli indios e quello dei bianchi;
• identificare le caratteristiche dei personaggi della spedizione;
• riflettere su come si evolve e cambia il personaggio di Alex (anche a partire dal suo rapporto con il cibo).

3.1. I capitoli IV e V
Questi capitoli (Il rio delle Amazzoni e Lo sciamano) costituiscono uno stacco importante, un ingresso in un nuovo mondo: anche noi lettori lentamente, muovendoci sulle due barche a motore sul fiume, abbiamo l’impressione di lasciare il mondo conosciuto per addentrarci nel mistero e nell’ignoto e conoscere nuovi strani personaggi (lo sciamano e padre Vodomero).
Questa lunga pausa descrittiva può essere l’occasione per ricavare informazioni dal testo, esattamente come se si trattasse di un reportage di viaggio, e per ricostruire luoghi e ambienti. Alcune domande guida possono essere:
• Quale è l'ambiente che vedono?
• Come è il clima?
• Quali animali sono descritti? Cosa succede con loro?
• Cosa fanno gli indios che incontrano?
• Quale equipaggiamento è adatto?

3.2. La mappa della narrazione
Un utile accorgimento potrebbe essere quello di chiedere ai ragazzi di realizzare una mappa della narrazione, rappresentando graficamente gli spostamenti del personaggio nello spazio; può essere:
• un semplice disegno con le indicazioni dei luoghi citati nella storia;
• una vera e propria mappa geografica su cui tracciare gli spostamenti.

Un’idea in più è quella di individuare sulla mappa il punto o il momento in cui si realizza l’evoluzione del personaggio.
Aiutandoci con le carte geografiche, si può individuare come punto di partenza la città di Manaus sul rio delle Amazzoni in Brasile, per poi indicare il rio Negro e l’Orinoco e i tre stati attraversati: Brasile, Colombia e Venezuela. All’interno di questo spazio reale i ragazzi indicheranno nella mappa gli avvenimenti principali, anche attraverso piccoli disegni simbolici (per esempio la cerbottana, come simbolo del primo terribile incontro con gli indios al confine con Venezuela): in un romanzo incentrato sul viaggio e che è ambientato in un luogo così lontano è importante ricostruire l’ambiente e il territorio.

3.3. Ambientazione e società: l’organizzatore grafico “La mentalità del luogo”
In questo testo la società e la mentalità del luogo (del popolo indios in questo caso) hanno molta importanza: al termine della lettura, quando si affronterà l’interpretazione complessiva del romanzo, sarà opportuno fare il punto e raccogliere le idee sulla società india.
Si propone quindi di completare questo organizzatore grafico “La mentalità del luogo.

Nella prima parte dell’organizzatore gli studenti, singolarmente o in piccolo gruppo, dovranno identificare:

  • le caratteristiche principali della società: vivono nel cuore della foresta, le tribù comunicano fra loro con suoni di tamburi, sono isolati e autosufficienti, sono piccoli, alti meno di un metro e mezzo, usano cerbottane e veleno per cacciare e pescare;
  • le regole: non conoscono il concetto di colpa, non indossano vestiti, non hanno beni materiali;
  • la libertà: per loro la libertà ha più valore della vita, un indio catturato è un indio morto, smette di mangiare e si lascia morire;
  • il potere: il capo villaggio è nominato dal villaggio, tuttavia la vicinanza con i bianchi sta minando le antiche tradizioni. Sono attratti dall’acciaio e dalle armi, ne hanno una vera ossessione:
  • i valori: la condivisione, sono convinti che ogni cosa abbia un’anima, vivono in pace, ma talvolta i loro gruppi compiono razzie rituali, vivono insieme in grandi capanne mettendo tutto in comune.

Tratto da: Cavadini L., De Martin L., Pianigiani A., Leggere, comprendere, condividere, capitolo Strategie su ambientazione e società, p. 111, Pearson 2021.

La seconda parte dell’organizzatore chiede di riflettere su come questi elementi influenzino i personaggi e la trama: tutta la vicenda è tesa a dimostrare l’avidità dell’uomo bianco e la lotta per la sopravvivenza degli indios, Nadia e Alex scoprono di essere degli spiriti guida (l’aquila e il giaguaro) per il popolo delle Nebbie e lo stesso Alex, poco disposto a integrarsi (nel cibo, negli abiti e nel modo di fare), matura e cresce proprio grazie al contatto con gli indios.

In un’ulteriore pista di analisi si potrebbe dedicare l'organizzatore grafico al popolo delle Nebbie, esplorando le sue caratteristiche, cosa Nadia e Alex imparano e sottolineandone la diversità rispetto a tutti gli altri popoli.

3.4. Il conflitto: l’organizzatore grafico “Uno contro…tutto”
«I personaggi di tutte le storie agiscono spinti da un desiderio, un obiettivo che viene frustrato da uno o più ostacoli che danno origine a conflitti, e come lettori è importante imparare ad esplorare questo elemento di scontro per comprendere meglio lo sviluppo della narrazione e, soprattutto, i cambiamenti che il personaggio affronta durante il suo viaggio. È infatti proprio dal conflitto, dalla frizione tra elementi contrapposti che si genera l’avanzamento della trama e lo sviluppo del personaggio» (Cavadini, De Martin, Pianigiani 2021, p.114).

Questo romanzo è pieno di conflitti, molti dei quali vissuti dal protagonista: propongo quindi l’organizzatore grafico “Uno contro…tutto” , ma la mettiamo anche qui di seguito come immagine piccola per fargliela vedere che raccolga tutti i tipi di conflitto presenti nel testo e che riguardano il protagonista (il cui nome e simbolo vanno inseriti nel tondo al centro del foglio).

Alex, per esempio, all’inizio è in conflitto con l'ambiente della foresta: non vuole provare nessun cibo (rifiuta il tapiro arrosto, prova la banana ma la trova amara), si tuffa nell’acqua senza fare attenzione, non riesce a dormire sull'amaca, non accetta di mettersi nudo come gli indios quando si trova tra il popolo delle nebbie.

Nel proporre questi organizzatori, all'inizio, è bene completarli insieme ai ragazzi, per poi abituarli a fare da soli: importante è che ad ogni compilazione segua sempre la discussione, a piccoli gruppi o a classe intera.

Tratto da: Cavadini, De Martin, Pianigiani 2021, capitolo Strategie sul conflitto, p. 116.

3.5. Simboli e temi
Durante la lettura soffermatevi sui simboli presenti all’interno della storia (le bestie, la foresta, il giaguaro, lo sciamano ecc.) e spiegate volta per volta che essi sono un potente indizio del tema o dei temi presenti.

Per aiutare alla decodifica è bene proporre alcune domande guida che aiutino i ragazzi a ragionare sulle loro ipotesi:

  • per favorire l’analisi degli elementi simbolici:
    – Quali parole chiave useresti per definire l’elemento?
    – A quali pensieri e sentimenti dei personaggi è associato nella storia?
    – Ci sono convinzioni idee, dubbi o valori etici dei personaggi che tornano spesso insieme a questi elementi?
  • per ricavare il significato:
    – Che significato può avere questo elemento per il personaggio?
  • per far emergere il tema:
    – Osservando i simboli presenti, secondo te di cosa parla veramente la storia?
    –  Quali significati nascosti ha?
    – Quali significati universali ha?

A questo punto potete proporre una tabella di sintesi (Ibidem, capitolo Strategie sul simbolo, p.135) in cui i ragazzi potranno annotare le proprie conclusioni.
 

3.6. Sintesi: l’organizzatore grafico “Un personaggio in una pagina”
Molte altre piste potrebbero essere esplorate (la relazione e l’evoluzione dei personaggi, ad esempio) ma, arrivati alla fine del romanzo propongo l’organizzatore di sintesi “Un personaggio in una pagina”, ma la mettiamo anche qui di seguito come immagine piccola per fargliela vedere
Se le strategie precedenti avevano l’obiettivo di rendere visibile il pensiero, questo tipo di organizzatore, riassume in un'unica pagina le conclusioni a cui si è giunti su un determinato argomento.

In questo caso l’analisi riguarda i personaggi: chiedete agli studenti di scegliere il personaggio di Alex o quello di Nadia e invitateli a compilare l’organizzatore secondo questo schema:

 

  • rappresentazione simbolica:
    – Tondo: in questa sezione va inserito un disegno del personaggio o – è un suggerimento in più – un simbolo che lo rappresenti;
    – Un colore: è il colore che richiama il personaggio, va ovviamente spiegato il motivo;
    – Una parola: è la parola chiave che identifica il personaggio, può essere una sua espressione tipica, un tratto del suo carattere, un oggetto inequivocabile;
    – Un regalo: quale regalo faresti al personaggio e perché? Può essere un oggetto, una persona, un momento;
    – Una similitudine o una metafora: quale similitudine rappresenta bene il personaggio?;
    – Domande: se tu avessi davanti il personaggio cosa gli chiederesti?;
  • ricavare informazioni dal testo: qui si propone la curva dello sviluppo di crescita e sviluppo del personaggio e l’identificazione del sistema dei personaggi;
  • interpretazione personale: l’’ultimo aspetto è costituito dalle considerazioni personali sul personaggio: cosa ti ha maggiormente colpito? Perché? In cosa ti senti di somigliare al personaggio? In cosa gli/le sei distante?

Tratto da: Cavadini, De Martin, Pianigiani 2021, capitolo Strategie sul personaggio p. 102.

4. Le annotazioni sul romanzo

Insieme alla comprensione del testo è bene stimolare anche la riflessione personale, attraverso brevi annotazioni sul romanzo. Le annotazioni possono essere:

• libere;
• al termine di punti rilevanti del romanzo;
• proposte dall’insegnante.

Si forniscono qui alcune suggestioni:

• alla fine del primo capitolo Alex distrugge la sua stanza: ti è mai capitato di distruggere qualcosa per rabbia? Cosa hai provato? Cosa hai fatto?;
• il mio animale guida;
• quella volta che anche io ho cambiato il mio punto di vista;
• Il mio uovo del drago.

5. Attività conclusiva: scrivere di libri

A questo punto propongo un’attività di scrittura sul libro, per svolgere la quale gli studenti potranno usare tutto il materiale fino a qui preparato: si tratta di scrivere un articolo/saggio sul libro appena letto. Ecco la consegna:

Immagina di scrivere un articolo con un tuo commento sul libro letto

A chi ti rivolgi: il tuo articolo verrà pubblicato su un blog.
Chi sono i tuoi lettori: amanti dei libri e della letteratura.

  1. Titolo: dai un titolo al tuo commento su La città delle bestie.
  2. Incipit: usa poche frasi per attirare l’attenzione di chi legge.
  3. Inizio: riassumi il romanzo in poche frasi (di cosa parla? chi sono i protagonisti? Cosa succede? l’argomento, insomma).
  4. Svolgimento: guarda con attenzione tutti i lavori che hai sul quaderno e sviluppa questi punti:
    i personaggi:
      – cosa li unisce e cosa li distingue;
      – il personaggio preferito e perché;
      – le relazioni dei personaggi;
      – come sono all’inizio e come sono alla fine;
      – quali conflitti sono presenti nel testo;
    la società: quali società vengono rappresentate? (fai esempi dal testo) e quali sono le relazioni tra la società degli indios e l'uomo bianco;
    i simboli: quali elementi simbolici sono presenti nel testo? Cosa te lo fa dire?;
    i temi: quali sono i temi presenti nel libro e quale ti sembra il tema principale che li tiene insieme tutti?
  5. Finale: è il momento di dire la tua sviluppando questi punti:
    • cosa ne pensi del libro;
    • eventuali connessioni con altri testi (film, anime, serie tv, libri)?
    • qual è l’episodio che ti ha colpito di più;
    • per quale motivo pensi che l’insegnante ve lo abbia letto;
    • quale libro ti aspetti di leggere ora.
    Mi raccomando, il finale non deve essere calante, ma ispirare!

Referenze iconografiche: Pressmaster / Shutterstock

 

Linda Cavadini è insegnante di di materie letterarie presso la Scuola secondaria di primo grado “Aldo Moro” di Como. Assieme a Loretta De Martin e Agnese Pianigiani ha scritto il volume Leggere, comprendere, condividere (Pearson 2021). Una sola è l’idea di didattica dell’italiano che le autrici (appartenenti al Gruppo IWT, Italian Writing Teachers) hanno da sempre in mente: insegnare ai loro studenti a leggere e a scrivere e trasformare la classe in una comunità di lettori e scrittori. La cornice in cui hanno sviluppato le loro convinzioni è stato il Writing and Reading Workshop: una metodologia americana che mirano ad unire alla tradizione della scuola italiana. Assieme a Giovanna Nardi e Cristiana Francesconi ha scritto il volume Parole al posto giusto, una grammatica innovativa per la Scuola secondaria di primo grado.

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