La lezione della retorica antica
L’esordio è l’inizio del discorso e a esso è demandata la funzione di rendere l’uditorio attento e benevolo. La precettistica si è dilungata molto sulle modalità attraverso cui un oratore poteva ingraziarsi il favore degli astanti, dal generare simpatia, all’appellarsi alla propria inesperienza, fino alla più insinuante esposizione dei punti deboli della tesi avversaria. All’esordio segue la narrazione dei fatti la cui funzione principale è quella di informare sui fatti dal punto di vista della posizione sostenuta. Non è un racconto disinteressato ma una premessa al segmento argomentativo del discorso. Alla narrazione segue l’argomentazione. Fulcro attorno a cui ruota l’intero discorso, o, fuor di metafora, parte attorno alla quale il discorso è strutturato, l’argomentazione prevede sia la presentazione dei ragionamenti e delle prove a sostegno della propria tesi, sia la confutazione degli argomenti avversari. Chiude il discorso l’epilogo, la cui funzione è di ricapitolare prove e ragioni esposte in precedenza e muovere gli affetti a favore della propria posizione.
La quadripartizione presentata – esordio, narrazione, argomentazione ed epilogo – è generalmente sottoarticolata in altre voci che individuano specifici passaggi, azioni o operazioni che l’oratore deve compiere per comporre un discorso persuasivo. Tra queste figurano la propositio e la partitio.
La propositio, posta dopo la narrazione e tradotta spesso con «allegazione» può fornire un breve riassunto di ciò su cui si sta per parlare, oppure presenta concisamente la tesi sostenuta e alla quale si fa riferimento per confermare il ragionamento stesso; la partitio, invece, consiste nell’enumerare i punti da trattare. Mentre alcuni autori posizionano la partizione nell’esordio, come suo secondo movimento, altri autori sembrano porla come ultimo elemento della narrazione.
La struttura dei discorsi nel Debate
Sebbene la struttura di un discorso persuasivo, secondo la retorica classica, ricalchi – come sarà presentato tra breve – in parte la forma di alcuni dei discorsi di un dibattito, non si deve dimenticare che il suo contesto generativo è quello dei discorsi giudiziari antico-medievali, che prevede come attore un unico oratore e che, diversamente da come ci si potrebbe aspettare, sembra avere carattere monologico piuttosto che dialettico. Il dibattito, invece, oltre a rimandare a un contesto differente rispetto a quello processuale, prevede l’organizzazione di discorsi che tengano conto di quanto dice la controparte e soprattutto contempla la presenza di squadre composte, generalmente, da più di un oratore. Per comprendere quindi come organizzare il materiale reperito per i discorsi di un Debate ci si dovrà rivolgere agli insiemi di regole che strutturano i vari formati di dibattito.
In questo caso faremo riferimento alle regole di composizione dei discorsi del formato World Schools Debate, che è il modello adottato per le Olimpiadi Nazionali di Debate. Tale formato di dibattito prevede due squadre di tre membri ciascuna, quattro interventi per parte, e una terminologia parlamentare. Si parlerà quindi di squadra di “governo” e dell’“opposizione” per riferirci alle squadre pro e contro e di “mozione” per indicare il tema su cui verte il dibattito, espresso come dichiarazione formale di intraprendere un certo corso d’azione o di assumere una precisa opinione.
Il primo intervento della squadra di governo
Il primo oratore della squadra di governo ha diversi obblighi da rispettare, attorno ai quali distribuire le informazioni reperite durante la ricerca. L'intervento iniziale, che potremmo definire di prologo, deve innanzitutto problematizzare o contestualizzare la mozione, ossia rispondere alla domanda "Perché la mozione in dibattito è controversa?". La scelta dei problemi da evidenziare dovrà essere funzionale e coerente allo sviluppo della posizione della propria squadra ed essere preliminare al secondo passaggio obbligatorio dell'intervento di apertura, ossia l'enunciazione della propria tesi.
Ulteriore obbligo del primo oratore della squadra di governo è quello di definire i termini della mozione, definizioni che dovranno esprimere già il taglio e la presa di posizione della squadra sul tema dibattuto. Al termine di queste manovre d'apertura l'oratore dovrà anticipare succintamente gli argomenti che la propria squadra ha scelto indicando anche quale oratore li introdurrà. A questo punto, terminati i passaggi di rito, il primo oratore potrà procedere a presentare i propri argomenti a favore della tesi sostenuta per poi, a chiusura del suo discorso, ricapitolare gli argomenti introdotti e concludere con una frase ad effetto (Tabella 1).