Organizzare il discorso

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Le regole del dibattito

IL DEBATE COME METODO DIDATTICO

In questo articolo sul Debate ci soffermiamo specificatamente su come organizzare e strutturare il discorso. Nel modello World Schools Debate, che prendiamo a riferimento, si alternano quattro interventi da parte delle due squadre. Attenersi a regole precise è fondamentale per garantire un confronto equo e leale oltre che comprensibile a pubblico e giuria.

di Manuele De Conti e Matteo Giangrande

La lezione della retorica antica

L’esordio è l’inizio del discorso e a esso è demandata la funzione di rendere l’uditorio attento e benevolo. La precettistica si è dilungata molto sulle modalità attraverso cui un oratore poteva ingraziarsi il favore degli astanti, dal generare simpatia, all’appellarsi alla propria inesperienza, fino alla più insinuante esposizione dei punti deboli della tesi avversaria. All’esordio segue la narrazione dei fatti la cui funzione principale è quella di informare sui fatti dal punto di vista della posizione sostenuta. Non è un racconto disinteressato ma una premessa al segmento argomentativo del discorso. Alla narrazione segue l’argomentazione. Fulcro attorno a cui ruota l’intero discorso, o, fuor di metafora, parte attorno alla quale il discorso è strutturato, l’argomentazione prevede sia la presentazione dei ragionamenti e delle prove a sostegno della propria tesi, sia la confutazione degli argomenti avversari. Chiude il discorso l’epilogo, la cui funzione è di ricapitolare prove e ragioni esposte in precedenza e muovere gli affetti a favore della propria posizione.
La quadripartizione presentata – esordio, narrazione, argomentazione ed epilogo – è generalmente sottoarticolata in altre voci che individuano specifici passaggi, azioni o operazioni che l’oratore deve compiere per comporre un discorso persuasivo. Tra queste figurano la propositio e la partitio.
La propositio, posta dopo la narrazione e tradotta spesso con «allegazione» può fornire un breve riassunto di ciò su cui si sta per parlare, oppure presenta concisamente la tesi sostenuta e alla quale si fa riferimento per confermare il ragionamento stesso; la partitio, invece, consiste nell’enumerare i punti da trattare. Mentre alcuni autori posizionano la partizione nell’esordio, come suo secondo movimento, altri autori sembrano porla come ultimo elemento della narrazione.

La struttura dei discorsi nel Debate

Sebbene la struttura di un discorso persuasivo, secondo la retorica classica, ricalchi – come sarà presentato tra breve – in parte la forma di alcuni dei discorsi di un dibattito, non si deve dimenticare che il suo contesto generativo è quello dei discorsi giudiziari antico-medievali, che prevede come attore un unico oratore e che, diversamente da come ci si potrebbe aspettare, sembra avere carattere monologico piuttosto che dialettico. Il dibattito, invece, oltre a rimandare a un contesto differente rispetto a quello processuale, prevede l’organizzazione di discorsi che tengano conto di quanto dice la controparte e soprattutto contempla la presenza di squadre composte, generalmente, da più di un oratore. Per comprendere quindi come organizzare il materiale reperito per i discorsi di un Debate ci si dovrà rivolgere agli insiemi di regole che strutturano i vari formati di dibattito.
In questo caso faremo riferimento alle regole di composizione dei discorsi del formato World Schools Debate, che è il modello adottato per le Olimpiadi Nazionali di Debate. Tale formato di dibattito prevede due squadre di tre membri ciascuna, quattro interventi per parte, e una terminologia parlamentare. Si parlerà quindi di squadra di “governo” e dell’“opposizione” per riferirci alle squadre pro e contro e di “mozione” per indicare il tema su cui verte il dibattito, espresso come dichiarazione formale di intraprendere un certo corso d’azione o di assumere una precisa opinione.

Il primo intervento della squadra di governo

Il primo oratore della squadra di governo ha diversi obblighi da rispettare, attorno ai quali distribuire le informazioni reperite durante la ricerca. L'intervento iniziale, che potremmo definire di prologo, deve innanzitutto problematizzare o contestualizzare la mozione, ossia rispondere alla domanda "Perché la mozione in dibattito è controversa?". La scelta dei problemi da evidenziare dovrà essere funzionale e coerente allo sviluppo della posizione della propria squadra ed essere preliminare al secondo passaggio obbligatorio dell'intervento di apertura, ossia l'enunciazione della propria tesi.
Ulteriore obbligo del primo oratore della squadra di governo è quello di definire i termini della mozione, definizioni che dovranno esprimere già il taglio e la presa di posizione della squadra sul tema dibattuto. Al termine di queste manovre d'apertura l'oratore dovrà anticipare succintamente gli argomenti che la propria squadra ha scelto indicando anche quale oratore li introdurrà. A questo punto, terminati i passaggi di rito, il primo oratore potrà procedere a presentare i propri argomenti a favore della tesi sostenuta per poi, a chiusura del suo discorso, ricapitolare gli argomenti introdotti e concludere con una frase ad effetto (Tabella 1).
 

Tabella 1 - Oneri del primo speaker della squadra pro

Introdurre il problema posto dal dibattito
Enunciare la tesi
Anticipare la linea argomentativa della squadra
Presentare gli argomenti
Ricapitolare e concludere

Il primo intervento della squadra dell’opposizione

Il primo intervento della squadra d'opposizione dovrà iniziare con una breve introduzione di problematizzazione o contestualizzazione della posizione da sostenere. A questo punto potrà criticare le definizioni dei termini chiave che la squadra di governo avrà dato, qualora non fosse d'accordo con tali espressioni. Dopo questo momento non sarà più possibile mettere in discussione le definizioni date in apertura dalla squadra di governo e queste saranno considerate, per il resto del dibattito, come non controverse.
Dopo aver contestato le definizioni, nel caso questo fosse ritenuto necessario per sviluppare la propria posizione, la squadra d'opposizione dovrà replicare agli argomenti introdotti dall'oratore che l’ha preceduta avanzando le obiezioni che saranno emerse durante la fase di ricerca o durante il dibattito stesso. Analogamente a quanto fatto dal primo oratore della squadra di governo, la squadra dell’opposizione dovrà poi esplicitare gli argomenti che saranno introdotti nel dibattito, introdurre gli argomenti che ha dichiarato di presentare, e ricapitolare quanto esposto nel suo intervento (Tabella 2).
 

Tabella 2 - Oneri del primo speaker della squadra contro

Introdurre brevemente il problema
Contestare le definizioni e/o criticare gli argomenti pro 
Anticipare la linea argomentativa della squadra
Presentare gli argomenti
Ricapitolare e concludere

Il secondo intervento della squadra di governo

Nel secondo intervento della squadra di governo il secondo oratore dovrà replicare agli argomenti introdotti dalla squadra d’opposizione per cercare di mostrarne la debolezza. Dopo aver avanzato obiezioni alla posizione presentata dalla squadra contro, l’intervento dovrà ristabilire la validità delle definizioni poste dalla propria squadra, qualora contestate dalla squadra dell’opposizione, e degli argomenti presentati dal primo oratore. Una volta sgombrato il campo dalle critiche della squadra d’opposizione e dagli argomenti che essa ha presentato a sostegno della propria posizione, l’oratore dovrà presentare la propria parte della linea argomentativa, già tratteggiata dal primo oratore della propria squadra. Questo dovrebbe avvenire dopo due o tre minuti dall’inizio dell’intervento, e non più tardi, per evitare che rimanga troppo poco tempo per sviluppare gli argomenti su cui si fonda la propria posizione (Tabella 3).
 

Tabella 3 - Oneri del secondo speaker della squadra pro

Criticare gli argomenti del precedente intervento
Ristabilire la validità delle definizioni e/o degli argomenti
Presentare nuovi argomenti
Ricapitolare e concludere

Il secondo intervento della squadra dell’opposizione

Questo intervento ricalca il precedente per tipo di obblighi. Tuttavia esiste un principio guida per comprendere come esso debba differenziarsi dai precedenti e dai successivi: mano a mano che il dibattito procede, gli oratori dovranno impiegare sempre più tempo a trattare quanto è stato detto dai precedenti dibattenti e sempre meno per ciò che è nuovo (Tabella 4).
 

Tabella 4 - Oneri del secondo speaker della squadra contro

Criticare gli argomenti introdotti nel precedente intervento
Ristabilire la validità degli argomenti del primo oratore della propria squadra
Presentare gli argomenti
Ricapitolare e concludere

Il terzo intervento della squadra di governo

Il terzo intervento della squadra di governo deve dedicarsi per la maggior parte del tempo a replicare alla controparte e a ristabilire la validità dei passaggi argomentativi più importanti per il sostegno della propria posizione. È bene sottolineare che nel terzo intervento della squadra di governo vi è la possibilità di introdurre anche un nuovo argomento, se anticipato nel primo intervento. Tuttavia nella prassi questa scelta non è abituale (Tabella 5).
 

Tabella 5 - Oneri del terzo speaker della squadra pro

Criticare gli argomenti introdotti nel precedente intervento
Ristabilire la validità degli argomenti del primo oratore della propria squadra
Presentare gli argomenti
Ricapitolare e concludere

Il terzo intervento della squadra dell’opposizione

Anche per il terzo intervento della squadra d’opposizione vale quanto detto per il precedente tranne che in questo caso non è possibile introdurre nuovi argomenti. Questo intervento, quindi, sarà dedicato a criticare gli argomenti della controparte e a fronteggiare le critiche mosse agli argomenti avanzati dalla propria squadra, anche ampliandoli con nuovi esempi e riflessioni (Tabella 6).
 

Tabella 6 - Oneri del terzo speaker della squadra contro

Criticare gli argomenti introdotti nel precedente intervento
Ristabilire la validità degli argomenti del primo oratore della propria squadra
Ricapitolare e concludere

Gli interventi di epilogo o “repliche”

A differenza dei precedenti interventi che seguivano un ordine alternato tra squadra di governo e squadra dell’opposizione, al terzo intervento della squadra dell’opposizione segue il suo stesso intervento di chiusura, la replica. La replica della squadra di governo chiuderà il dibattito.
I discorsi di replica non si concentrano sui dettagli del dibattito. Essi devono in primo luogo offrire una panoramica dei principali punti di disaccordo affrontati durante il dibattito, dal punto di vista della squadra che tiene il discorso. Gli esempi, le citazioni o gli argomenti minori non devono essere l'oggetto di critica di questo discorso ma l'attenzione deve essere posta alle questioni generali emerse lungo i vari interventi. In questi interventi torneranno utili non solo gli elementi reperiti durante la ricerca ma anche, e soprattutto, quanto sarà stato avanzato da entrambe le squadre durante il dibattito e a quegli elementi capaci di muovere gli affetti.
In sintesi, la replica richiede di analizzare e criticare, per i punti di maggiore disaccordo, gli argomenti della controparte per poi passare a sottolineare la forza degli argomenti della propria posizione. In questo senso i discorsi di replica sono discorsi rivolti principalmente ai giudici con l'obiettivo di influenzare la loro analisi del dibattito (Tabella 7).
 

Tabella 7 - Oneri dei quarti speaker della squadra contro e pro

Confrontare gli argomenti delle due squadre alla luce dei maggiori punti di disaccordo
Concludere

Conclusioni

Il Debate richiede, per essere svolto con perizia, un’ampia e accurata ricerca e analisi del materiale reperito. Questo materiale, tuttavia, non può essere esposto senza il rispetto delle regole in base alle quali strutturare i discorsi. Tali regole, se da una parte limitano la possibilità di percorrere nuove e creative forme espositive, dall’altra garantiscono che il dibattito risulti comprensibile per i giudici e per il pubblico, orientato all’approfondimento critico dei problemi trattati e strutturato per un confronto equo e leale. In questo modo, attraverso le regole di organizzazione dei discorsi, il Debate esercita e riveste quelle funzioni sociali, epistemologiche ed etiche che più lo caratterizzano.

Per vedere un esempio di dibattito guarda: Round V - Puglia VS Veneto - Olimpiadi Nazionali Debate 2017

Bibliografia

  • Mortara Garavelli B. (2014): Manuale di retorica, Bompiani, Milano.
  • Barthes R. (2000): La retorica antica, Bompiani, Milano.
  • Reboul O. (2006): Introduzione alla retorica, Il Mulino, Bologna.
  • Quintiliano (1979): L’istituzione oratoria, a cura di R. Faranda e P. Pecchiura, UTET, Torino.

 

Manuele De Conti: è dottore di Ricerca in Scienze Pedagogiche, dell’Educazione e della Formazione. Guida un gruppo di ricerca internazionale sul tema “La ricerca qualitativa in educazione”, all’interno del Laboratorio di Epistemologia della Formazione EURESIS dell’Università di Ferrara.

Matteo Giangrande: è docente di storia e filosofia nei licei, formatore di ricerca documentale e di pensiero critico, coach e giudice di Debate. È stato coordinatore della piattaforma online di dibattito pubblico ProVersi.