La Grande guerra
DIDATTICA IN RETE
Un percorso didattico sulla Grande guerra, capace di coinvolgere e attivare le capacità di ricerca degli studenti. Il ricco patrimonio documentaristico (documenti scritti, grafici e fotografici, testimonianze, articoli dei quotidiani dell’epoca) offerto dai siti consigliati, accrescerà negli studenti la voglia di conoscere e comprendere gli avvenimenti in maniera problematica, educando così in maniera critica la memoria, fondamentale strumento di crescita umana, civile e culturale, capace di dare spessore all’analisi del presente.
Interessante punto di partenza, per la costruzione di un percorso didattico sulla Grande guerra, capace di coinvolgere e attivare le capacità di ricerca degli studenti è il portale 14-18. Il sito, una vera e propria miniera di documenti scritti, grafici e fotografici, si può trasformare in una valida esperienza laboratoriale, sia per studenti delle medie inferiori che delle superiori. La possibilità di semplici ricerche e consultazioni dei materiali archiviati favorisce e promuove la libera attività degli studenti. L’intenzione dei curatori del progetto è quella di non proporre “la solita storia” con le consuete modalità di lavoro, incentrate sulla mera accumulazione di date, fatti, protagonisti, ma quella di costruire in maniera consapevole percorsi pluridisciplinari originali, legati anche alla storia locale.
La mappa interattiva dei luoghi e delle memorie d’Italia – punto di riferimento centrale e costante del progetto - s’arricchirà così di nuovi articoli e reportage creati dagli studenti, sotto la guida del docente, al fine non solo quello d’intrecciare i saperi storici alla memorialistica, al giornalismo, all’archivistica e all’arte, ma soprattutto di realizzare una “web-memoria” genealogica e critica, capace di dare profondità allo studio e non di disperdersi nell’immediatezza del mondo della Rete. Infine l’opportunità di caricare il lavoro, pubblicarlo e confrontarsi con altre scuole, dà agli studenti e ai docenti stimoli e gratificazioni per operare nel modo migliore, sentendosi parte di un importante disegno pedagogico e storico.
L’impareggiabile database di fonti, video e testimonianze del Portale Rai sul primo conflitto mondiale dà occasione di organizzare una serie di lezioni tematiche, in grado di coinvolgere e interessare vivamente le classi. Il docente, per evitare di polverizzare le informazioni nel mare magnum del web, può individuare almeno un paio di linee di sviluppo da proporre come itinerario d’approfondimento. Un ottimo spunto iniziale potrebbe essere la video-intervista, contenuta nella sezione Testimonianze, allo scrittore tedesco Erich Maria Remarque (1898 – 1970), autore del bestseller “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (1929). Lo scrittore, dialogando con il giornalista, invita a riflettere sull’illusione della guerra breve che mobilitò entusiasticamente le masse e sulla dura realtà delle trincee.
Questi temi possono essere collegati e amplificati in maniera interdisciplinare con il video, “Ungaretti e la poesia in trincea”, nel quale il poeta italiano spiega l’influenza della guerra sul linguaggio espressivo che si fa scarno, essenziale, liberato dalla retorica accademica, sempre più conscio della fugacità dell’esistere. Il docente può ulteriormente sviluppare queste tematiche mettendo a confronto i discorsi demagogici e nazionalisti dell’interventismo del “maggio radioso” di Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938), con le realistiche e amare meditazioni di Piero Jahier (1884 – 1966) sui milioni di soldati del popolo italiano ed europeo chiamati “a combattere e a morire per ragioni che neppure conoscono”. Il lavoro può sfociare sia in relazioni per gruppi, sia in ricerche multimediali. Sarà poi l’insegnare a invitare gli studenti a porsi domande e attuare percorsi d’approfondimento mediante il vaglio e la selezione delle fonti. Si formeranno e potenzieranno così in loro conoscenze e competenze storiche, non solamente nozionistiche, ma ben radicate nelle esperienze drammatiche vissute dagli uomini.
Proseguendo su questa linea, segnaliamo il sito La Grande Guerra 1914-1918, che esplicitamente non vuole avere né valore enciclopedico né omnicomprensivo dell’avvenimento, ma intende far riflettere su “le migliaia e migliaia di giovani vite che vennero così prematuramente e violentemente spezzate per gli stessi ideali di patria, libertà e democrazia che l’umanità tutta insegue da sempre”. Al di là delle pagine che riassumono cronologicamente gli accadimenti, le parti più interessanti del portale ai fini didattici sono quelle legate ai temi della Memoria e dei Multimedia. In particolar modo, utilizzando il materiale delle “Voci” e “Parole” della Grande Guerra e integrandolo con l’“Audioteca”, è possibile ricostruire e produrre criticamente itinerari di studio che, connettendo testimonianze, brani musicali, canzoni e i discorsi dello Sato Maggiore, analizzino il tema dello stridente contrasto venutosi a creare, mese dopo mese, tra il morale delle truppe in prima linea e le versioni ufficiali dei bollettini sulle sorti del conflitto.
Come approfondimento interdisciplinare, partendo dalle fonti giornalistiche, il docente può anche impostare uno studio analitico di alcuni elementi lessicali e sintattici, attento ad evidenziare la retorica propagandista bellicista di molti titoli, la denigrazione e l’insulto dell’avversario o la strategica minimizzazione delle sconfitte. Gli studenti saranno così sollecitati ad intervenire, comparare, discutere, ragionare sul modo di comunicare e narrare gli avvenimenti bellici, mai neutro, e sempre condizionato da una precisa logica politica e di potere. Sarà inoltre possibile predisporre la visione guidata di alcuni significativi film, segnalati nel sito, per realizzare un dibattito finale, aperto al confronto dialettico tra gli studenti.
Per dare un punto di vista europeo all’avvenimento, indichiamo il portale Collezioni Europeana 1914-1918, creato nel 2014 con l’intento di far trasparire, in maniera chiara, i legami tra le piccole storie individuali e la Grande Storia, grazie all’attiva collaborazione degli utenti. L’interessante novità del sito è quella di coinvolgere gli studenti nel contribuire, previa registrazione, con le proprie ricerche o semplicemente con la raccolta del materiale digitale trovato (dalle foto ai diari e ai cimeli), in maniera da arricchire gli archivi del database e rendere disponibile pubblicamente, dopo un controllo di esperti, il proprio lavoro. Si è così creato un vero e proprio museo diffuso condiviso, composto da oltre 600 mila voci digitalizzate. La didattica s’arricchirà di momenti operativi che gratificheranno la partecipazione e l’interesse degli allievi e stimoleranno la curiosità e il desiderio di conoscenza.
Anche lo spazio aperto e interattivo della piattaforma WW1 sviluppa la medesima filosofia collaborativa, puntando sulla condivisione delle conoscenze e sulla loro libera e gratuita divulgazione. Si consiglia di contattare, attraverso il form dell’homepage, l’associazione e di iscriversi alla newletters, per intraprendere un percorso di cooperazione e poter usufruire della grande mappa interattiva del Fronte, attraverso la quale interagire con contenuti inediti e contribuire a costruire e consolidare la memoria collettiva della Grande Guerra.
Di grande utilità e valore didattico, magari a sostegno e integrazione di una lezione CLIL (Content and Language Integrated Learning) in lingua inglese, con sottotitoli in italiano, tedesco, francese, portoghese spagnolo e hindi è l’ottima iniziativa del The Guardian, dedicata interamente all’argomento. Dieci storici, provenienti d’altrettante diverse nazioni, presentano un interessante documentario della durata di mezz’ora che ricostruisce, in sette parti cronologicamente ordinate, gli eventi del conflitto. La tecnologia interattiva della piattaforma consente di realizzare una serie di lezioni laboratoriali mediante la L.I.M (lavagna interattiva multimediale) al fine di produrre una serie di collegamenti a mappe didascaliche, gallerie fotografie, resoconti giornalistici e inedite testimonianze audio. Il ricco patrimonio documentaristico accrescerà negli studenti la voglia di conoscere e comprendere gli avvenimenti in maniera problematica, educando così in maniera critica la memoria, fondamentale strumento di crescita umana, civile e culturale, capace di dare spessore all’analisi del presente.