L’umorismo per sopravvivere all’inferno
CULTURA STORICA – INSEGNARE LA SHOAH
Marina Morpurgo, giornalista e storica, introduce un tema rimasto per decenni un tabù della storiografia della Shoah: l’umorismo nei ghetti e nei lager. Le testimonianze raccolte dalla psicologa israeliana Chaya Ostrower, che nel 2000 ha aperto la strada a questo nuovo filone di ricerca, raccontano del ruolo che l’umorismo svolse come meccanismo difensivo delle vittime, ultimo brandello di umanità nell’inferno nazista. E del grande significato simbolico che ricoprì come arma interiore di resistenza: ridere del regime e dei suoi aguzzini era un reato punibile con la morte.
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