Libri in classe. Africa

Africa

LIBRI IN CLASSE

Scrivere per la pace. Rendere l’Africa visibile al mondo di Thiong’o Ngugi Wa

Lino Valentini

Scrivere per la pace. Rendere l’Africa visibile al mondo

Autore: Thiong’o Ngugi Wa
Editore: La nave di Teseo, 2017
Pagine: 139

Thiong’o Ngugi Wa, poeta e scrittore keniota, ci aiuta a riflettere, in maniera argomentata, sul posto che occupa politicamente e culturalmente il continente africano nel mondo attuale. Il libro, composto da sette brevi saggi scritti in tempi diversi, mette al suo centro il ruolo e le responsabilità di leadership della borghesia, meglio della pseudoborghesia, come la definisce l’autore, nella storia africana. L’Africa, il più grande continente al mondo, con immense risorse naturali e umane, è stata spesso tradita dalla sua classe dirigente che, al soldo delle potenze straniere, l’ha intenzionalmente e colpevolmente tenuta divisa e svenduta agli interessi dell’imperialismo capitalista. Le “due spaccature” (two Rifts), che caratterizzano la storia del Kenya, dell’Africa e ormai del mondo intero, non solo quella tra etnie diverse, ma soprattutto tra i detentori del potere e il resto della popolazione. Emerge così, con tutta la sua forza, la tematica basilare del volume, ovverosia gli strettissimi legami tra schiavitù, colonialismo e armamenti nucleari che ancora oggi condizionano pesantemente il destino africano. La guerra si è sempre alimentata delle relazioni di sfruttamento e parassitismo fra le nazioni e fra i popoli stessi. Scrivere di pace significa cambiare queste situazioni di fondo e rammentare al mondo che ogni atto bellicoso è sempre contro il futuro dell’intera umanità. L’Africa deve riscoprire il proprio orgoglio e diventare il paradiso di se stessa e non terreno di conquista e scambio; solo un’Africa coraggiosa e autonoma può rendersi visibile al mondo, giocando un ruolo da protagonista e non più di umiliata comparsa nella storia del pianeta. Per fare questo serve primariamente un’inversione valoriale e culturale a livello mondiale: gli uomini devono mettersi non al servizio dell’illimitato progresso e del mercato selvaggio, ma “semplicemente” - sentenzia nel finale l’autore - degli altri uomini.

 

Lino Valentini è docente di Storia e Filosofia al Liceo classico “B. Zucchi” di Monza e formatore in numerosi corsi d’aggiornamento d’informatica e multimedialità finalizzati alla didattica.