Il Cerchio di Dave Eggers, così come gli altri libri proposti nella lista, affronta un tema oggi molto attuale, il rapporto tra vita reale e vita virtuale, tra verità e informazione: tutti siamo in rete e tutti visitiamo i social che diffondono informazioni.
Più in generale online grandissime aziende gestiscono i big data che possono condizionare non solo il modo in cui le notizie vengono diffuse, ma anche la vita concreta dei cittadini.
Il percorso di lettura proposto suggerisce tre titoli che l’insegnante potrà utilizzare per organizzare in classe discussioni, lavori di scrittura o ulteriori percorsi di approfondimento.
A partire da una riflessione su come la realtà possa essere manipolata e talvolta stravolta attraverso il filtro degli strumenti tecnologici: in 1984 il celebre Grande Fratello di George Orwell compare, attraverso schermi e telecamere, nelle case di tutti i membri del partito per spiarli e plagiarli.
L’invisibile di Giovanni Floris spiega, invece, come le fake news possano screditare in brevissimo tempo una persona ritenuta integerrima.
Infine, Sabrina di Nick Drnaso denuncia, come la macchina dell’informazione non si arresti neanche di fronte alla morte e la possa trasformare in un evento di cui si può perfino dubitare.
«Tutto quello che succede deve essere conosciuto», è il principio su cui si basa l’attività svolta al Cerchio, la più importante azienda mondiale per la raccolta e l’elaborazione di dati personali. Si tratta di un secondo Illuminismo, che permetterà di condividere le informazioni con tutti e di avere un controllo sulle informazioni, tratterrà chi intende compiere un crimine «sapendo di essere sorvegliato in ogni momento, dappertutto» e fornirà agli attivisti per i diritti umani le testimonianze necessarie per denunciare e condannare ogni tipo di sopruso o piuttosto un modo nuovo e tecnologicamente avanzato per controllare e monitorare tutti nella propria quotidianità?
La tecnologia e il regime della trasparenza
Il romanzo di Dave Eggers si muove tra utopia e distopia e indaga cosa succederebbe se con l’accesso e la condivisione sempre più immediata di ogni informazione si raggiungesse la «più assoluta trasparenza»: niente più segreti («I segreti sono bugie») e niente più egoismo di chi vuole tenere per sé conoscenze ed esperienze personali («La privacy è furto», «Condividere è prendersi cura»). Per diventare la versione migliore di sé si può scegliere di rinunciare alla propria vita privata e di trasformarla in una vita social, accessibile a milioni di utenti e quindi controllabile, ma la tecnologia messa a disposizione con tanta facilità dal Cerchio produce bisogni di socialità innaturalmente estremi e rende i consumatori non solo dipendenti da essa ma anche incapaci di vivere al di fuori di essa.
Ma cosa accadrebbe se il Cerchio non si occupasse più solamente dei privati cittadini e decidesse di avere un peso politico? Se cominciasse a gestire anche i servizi del governo? Se costringesse tutti i cittadini votanti ad avere un account del Cerchio? Tutti diventerebbero cittadini del Cerchio, il Cerchio sarebbe finalmente completato…
La trama: questo è un paradiso?
Mae Holland viene assunta al Cerchio, azienda che deve il proprio successo a TruYou, un account unico creato da Tyler, uno dei tre fondatori, per semplificare radicalmente l’accesso ai servizi web: «un account, un’identità, una password, un sistema di pagamento, per ogni persona. Non c’erano altre password, né multiple identità». Pur ricoprendo una delle posizioni più basse all’interno dell’azienda, Mae è orgogliosa ed entusiasta per il nuovo impiego, che non significa solamente un ottimo stipendio, ma un ambiente di lavoro accogliente, pensato appositamente per mettere tutti in connessione: la vita del campus è estremamente stimolante, ricca di iniziative culturali, sportive, ludiche tali da rispondere agli interessi di chiunque vi lavori e creare un forte senso di appartenenza. Mae, tuttavia, nel weekend preferisce tornare a casa dai suoi genitori, incontrare vecchi amici come Mercer e prendersi del tempo per sé. Questo legame con la vita fuori dal campus viene considerato negativamente dai suoi supervisori, i quali la spingono a iscriversi a tutti i social del Cerchio e a incrementare il suo PartiRank, cioè il suo Grado di Partecipazione alla vita di comunità. Progressivamente Mae entra in questa nuova, rivoluzionaria prospettiva e si immerge nella vita del Cerchio: le sue visite a casa si fanno più rare, le comunicazioni con i genitori e con Mercer vengono filtrate dai dispositivi aziendali e condivise con i colleghi. Anche la sua vita sentimentale non può che realizzarsi all’interno del campus. Nel frattempo la sua carriera progredisce in maniera sorprendentemente rapida e ben presto Mae compie una scelta decisiva, che la porterà a collaborare direttamente con Eamon e Tom, gli altri due fondatori del Cerchio: accetta di diventare “trasparente” e di rendere ogni istante della sua vita visibile sui social. Mae «vuole essere vista» e vuole che tutte le altre persone nel mondo condividano con lei la scelta della trasparenza; così, si spinge oltre, la sua visione passa dalla sfera personale a quella politica: sarà proprio lei a suggerire di mettere gli strumenti creati dal Cerchio a disposizione dei governi e di costringere tutti i cittadini a far uso di TruYou per accedere ai servizi di stato e soprattutto per votare. Mae sembra non accorgersene, ma quella che presenta come una versione perfezionata di democrazia diretta altro non è che una forma di totalitarismo da cui neppure lei può più sottrarsi.
I Temi
I pericoli della modernità. Uno dei principali bersagli contro cui si abbatte la satira di Eggers è l’uso eccessivo della tecnologia e i danni che ne possono derivare. Molti personaggi secondari del romanzo ne vengono sopraffatti. Mae stessa viene sopraffatta dalla tecnologia, certo, in maniera meno eclatante, ma non per questo meno radicale. Mercer mette in luce come la vita dell’amica, sempre mediata da un qualche dispositivo tecnologico, risulti ormai priva di esperienze dirette. Come nel caso di Mercer, anche gli altri personaggi secondari, pur destinati a non essere ascoltati, si fanno portavoce del pensiero dell’autore ed esprimono la necessità di fare un passo indietro e di guardare con occhio critico ai possibili esiti di un uso privo di limiti (legali, morali, religiosi) della tecnologia. Gli esempi proposti da Eggers sono molteplici, ma l’elemento comune è che la trasparenza imposta dalla continua accessibilità ai dati personali non solo esercita una forma di reciproco controllo a cui nessuno può sottrarsi, ma contiene in sé il pericolo di travalicare i limiti dell’uomo e di distruggerlo.
Identità. Il Cerchio può essere considerato un vero e proprio romanzo di formazione, la cui protagonista definisce la propria identità di persona adulta emancipandosi dalla vita tranquilla e priva di ambizioni che la sua famiglia aveva progettato per lei. Una volta arrivata al Cerchio dovrà superare un periodo di smarrimento iniziale prima di capire come raggiungere anche nel nuovo contesto ottimi risultati. Grazie alla sua intelligenza brillante riesce a superare le difficoltà iniziali e diviene in brevissimo tempo una delle figure più in vista dell’azienda. In questo percorso di crescita Mae deve fare i conti con un’altra identità che chiede di essere definita, la sua identità online. Una delle principali preoccupazioni di tutti coloro che lavorano al Cerchio è quella di curare la visibilità del proprio account TruYou. Inizialmente Mae non capisce perché i colleghi dedichino tanto tempo a una simile attività: per lei la Mae in carne ed ossa è un’entità ben distinta da un profilo social. Man mano tuttavia capisce le potenzialità delle attività sul web e, mossa dal desiderio di condividere le proprie esperienze e di dare e avere libero accesso alla conoscenza, decide di far coincidere la sua identità reale con la sua identità online, rinunciando alla propria privacy e trasmettendo ogni momento della propria vita. Sarà a questo punto che il rapporto tra le due identità comincerà a invertirsi: l’identità online comincerà a prevalere e Mae non rinuncerà solo ai suoi momenti di solitudine, alle sue passioni e riflessioni, ma anche ai suoi valori e ai suoi affetti. La sua umanità stessa sembra venir meno.
Democrazia. «Tutti noi volevamo e ci aspettavamo trasparenza da parte dei nostri rappresentanti politici, ma non esisteva ancora la tecnologia che lo rendesse pienamente possibile. Oggi però essa esiste» (p. 168). Ed è il Cerchio a fornirla. Nel romanzo di Eggers la riflessione politica si articola intorno a due aspetti: la possibilità per gli elettori di accedere a ogni attività svolta dai loro rappresentanti e controllare le informazioni e la realizzazione di un’efficiente democrazia diretta (Demoxie) che mira alla partecipazione del 100% degli elettori e che pone come unica condizione la registrazione obbligatoria di tutti i cittadini a TruYou. Tuttavia il romanzo si ferma un attimo prima che il Completamento si compia e l’incubo abbia inizio: Eggers non è interessato tanto a spiegare come venga realizzato il regime della trasparenza, quanto piuttosto ad aprire uno spazio di riflessione riguardo alle implicazioni dell’uso della tecnologia in politica.
Percorso di lettura
Il percorso di lettura qui proposto vuole mostrare come la realtà possa essere manipolata e talvolta stravolta attraverso il filtro degli strumenti tecnologici: in 1984 il celebre Grande Fratello di George Orwell compare, attraverso schermi e telecamere, nelle case di tutti i membri del partito per spiarli e plagiarli; nell’Invisibile di Giovanni Floris le fake news screditano nell’arco di una sola settimana una persona ritenuta inattaccabile; Sabrina di Nick Drnaso denuncia, infine, come la macchina dell’informazione non si arresti neanche di fronte alla morte e la possa trasformare in un evento di cui si può perfino dubitare.
George Orwell, 1984, Mondadori 2019
1984 di George Orwell condivide con il Cerchio molti aspetti: la perdita da parte delle persone di una dimensione individuale e privata, l’idea di come la tecnologia possa penetrare nelle vite di tutti ed esercitare un controllo sulle azioni del singolo, l’impossibilità di un’alternativa a questo stato di cose e anzi, la sostanziale adesione dei cittadini a esso. L’ambientazione è diversa, un regime totalitario governato dal Grande Fratello, e la prospettiva dominante è quella politica: è il Partito a decidere come debba essere scritto e, spesso riscritto, il passato, cosa debbano pensare o non pensare i suoi iscritti, in quale lingua debbano esprimersi. Per certi aspetti si è agli antipodi di quella “trasparenza” tanto cara al Cerchio (uno dei ministeri, il Ministero della Verità, serve proprio ad adeguare la storia alle esigenze del Partito, a riscriverla in modo che le informazioni, le notizie siano quelle “vere” secondo il Grande Fratello), ma anche in questo caso si mostra come la realtà venga filtrata dagli organi di potere: in nessuno dei due romanzi esiste l’effettiva possibilità di accedervi direttamente. Chi ci prova compie un atto di ribellione che deve essere contrastato e rinnegato.
Giovanni Floris, L’invisibile, Rizzoli 2019
La vicenda prende le mosse dalla scomparsa di Oreste, un barbiere del quartiere Nomentano di Roma, dove i due protagonisti Antonio Vestro, giornalista web che gestisce un sito dal nome significativo www.notizievere.it e Fausto Maria Borghese, imprenditore di grande successo, si incontrano casualmente. Il fatto che uno come Fausto Maria Borghese sia “cliente abituale” di Oreste e che sul web si riesca a trovare poco e nulla sulla sua vita privata lo rendono subito sospetto agli occhi di Antonio: sicuramente ha da nascondere qualcosa, che lui, Antonio, giornalista integro e indipendente, porterà alla luce. Così dalle pagine del suo sito, Antonio darà inizio all’indagine sulla vita privata di Fausto Maria il quale, inondato da una serie di fake news, vedrà il suo mondo sgretolarsi. Sotto forma di giallo, il libro vuole mostrare quale possa essere il potere di chi, protetto dallo schermo di un computer, non esita a far circolare false informazioni per gettare fango su qualcuno senza preoccuparsi delle ripercussioni che ciò può provocare, e quanta possa essere la facilità con cui alcune informazioni vengono accolte senza essere sottoposte a una valutazione critica.
Nick Drnaso, Sabrina, Coconino Press, 2018
Al centro della vicenda di questa graphic novel c’è la scomparsa di Sabrina, di cui improvvisamente non si hanno più notizie e di cui, grazie ad alcuni video fatti circolare sul web, si scoprirà il brutale assassinio. L’insensatezza di questa perdita si abbatte sulle persone che le stanno più vicino, sua sorella Sandra e il suo fidanzato Teddy, i quali, sopraffatti dal dolore, si isolano dal mondo e non desiderano altro che sprofondare nella loro solitudine. Non hanno fatto i conti però su quanto possa essere accattivante per il web una simile storia e così la loro rielaborazione del lutto subisce l’affronto dei commenti social di chi ritiene quella morte solo simulata, formula teorie complottiste e scrive loro minacce di morte affinché smettano di prendersi gioco degli utenti. Al loro dolore, tanto reale da non poter essere espresso a parole, non sarà concessa una dimensione privata, ma esso dovrà passare attraverso la condivisione e il giudizio del web.