Oggi l’espressione soft skills viene impiegata spesso, sia nel mondo del lavoro sia nella scuola.
Ai docenti viene chiesto di pensare strategie, percorsi, metodi per sviluppare le soft skills negli studenti. Come far comprendere ai ragazzi che cosa sono? Come aiutarli a sviluppare queste competenze trasversali, che permetteranno loro, cittadini-lavoratori del futuro, di navigare mari ignoti? Consapevoli che tutto ciò che oggi è conoscenza e competenza tecnica – hard skills – tra pochi anni potrebbe apparire desueto e inutilizzabile.
Di solito lo sviluppo e la messa in campo delle soft skills nell’ambito scolastico vengono demandati ai percorsi di PCTO, nella convinzione che queste competenze servano soprattutto nel mondo del lavoro, in un’ottica produttivo-utilitaristica.
Noi invece pensiamo che l’espressione soft skills descriva attitudini e talenti che ci sono sempre stati nell’uomo:
1. empatia: comprensione, compassione, sensibilità, rispetto, amore;
2. comunicazione: apertura verso l’altro, dialogo, accettazione del punto di vista dell’altro;
3. pensiero critico: autonomia di pensiero, rispetto per sé stessi, gestire la pressione del gruppo, flessibilità e adattamento;
4. leadership: assunzione di responsabilità per sé e per gli altri, gestione del conflitto, capacità di valorizzare gli altri;
5. pensare positivo: motivazione, entusiasmo, ottimismo, buonumore, autostima e consapevolezza di sé;
6. teamworking: autovalutazione (conoscere i propri punti di forza e di debolezza), intelligenza emotiva;
7. etica del lavoro: capacità di organizzarsi, puntualità e affidabilità, tener fede all’impegno e alla parola data;
8. creatività: anticonformismo, libertà.
La letteratura e la narrativa – che si occupano dell’uomo nelle varie situazioni della vita – possono essere un’ottima palestra per allenare gli studenti a sviluppare tali attitudini e talenti; i personaggi di un romanzo attraversano esperienze e vicissitudini nelle quali mostrano di possedere o non possedere le soft skills.
Proponiamo percorsi di lettura con storie particolari di personaggi fuori dall’ordinario, personalità “originali” che mostrano in modo più evidente la capacità o l’incapacità di ricorrere alle soft skills per risolvere e gestire la propria vita. Tale straordinarietà dei personaggi è inoltre di per sé uno stimolo per una riflessione sulla diversità e un allenamento allo sviluppo dell’empatia.
Proposte per la Scuola secondaria di primo grado
Alexie Sherman, Diario assolutamente sincero di un indiano part-time, Rizzoli, Milano 2008
Soft skills: comunicazione, empatia, pensare positivo e pensiero critico
Arnold Spirit Junior è un indiano di quattordici anni, che vive insieme alla sua tribù in una riserva: povero, nato con l’idrocefalia, balbuziente, è la vittima predestinata dei bulli, è un diverso tra diversi. Nessuno di questi problemi, però, sarà per lui un vero ostacolo: con autoironia e coraggio, senza perdere la speranza, Arnold sfida i pregiudizi e rischia per realizzare i propri obiettivi. La svolta arriva una mattina a scuola, quando Spirit apre il libro nuovo su cui dovrà studiare e si accorge, dalla firma a penna nella prima pagina, che si tratta di un testo vecchio almeno quanto sua madre. A cosa serve andare in una scuola fatiscente in cui si studiano cose che non sono più al passo coi tempi? Aiutato da un insegnante, Arnold decide di andarsene dalla riserva e di studiare nella scuola della cittadina vicina per avere nuove opportunità e un destino migliore. Perché Arnold non appartiene a una tribù, ma al mondo intero.
Attività per la riflessione
• “E tu a quale tribù appartieni?”: ogni alunno costruisce una mappa concettuale con sei diramazioni e per ogni ramo della mappa individua una tribù di appartenenza, a cui darà un nome indicando quali interessi e/o valori fungono da collante del gruppo.
AA.VV., Parole fuori, Il Castoro, Milano 2013
Soft skills: comunicazione, empatia e intelligenza emotiva
Una raccolta di dodici storie, scritte da dieci scrittori contemporanei di narrativa per ragazzi e due autori di graphic novel. Le parole e le immagini aiutano gli adolescenti a riconoscere e a esprimere le proprie emozioni. Ogni racconto mette a tema un sentimento e lo inserisce in situazioni che i nostri studenti sperimentano nella quotidianità: il desiderio, la vergogna, la timidezza, il dolore, l’amore, la disperazione, la paura, la gioia, il coraggio, la colpa, la gelosia, l’odio. Le singole storie permetteranno di mettersi in discussione, di portare a galla sentimenti che giacciono in fondo all’animo e fare i conti con emozioni che mettono in difficoltà.
Attività per la riflessione
• Ogni alunno racconta, oralmente o per iscritto, un’esperienza personale o una vicenda realmente accaduta collegata a un sentimento tema di uno dei racconti del libro.
• A gruppi: su un foglio bianco, aiutandosi con immagini e parole ritagliate, gli studenti realizzano un collage con cui esprimono che cosa sia per loro l’emozione o il sentimento assegnato loro.
• Per la classe intera: gli studenti devono realizzare il libro di classe Le nostre parole fuori, per il quale, singolarmente o a gruppi, sono chiamati a scrivere un racconto.
Pino Rovereto, Problema, in Mandami a dire, Bompiani, Milano 2005
Soft skills: empatia, problem solving
Mandami a dire è una raccolta di quattordici racconti di Pino Roveredo, con la quale l’autore ha vinto il Premio Campiello nel 2005. Roveredo presenta personaggi che vivono ai margini della vita; l’autore ne racconta «le violenze anche brutali e le umiliazioni subite, gli sbandamenti o le canagliate ma anche il generoso e spavaldo coraggio» (C. Magris). Roveredo non è un letterato di professione, ma si è formato per le strade della vita, una vita complessa fatta di eccessi, degrado, ospedali psichiatrici: queste esperienze e questi luoghi ritornano nei racconti che compongono il libro.
In particolare, consigliamo la lettura del racconto Problema.
Sul muro di cemento di un quartiere popolare compare una scritta ingiuriosa per una certa Valentina. Il protagonista e voce narrante, che abita nel quartiere, comincia a formulare ipotesi sull’identità dell’offesa: nel quartiere abitano tre ragazze con questo nome. Leggendo scopriremo il responsabile dell’atto vandalico, ma non l’identità della ragazza, anche se il narratore lascerà al lettore il problema da risolvere.
Attività per la riflessione
• Per la classe divisa in due gruppi: metà classe inventa una situazione realistica in cui ci sia un problema da risolvere, l’altra metà classe trova una strategia di risoluzione altrettanto realistica e non generica; poi i due gruppi si scambiano i ruoli.
Proposte per la Scuola secondaria di secondo grado
Valerie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, edizioni e/o, Roma 2019
Soft skills: empatia e comunicazione, creatività
A fare da sfondo alla storia ambientata in Francia tra il 2016 e il 2017 è un piccolo cimitero di provincia, di cui la protagonista Violette è la custode. Anche se l’ambientazione non sembra allegra, Violette non trasmette tristezza: ha un sorriso e una parola gentile per tutti, ascolta e conforta i parenti dei defunti, riserva a tutti una grande umanità e a tutti è pronta a offrire un caffè o un cordiale a casa sua. Con affetto e rispetto Violette ricostruisce le storie e i caratteri dei defunti che riposano nel cimitero e dei loro cari. Nella seconda parte il romanzo diventa anche un giallo. Non solo perché un poliziotto di Marsiglia vuole scoprire il motivo per cui sua madre ha chiesto di essere sepolta proprio in quel piccolo cimitero, nella tomba di un uomo sconosciuto, ma anche perché a essere illuminati, a poco a poco, sono i segreti del passato di Violette. La protagonista appare così al lettore più brava a guidare gli altri che a gestire la propria vita. Violette troverà, però, sé stessa ascoltando le vite degli altri: narrandosi in prima persona in flashback rivela a noi lettori le situazioni e i momenti in cui ha mostrato di impiegare o meno le soft skills.
Attività per la riflessione
• Gli studenti analizzano il romanzo, verificando la presenza o la mancanza di soft skills nella protagonista e negli altri personaggi. Compilando la tabella sono poi chiamati a riflettere su vantaggi o svantaggi che la presenza o assenza produce nella vita di questi personaggi.
Matt Haig, La biblioteca di mezzanotte, edizioni e/o, Roma 2020
Soft skills: pensiero critico e autovalutazione
È la storia di Nora Seed, una donna di trentacinque anni, piena di rimpianti, che decide di togliersi la vita. Nora condensa tutte le nostre insoddisfazioni, delusioni e rimpianti: «Ogni sua azione era stata un errore, ogni decisione un disastro, ogni giorno un passo che la allontanava dalla persona che aveva immaginato di diventare. Nuotatrice. Musicista. Filosofa. Sposa. Viaggiatrice. Glaciologa. Felice. Amata. Niente.» Ma tra la vita e la morte Nora trova un luogo magico, una biblioteca, nella quale incontra di nuovo Mrs. Elm, la bibliotecaria del college in cui ha studiato da ragazza, «l’unica persona di tutta la scuola che Nora sentiva sulla sua stessa lunghezza d’onda». E grazie a Mrs. Elm, tra vita e morte, per Nora si apre una soluzione alternativa, non un limbo indistinto ma uno spazio di decisione. Nora da sconfitta e delusa diventa protagonista del proprio destino. Ogni libro della biblioteca, infatti, «offre la possibilità di vivere un’altra delle vite che avresti potuto vivere. Di vedere come le cose avrebbero potuto essere, se avessi fatto altre scelte». Nora, leggendo i libri, viaggia tra tutte queste possibilità e cerca di capire se le altre vite sono migliori di quella che ha vissuto fin lì.
Attività per la riflessione:
• Dibattito: la carenza di quali soft skills ha portato Nora alla paura e al rifiuto della vita?
• Scrittura creativa: gli studenti sono chiamati a creare brevi annotazioni di scrittura personale sul tema “I miei dieci rimpianti. Cosa farei in modo diverso”, da inserire nel proprio “taccuino del lettore e scrittore”.
• Attività a gruppi – Sliding books (o “Storie a bivi”): gli studenti realizzano una narrazione ramificata con scelte a bivio (in questo caso: cosa succederebbe se il personaggio mettesse in atto le soft skills? E se non le mettesse in atto?). Al termine di ogni paragrafo/capitolo ci sarà la possibilità di effettuare scelte alternative, permettendo così di far vivere diverse “linee narrative” in funzione delle decisioni prese dal lettore. Forniamo una presentazione per approfondire la costruzione di storie a bivi con Google moduli.
Hamja Ahsan, Introfada. Lotta antisistema del militante introverso, add editore, Torino 2019
Soft skills: autostima, consapevolezza di sé, pensiero critico e intelligenza emotiva
L’umanità si divide idealmente tra introversi ed estroversi, timidi e sicuri di sé, ma è evidente a tutti che essere estroversi e simpatici facilita molto le cose, soprattutto in un mondo come quello di oggi, in cui essere estroversi pare essere una condizione necessaria per poter essere sempre connessi, social e capaci di condividere tutto con tutti.
Introfada, dell’artista e attivista inglese Hamja Ahsan, immagina una rivoluzione che sovverta questo stato di cose e crei un paese, l’Aspergistan, con capitale Qom, un territorio che si estende tra il Pakistan e le regioni montuose dell’Afghanistan e la repubblica islamica dell’Iran. Uno stato libero in cui timidi, introversi e appartenenti allo spettro autistico non siano più vittime di bullismo, discriminati, sbagliati; in cui per dimostrare di esistere non bisogna alzare la voce, mostrarsi a tutti, parlare degli altri perché tutti ti vedano e ti diano un valore positivo…
In particolare, suggeriamo la lettura della prima parte dell’opera che riporta gli articoli e i principi della “Costituzione provvisoria della repubblica del popolo timido di Aspergistan”. Inoltre, l’Aspergistan non può non avere una bandiera, come ogni stato: la bandiera, con sfondo nero e tre puntini di sospensione, rappresentati da tre cerchi blu, simboleggia il silenzio e gli abissi dell’oceano ed esprime il desiderio di tranquillità, isolamento e spazio personale.
Attività per la riflessione
• “Tu a quale "Stato” appartieni?”: gli studenti sono invitati a riconoscersi e identificarsi in una delle due modalità: introverso o estroverso.
• Dopo che l’insegnante ha introdotto il concetto di “intelligenza emotiva”, ogni studente riflette sui propri punti di forza e di debolezza.
Giorgio Falco, Oscar, in L’ubicazione del bene, Einaudi, Torino 2009
Soft skills: teamworking
L’ubicazione del bene è una raccolta di nove racconti, tutti ambientati in una città immaginaria dell’hinterland milanese, Cortesforza, «a venti chilometri in automobile dal lavoro e dal supermercato», descritta proprio nel racconto L’ubicazione del bene – che dà il titolo all’intera raccolta – come un centro a misura d'uomo, che nonostante uno sviluppo residenziale costante, ha mantenuto la sua principale caratteristica. «Un sobborgo come tanti che costellano le uscite della tangenziale milanese: un luogo che pare l’emulazione fallita dei sobborghi americani, un po’ Truman show, un po’ Desperate housewives» (G. Biondillo).
Quello di Cortesforza è un mondo senza sentimenti genuini, disperato, teatro della sconfitta di un’intera generazione che è cresciuta nell’illusione di un mito (la famiglia, il lavoro, la casa) superato e perdente. Tutti i suoi personaggi sono fissati dentro comportamenti stereotipati: il maschio adulto destinato a una carriera insoddisfacente, la donna indirizzata a essere madre e moglie delusa.
In particolare, consigliamo la lettura del racconto Oscar, che utilizza la metafora dell’acquario per descrivere comportamenti e abitudini sociali nel mondo del lavoro.
Un gruppo di colleghi si ritrova ogni fine settimana nella villetta di uno di loro per far gareggiare in un enorme acquario i propri esemplari di Betta splendens, pesci siamesi da combattimento: Oscar è il nome del pesce del protagonista. I pesci non sono altro che degli alter ego dei colleghi d’ufficio: nell’asettico ambiente di lavoro i colleghi non possono distruggersi a vicenda, anche se la competizione li divora, così ai loro aggressivi animali è affidato il compito di stabilire chi sia il leader della settimana che verrà: «ognuno di noi scommette sulla vittoria del proprio pesce, non puntiamo soldi, con i combattimenti dei nostri pesci acquisiamo chiarezza nei rapporti lavorativi».
Attività per la riflessione
• Primo esercizio di riscrittura: gli studenti devono riscrivere il racconto cambiando il contesto, non il lavoro ma la scuola.
• Secondo esercizio di riscrittura: gli studenti devono riscrivere il racconto modificando i comportamenti e gli atteggiamenti dei personaggi (dalla competizione alla collaborazione, dall’individualismo esasperato all’empatia).
Referenze iconografiche: zlikovec / Alamy Stock Photo