Come si comprende bene dall’intervento di Fabio Caon (La motivazione: una prospettiva didattica) la parola motivazione ha un significato complesso, specie se riferito all’insegnamento e all’apprendimento scolastico. Un qualsiasi vocabolario ci spiega che la motivazione consiste in un “atto del motivare”, cioè in una «esposizione delle ragioni che giustificano una determinata decisione» (Vocabolario Treccani), per cui si ha la motivazione di un premio o di una sentenza o più in generale di una scelta.
A scuola, siamo soliti impiegare gli aggettivi motivato o motivata (o il loro contrario demotivato, demotivata) per definire l’atteggiamento di uno studente nei confronti di una materia o di una attività, considerandolo spesso come un sinonimo di attenzione o di interesse. La motivazione è però qualcosa di più complesso e riguarda anche il rapporto emotivo che tutti noi abbiamo nei confronti dell’apprendimento. Se ci pensiamo bene, ogni giorno “apprendiamo” qualcosa e non necessariamente sui banchi di scuola. Apprendiamo dai libri, ma anche dagli altri; apprendiamo osservando, ma anche facendo, come nel movimento di un esercizio sportivo o nell’uso di uno strumento musicale: quanti giocatori di calcio si allenano nel tirare punizioni, provando e riprovando finché non trovano la parabola giusta; e quanti musicisti si addestrano fino a ottenere dallo strumento la nota esatta con il gesto più appropriato.
Si apprende con la ragione, certo. Ma anche – e forse soprattutto – con le emozioni, con quella che si chiama “empatia” verso la persona o l’oggetto della conoscenza, facendo leva su quella forza nascosta che è la gioia dell’esplorare, in una parola, la curiosità. La motivazione è perciò la qualità che ci permette di evolvere, dandoci degli obiettivi e facendo accrescere la nostra autostima. Per questo motivo è una compagna preziosa del nostro percorso formativo, non solo come studenti, ma come donne e uomini di domani.
La motivazione nella letteratura
La letteratura e, in generale, il mondo dell’immaginario hanno offerto da sempre personaggi che hanno fatto della motivazione la loro qualità distintiva. Nell’epica omerica, Ulisse è l’uomo mosso dall’ingegno che grazie alla sua astuzia e intelligenza riesce a comprendere e soggiogare il mondo che lo circonda; anche Enea, il protagonista dell’Eneide del poeta latino Virgilio, è spinto da una forte motivazione: costruire una nuova civiltà, quella romana. Non diversamente nei romanzi cavallereschi di materia arturiana, Perceval, protagonista dell’omonimo racconto di Chrétien de Troyes, è spinto dalla ricerca del Graal per salvare la terra in cui vive, ormai malata. In altri generi di fantasia, come la fiaba, i personaggi vivono vicende curiose e a volte magiche, nelle quali devono portare a termine un compito o una missione che li spinge a intraprendere un percorso attraverso l’ignoto.
Che cos’hanno in comune tutti questi personaggi? Al di là delle differenze geografiche e del tempo in cui si trovano a operare, ognuno di loro si mette in moto per comprendere il mondo che li circonda e superare le difficoltà poste in essere dai loro limiti. Queste figure di protagonisti diventano, quindi, emblematiche di un percorso di crescita che è affine a quello che anche noi viviamo quotidianamente nel nostro cammino evolutivo.
Il percorso di lettura
A partire dal libro di Tolkien proponiamo un percorso di letture adatto alla Scuola secondaria di primo e secondo grado, per affrontare in classe il tema della motivazione.
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani 2020
Un libro che miscela sapientemente avventura e mistero, che indaga e mostra le spinte motivazionali dei suoi personaggi ed è contemporaneamente un grande affresco morale dell’esperienza umana è Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, un volume di oltre 1000 pagine la cui mole può a prima vista spaventare anche il lettore più tenace. Eppure, il libro viene letto e riletto da moltissimi lettori e appassionati in tutto il mondo ormai da tanti anni. È l’opera capostipite del genere fantasy e narra la storia di Frodo Baggins che si mette in viaggio per salvare il mondo dalla minaccia del signore del male Sauron. Frodo è uno hobbit e ha un compito difficilissimo: quello di portare su di sé un anello allo scopo di distruggerlo. Questo non è un oggetto qualunque, ma è l’“Unico Anello” cantato nelle storie antiche, l’anello del potere fatto costruire da Sauron che conferisce l’invisibilità a chi lo indossa e acuisce le capacità sensoriali fino alla telepatia.
Per compiere questa missione non vengono scelti i più valenti cavalieri del mondo, ma, paradossalmente, un ingenuo giovane di una razza pacifica che non ha mai ingaggiato battaglie con nessun altro popolo. In questo lungo viaggio Frodo avvertirà su di sé la pesantezza di questo compito – tant’è che l’Anello diventerà “sempre più pesante” – che dovrà portare a termine a rischio della vita. In questo viaggio sarà accompagnato da Sam, che sarà per lui amico fidato e sostegno insostituibile.
Frodo è investito dal compito, inaspettato, di contribuire a salvare il mondo. Questa è la motivazione che lo spinge a sacrificare la propria comodità per un bene superiore: esiste del buono in questo mondo e bisogna darsi da fare per tutelarlo.
Proposte didattiche collegate al libro di Tolkien
Nella Scuola secondaria di primo grado è possibile proporre la lettura di alcune pagine della vicenda, come il Consiglio di Granburrone, in cui al termine di una lunga discussione si decide per la distruzione dell’Anello e per la costituzione della “Compagnia dell’Anello”, che ha lo scopo di aiutare Frodo a compiere la sua missione. Si potrebbe istituire un confronto produttivo facendo visionare agli studenti la stessa scena così come è stata interpretata nel film di Peter Jackson, nella prima delle tre parti in cui è suddiviso il film: La Compagnia dell’Anello. Il dibattito può essere condotto anche attraverso queste domande:
• In quale luogo si svolge il Consiglio nel testo e nel film?
• Noti qualche differenza nel modo in cui è condotta la discussione?
• Che cosa cerca di fare il nano Gimli?
• Qual è l’atteggiamento di Frodo?
Nella Scuola secondaria di secondo grado è possibile svolgere indagini più strutturate, pur tenendo conto che siamo di fronte a un testo di ampia estensione che quindi richiede una necessaria selezione delle parti. Elenco due possibili tematiche per la discussione in classe.
1. La crescita della persona
Obiettivo: riconoscere che l’uomo è un essere complesso e sottoposto continuamente a stimoli e a scelte.
Domande per la discussione o l’approfondimento
• Sei d’accordo sul fatto che a volte rinunciare a qualcosa (il potere, la sopraffazione ecc.) sia un atto di maturità?
• Crescere significa allontanarsi dalla nostra comfort zone. Che cosa ne pensi?
• «Agli uomini accade quel che accade all’albero: quanto più in alto vuole ascendere, con tanta più forza le sue radici si spingono dentro la terra, nel profondo, nel male». Sei d’accordo con questa frase del filosofo Nietzsche?
2. Appassionarsi alla conoscenza
Obiettivo: spingere a porre domande “di qualità” per comprendere un testo o un evento.
Domande per la discussione o l’approfondimento
Dopo aver scelto un passaggio significativo del volume, per esempio le pagine di Frodo e Sam sul vulcano, chiedere agli studenti di individuare gli snodi tematici più significativi:
• Perché Frodo non tiene per sé l’Anello?
• Quale “morale” si evince da queste pagine?
• Qual è il ruolo di Sam?
Proposte per la Scuola secondaria di primo grado
Jacqueline Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Salani, Milano 2011
Texas, estate, fine dell’Ottocento. Calpurnia è una ragazza molto curiosa, interessata al mondo della natura che la circonda. Impiega molto del suo tempo a osservare animali, piante, insetti. Ha sentito parlare dell’opera di un tale Darwin che afferma di aver trovato una teoria che spiega l’origine delle diversità delle specie animali. Incuriosita, cerca il libro in biblioteca, ma la bibliotecaria non glielo vuole mostrare perché poco adatto alla sua età. Anche in famiglia la spingono a essere una bambina come le altre, a imparare taglio e cucito, a diventare una piccola brava donna di casa. Nonostante i giudizi di chi la circonda, Calpurnia non si ferma e si pone continuamente domande sulla vita scrivendole su un quaderno. Prima o poi una risposta arriverà. Finalmente il nonno mostrerà alla nipote il tanto ricercato libro di Darwin e sarà l’inizio della scoperta del mondo ma anche di sé stessa.
Riccardo Gazzaniga, Abbiamo toccato le stelle. Storie di campioni che hanno cambiato il mondo, Einaudi, Torino 2018
Abbiamo toccato le stelle raccoglie le storie di campionesse e campioni di sport che con il loro agire e le loro scelte hanno contribuito a produrre cambiamenti epocali nel mondo. C’è per esempio la storia della ceca Vera Caslavska, una delle più grandi ginnaste di tutti i tempi, che nel 1968 dopo l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe sovietiche si schierò a favore delle riforme liberali. Durante la partecipazione alle Olimpiadi nella cerimonia di conferimento dell’oro olimpico, chinò la testa quando fu intonato l’inno russo e rifiutò di guardare la bandiera con la falce e martello che rappresentava gli invasori del suo Paese. Un atto coraggioso che sancì la fine della sua carriera, tanto che, tornata in patria, diventò un’emarginata guadagnandosi da vivere con lavori saltuari. «Portiamo la forza e il coraggio di questi campioni dentro i piccoli gesti quotidiani delle nostre vite – scrive Gazzaniga –. Forse non vinceremo medaglie, ma saremo campioni anche noi».
Bebe Vio, Se sembra impossibile allora si può fare, Rizzoli, Milano 2017
Bebe Vio è la celebre campionessa paraolimpica, che ha saputo superare difficoltà che per molti di noi sembrano invalicabili. Se sembra impossibile, allora si può fare è una lettura adatta per tutte le età, soprattutto per i più giovani, che sono in grado di comprendere come la determinazione e il desiderio di superare gli ostacoli che la vita ci pone davanti possano portare a risultati eccezionali. Bebe, nel suo stile colloquiale e fresco, sottolinea che alla base di ogni sogno c’è una grande passione. Ma da sola non basta. Occorre diventare capaci di collaborare con gli altri e di accettare le critiche, perché quando sono positive servono a farci crescere.
Proposte per la Scuola secondaria di secondo grado
Beppe Severgnini, Italiani di domani. 8 porte sul futuro, Rizzoli, Milano 2013
Il libro propone otto consigli pratici per gli italiani di domani attraverso otto parole chiave:
1. talento: capire le proprie attitudini stimolando la coscienza di sé;
2. tenacia: solo la costanza permette di educare il talento;
3. tempismo: bisogna farsi trovare pronti quanto i tempi sono maturi e non sprecare le occasioni, anche i momenti difficili servono per imparare qualcosa;
4. tolleranza: è necessario capire il contesto in cui si praticano le scelte e accettare di venire a patti con ciò che non si può modificare;
5. totem: stabilire le regole di comportamento alle quali attenerci: essere onesti, non rubare, mantenere le promesse;
6. tenerezza: guardare al mondo con misura, senza trasformare le passioni in ossessioni;
7. terra: essere aperti al mondo e capirlo come parte di un tutto al quale anche noi apparteniamo;
8. testa: uno strumento da usare per avere davanti a sé i giusti obiettivi senza dimenticare le proprie radici.
J.K. Rowling, Buona vita a tutti, Salani, Milano 2017
Non solo Harry Potter. Invitata a tenere un discorso per la cerimonia di laurea alla prestigiosa Università di Harvard, J.K. Rowling ha affrontato due semplici questioni: i benefici del fallimento e l’importanza dell’immaginazione. Per essere persone equilibrate e positive non è necessario raggiungere il successo a ogni costo. Anzi, fallire può essere un momento importante per la crescita perché ci mette davanti alle nostre fragilità e ci aiuta a capire fino in fondo chi siamo. Fallire, così, non è solo un momento di sconforto, ma può diventare un atto di coraggio. L’immaginazione, poi, è un tema importante per uno scrittore. Ma non significa scappare dalla realtà: significa anche mettersi nei panni dell’altro. Un esercizio che è alla base di ogni forma di tolleranza e di comprensione, e quindi alla base del senso di cittadinanza.
Alda Merini, Fiore di poesia, Einaudi, Torino 2014
«Il grado di libertà di un uomo si misura dal grado di intensità dei suoi sogni». «Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci». «L’uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi». Sono solo alcune frasi “forti” pronunciate da Alda Merini. Si dice che nessuno legga più la poesia, ma il caso di Alda Merini dimostra che ci sono migliaia di lettori che hanno questo desiderio. Forse perché Merini è sempre stata estremamente sincera nei suoi testi e non ha mai avuto timore di mostrarsi qual era, anche con le sue debolezze. L’autrice racconta senza censure della dura esperienza del manicomio dalla quale ha saputo riprendersi proprio grazie alla scrittura. Una scrittrice che sa parlare dell’amore, del dolore e della solitudine con immediatezza di linguaggio, come forse nessun altro. Un libro adatto per l’ultimo anno delle superiori.