Inquinamento luminoso
Le costellazioni Starlink non sono gli unici nemici degli astronomi e in generale di chiunque voglia godere della meraviglia del cielo stellato.
C’è molta differenza, infatti, tra un bel cielo, pulito e buio, e quello che si vede da una qualsiasi città. Il panorama celeste è completamente obnubilato dalle troppe luci della città, in parte eccessive e in parte non correttamente orientate.
La luce, infatti, non è rivolta verso il basso, ma puntata in ogni direzione e viene diffusa dall'aerosol dell'atmosfera terrestre creando così aloni luminosi che moltiplicano il fastidio dell'illuminazione cittadina: questi aloni si percepiscono anche a più di 100 chilometri di distanza. Oltre alla direzione è importante anche la quantità di luce: anche avendo un’illuminazione direzionata correttamente, infatti, bisogna tenere conto che l'asfalto, soprattutto in condizioni di umidità, riflette parte di questa luce. Bisogna, quindi, avere luci direzionali e intelligenti, che si accendono quando serve: non c’è nessuna dimostrazione dell’esistenza di una correlazione tra tanta illuminazione e maggiore sicurezza.
L’inquinamento luminoso non è solo un problema degli astronomi e degli amanti del cielo ma è di tutti: la troppa illuminazione nuoce all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo.
Le piante e gli animali dipendono dal ciclo quotidiano di alternanza luce (di giorno) e buio (di notte) per regolare molti comportamenti quali: la riproduzione, il nutrimento, il sonno, che vengono definiti ritmi circadiani. Per alcuni animali e piante l’eccessiva illuminazione può portare anche alla morte, come per esempio per i piccoli di tartarughe marine, le cui uova si schiudono di notte sulla spiaggia. I piccoli raggiungono l’oceano guardando l’orizzonte luminoso sull’acqua. Le luci artificiali li disorientano, allontanandoli dall’oceano.
La buona notizia è che l'inquinamento luminoso non è un male irreversibile, si può infatti migliorare e correggere. Esistono a livello regionale leggi specifiche per la prevenzione e lotta dell’inquinamento luminoso (Legge regionale 9 febbraio 2018, n. 3. Modifiche alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 31 (Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche), ma le amministrazioni locali faticano ad attuarle. Un primo passo, che ogni cittadino può fare singolarmente, è quello di spegnere le luci tornando a godere dello spettacolo del cielo, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Preoccuparci dell’integrità del cielo è quindi una parte fondamentale della nostra identità culturale e un impegno civico.
Referenze iconografiche: Emanuele Balboni, cosmoedintorni.org