Le Olimpiadi Europee delle Scienze (European Union Science Olympiad o EUSO) sono una competizione a squadre per studenti delle scuole europee di età inferiore ai 17 anni. Lo scorso anno scolastico le squadre dell’IIS Avogadro di Torino e della Deledda International School di Genova sono state selezionate nella competizione nazionale e avrebbero dovuto rappresentare l’Italia alla gara europea 2020 in Repubblica Ceca (purtroppo annullata a causa dell’emergenza sanitaria).
Le autrici di questo contributo sono solo due tra i diversi docenti che hanno accompagnato i ragazzi in questa bella avventura. Si è trattato di un’esperienza impegnativa, ma estremamente motivante, un’occasione di aggiornamento disciplinare e di lavoro in team con gli altri docenti mentori del proprio istituto. Proprio per questo, di seguito ne proponiamo un breve resoconto, così da condividerne modalità, motivazioni e risultati; ci fa piacere dare spazio anche agli studenti qualificatisi per la finale, con una breve intervista a più voci.
Le selezioni e le gare
La prima gara EUSO ha avuto luogo nel 2003 e all'ultima competizione del 2019, in Portogallo, hanno partecipato 24 nazioni; l'Italia vi partecipa dal 2012. Ogni nazione partecipa alla gara europea con due squadre composte da tre studenti, che affrontano una prova di laboratorio in cui sono richieste competenze di biologia, chimica e fisica.
Le due squadre che rappresentano l'Italia alla gara internazionale vengono selezionate attraverso alcune prove, prima a livello di istituto, poi a livello nazionale: la competizione in Italia è organizzata dall'AIF (Associazione per l'Insegnamento della Fisica) e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. Collaborano inoltre il Dipartimento di Chimica dell’Università di Padova e la DDSCI (Divisione di Didattica della Società Chimica Italiana).
In tempi di “non pandemia” la selezione prevede una gara di laboratorio a squadre che si svolge nei singoli istituti che si sono iscritti. Il testo della prova, come anche tutto il protocollo da seguire per allestirla, viene inviato dagli organizzatori. I docenti mentori delle tre discipline (uno di fisica, uno di chimica e uno di biologia) reperiscono i materiali necessari e provano l'esperimento, facendo sempre riferimento al team degli organizzatori nel caso ci siano difficoltà o necessità di chiarimenti. Non si può apportare alcuna modifica al protocollo inviato dagli organizzatori: questo ovviamente garantisce omogeneità tra tutte le scuole che partecipano alla selezione.
Gli studenti svolgono gli esperimenti, elaborano i dati raccolti e rispondono a domande teoriche riguardanti gli esperimenti stessi. Ogni scuola corregge le prove dei propri studenti utilizzando una griglia fornita dagli organizzatori e invia le prove dei due gruppi migliori alla commissione nazionale. In base agli esiti ottenuti in tale prova di laboratorio, i componenti di alcuni gruppi affrontano singolarmente – ciascuno per la propria disciplina – una prova su argomenti teorici, con quesiti a risposta multipla e domande aperte, chiamata, per ovvie ragioni, “A un passo dalla nazionale”.
In base ai risultati di queste prove, 12 squadre da tutta Italia vengono convocate a Padova per sostenere la prova nazionale, che permette di individuare i due team che rappresentano l’Italia alla competizione internazionale.
La ricaduta didattica dell’esperienza
Proprio a causa della sua complessità, l’esperienza EUSO può fornire molteplici spunti alla didattica di un insegnante di materie scientifiche.
Innanzitutto, mette il laboratorio al centro dell’insegnamento: gli studenti che vogliono avvicinarsi a una gara del genere devono aver condotto esperimenti in autonomia. Questo non significa dover per forza essere insegnanti in scuole super-attrezzate: molto spesso con materiali poveri si possono organizzare ottime esperienze e l’EUSO propone molti esempi di prove di laboratorio fattibili senza investimenti di sorta. Sul sito italiano della competizione, chi è interessato può scaricare le prove passate.
La correzione della prova di istituto con la griglia spedita dagli organizzatori è molto utile per comprendere ed eventualmente migliorare la valutazione di una prova di laboratorio: non si “tolgono punti” per gli errori commessi, ma, al contrario, si valuta ciò che lo studente ha fatto, e questo, a livello metodologico è molto importante: si potrebbe parlare di una valutazione costruttiva e non distruttiva, che premia per esempio il posizionamento delle variabili sugli assi di un grafico con la loro unità di misura, la dimensione del grafico (almeno i ⅔ del foglio a disposizione) e l’uso di una scala omogenea su entrambi gli assi.
Un ulteriore aspetto rilevante è la promozione dell’apprendimento in contesto, o context based learning: i problemi proposti da EUSO partono sempre da situazioni sperimentali reali o da problematiche attuali con cui gli studenti possono o potranno venire in contatto. La prova teorica di biologia del 2020 (AUPDN) era incentrata sui grandi incendi australiani dell’inverno 2019-2020, con implicazioni sugli ecosistemi locali, e la prova internazionale svolta nel 2017 in Danimarca permetteva agli studenti di sfidarsi sull’analisi di campioni di ghiaccio provenienti dalla calotta groenlandese per valutare l’andamento temporale dei gas in essi intrappolati.