Essere insegnante non è un compito semplice e lo è ancor meno quando alla consuetudine si aggiunge l’eccezionalità di un periodo come quello appena vissuto. Partendo dalla mia esperienza ventennale di insegnante con formazione in ambito psicologico, considero questo particolare rientro meritevole di prudenza e di cautela.
Da questa considerazione nasce l’esigenza di suggerire ai docenti un percorso (che potremmo definire psico-educativo-didattico) per acquisire consapevolezza sullo “stato di salute” del gruppo classe e dei suoi singoli componenti.
L’approccio sarà diverso per gli alunni in entrata alla scuola primaria e per gli alunni delle classi successive, che si conoscono tra loro e conoscono gli insegnanti.
Il percorso proposto per gli alunni di prima esplora il vissuto del bambino attraverso quattro step, per evitare una “intrusione” forzata nella sua sfera più personale.
1. Aspetto sociale
- Attività 1: Ciascun bambino si presenta alla classe.
- Attività 2: Ciascun bambino può dire qualcosa ai compagni.
- Attività 3: Ciascun bambino prepara un disegno da regalare a un compagno.
Si parte dall’aspetto sociale, meno “invasivo”: i componenti del gruppo classe appena formato dovranno iniziare a conoscersi, passo importante per arrivare alla condivisione di aspetti più personali.
Anche solo chiedendo a ognuno di loro di presentarsi (semplicemente dicendo il proprio nome e cognome) verrà “innescato” un primo approccio di conoscenza reciproca nonché un primo momento di condivisione.
2. Aspetto cognitivo
- Attività 1: I bambini verranno accompagnati a “esplorare” l’edificio scolastico in modo da prendere confidenza con gli spazi comuni a tutti gli alunni.
- Attività 2: Ai bambini verrà chiesto di dire nome e funzione di ogni spazio predisposto in aula (angolo della lettura, angolo della pittura…).
- Attività 3: In un’ottica di “sguardo verso il futuro”, ai bambini saranno illustrate (verbalmente o tramite raffigurazioni) le attività predisposte per il nuovo anno scolastico. In questo modo si trasmette l’idea della ripresa di una “vita normale”, caratterizzata da progettualità e regolarità.
- Attività 4: Si indaga il livello di conoscenza dei bambini in tema di coronavirus, e si danno loro alcune informazioni.
I nuovi alunni non conoscono ancora il luogo in cui dovranno passare ore e ore della propria vita, e mi sembra importante esplorare con loro l’edificio scolastico. Potranno così crearsi una mappa mentale degli spazi presenti negli edifici, anche in un’ottica di sicurezza. Per rispettare le norme anti-covid, si possono aiutare i bambini a mantenere le distanze con la realizzazione di speciali cappellini. Saranno in fila per uno, cammineranno a destra e indosseranno la mascherina (così come stabilito dal rapporto ISS COVID-19 n.58/2020).
Dopo aver affrontato questi e gli altri aspetti più “esterni”, può essere introdotto il tema “Coronavirus”. Chiedendo: “Sai che cos’è il coronavirus? Prova a disegnarlo” l’insegnante potrà reperire informazioni dalle quali partire per impostare il suo lavoro. Attraverso l’espressione grafica l’alunno esprime la conoscenza che ha dell’argomento, intrisa di elementi culturali, sociali e personali e le caratteristiche di eterogeneità di una classe possono emergere in modo chiaro e discreto.
Nella mia attività di psicologa dell’età evolutiva ho potuto constatare come alcuni bambini rappresentassero il coronavirus come “un fantasma” sottolineandone il suo aspetto invisibile, altri come “un mostro” in quanto essere cattivo, altri ancora come una palla dotata di occhi, naso e bocca e una corona in testa partendo, con molta probabilità, dal nome come fonte ispiratrice. Tutti queste differenze di interpretazione rappresentano uno spunto prezioso dal quale partire per poter calibrare degli interventi sul gruppo classe.
3. Aspetto comportamentale
In seguito, si potrà esplorare la sfera comportamentale dei bambini, chiedendo loro, semplicemente, di disegnare all’interno della sagoma di una casa quali attività svolgessero nei diversi momenti della giornata (facilmente riconoscibili dalle icone del sole e della luna) quando erano costretti in casa dal lockdown.
4. Aspetto emotivo
- Attività 1: Si organizza, se possibile, un circle-time.
- Attività 2: Si mimano le emozioni primarie.
- Attività 3: Si compila insieme un cartellone sulle emozioni vissute durante il lockdown.
L’ultima tappa del percorso riguarda la sfera più intima di ogni bambino, quella emotiva. In questa fase l’insegnante farà da moderatore nel dialogo di classe e fornirà il giusto sostegno emotivo. Dopo aver predisposto un circle-time (tenendo sempre presente le norme anti-covid) o lasciando i bambini seduti ciascuno al proprio posto (qualora non fosse possibile mantenere i distanziamenti), l’insegnante mimerà le emozioni primarie (felicità, paura, rabbia, disgusto, tristezza, sorpresa) insieme ai bambini.
Poi, a turno, chiederà a ciascun alunno di indicare, rispetto alle situazioni riportate nella griglia sottostante, quale emozione ha provato e perché, mettendo X per una emozione negativa e 😀 per una emozione positiva. Le risposte potranno essere riportate su un cartellone, per avere visivamente chiara la situazione emotiva vissuta dai bambini durante l’emergenza sanitaria.
Oltre ad una valenza conoscitiva dello stato emotivo dei bambini, questa attività potrà servire a introdurre qualche elemento di statistica.